È stato annunciato a gennaio il nuovo Laboratorio Nazionale “Smart Cities and Communities” del Consorzio Interuniversitario Nazionale per l’Informatica (CINI), uno dei principali punti di riferimento della ricerca accademica nazionale nei settori dell’Informatica e dell’Information Technology (IT).
Lo smart lab del CINI avrà una struttura a rete su tutto il territorio nazionale, al momento costituita da 25 nodi e costituita da 300 ricercatori. L’obiettivo di massima è trasformare questa nuova unità di ricerca in un centro italiano di competenza delle tecnologie ICT e smart city, per lo sviluppo di progetti, soluzioni e servizi di nuova generazione in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini.
Ne abbiamo parlato con il professor Giuseppe Anastasi del Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione dell’Università di Pisa e direttore del neonato Laboratorio Nazionale del CINI, che ne ha illustrato funzioni, obiettivi, strumenti e primi progetti.
Key4biz. Quali le funzioni e gli obiettivi del nuovo Laboratorio del CINI sulle smart cities?
Giuseppe Anastasi. “Il Laboratorio Nazionale “Smart Cities & Communities” si propone di diventare un centro italiano di competenza nel campo delle tecnologie ICT per le Smart Cities. Rendere le città e le comunità più smart è un obiettivo strategico di grande rilevanza, ma anche un processo assai complesso che coinvolge diversi attori e pone numerose sfide, non solo in campo tecnologico. Tuttavia nessuno può negare il ruolo dell’Informatica e delle tecnologie ICT in questo processo. Il nostro auspicio è di contribuire, insieme ad altri attori, a sviluppare soluzioni innovative per migliorare effetivamente la qualità della vita dei cittadini”.
Key4biz. In che modo opera?
Giuseppe Anastasi. “È un laboratorio organizzato a rete e distribuito su tutto il territorio nazionale. Attualmente è costituito da 25 nodi, con sede presso altrettante Università Italiane, e comprende più di 300 ricercatori. Questi ultimi operano, principalmente, nel settore delle tecnologie ICT, ma ci sono anche ricercatori di altre aree dell’Ingegneria Civile e Industriale, nonché alcuni economisti. Data la vasta area di copertura nazionale, riesce a mettere in campo un potenziale di competenze estremamente ampio e multi‐disciplinare. Di fatto, ci sono le competenze per affrontare e risolvere qualsiasi problema, per quanto complesso. Inoltre, l’organizzazione distribuita permette di adattarsi facilmente alle esigenze delle comunità locali”.
Key4biz. A costa sta già lavorando il laboratorio?
Giuseppe Anastasi. “Essendo il Laboratorio di recente attivazione (gennaio 2015), non ha ancora progetti propri. Tuttavia, presso le varie sedi del Laboratorio, sono già attivi parecchi progetti sul tema delle Smart Citiy & Community. Il recente Rapporto CINI “Informatica per le Smart Cities”, che abbiamo presentato a fine 2014, ha censito più di 130 progetti attivi su questo tema nelle varie università italiane, finanziati principalmente da soggetti pubblici, ma anche da aziende e fondazioni private. I progetti che presto saranno lanciati sono comunque tutti legati agli obiettivi di Horizon 2020, nello specifico mobilità sostenibile, smart buildings ed efficienza energetica”.
Key4biz. Quale sarà il contributo del laboratorio al processo di crescita del panorama nazionale delle smart cities?
Giuseppe Anastasi. “Il Laboratorio Nazionale “Smart Cities & Communities” vuole essere parte attiva nel processo di realizzazione delle smart cities, insieme ovviamente a tutti gli altri attori. A tal fine, mette a disposizione il suo potenziale di competenze tecniche, che è estremamente ampio e multi‐disciplinare, i risultati delle ricerche svolte e le soluzioni già sviluppate nei precedenti progetti. In particolare, è disponibile a collaborare con gli altri soggetti (pubbliche amministrazioni centrali e periferiche, aziende pubbliche e private, …) per attività di formazione, trasferimento tecnologico e/o sviluppo di nuove idee progettuali”.
Key4biz. Che tipo di sinergie si possono attivare con il mondo delle aziende e degli enti pubblici?
Anastasi. “Ci proponiamo di attivare una rete di rapporti con le pubbliche amministrazioni, per capire meglio le reali esigenze delle città e dei cittadini, e con il mondo industriale, per stabilire collaborazioni in programmi di ricerca, formazione e trasferimento tecnologico. A questo scopo organizzeremo dei Focus Group (gruppi di lavoro su temi specifici quali egovernment, eculture, smart mobility, ecc.) a cui parteciperanno, non solo ricercatori ma anche rappresentati delle città e delle aziende. Inoltre, prevediamo di organizzare incontri, eventi e Open Days periodici per favorire lo scambio fra i vari mondi e creare opportunità di sinergie. Ci auguriamo, ovviamente, che anche dalle altre parti ci sia la stessa disponibilità a collaborare”.