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Smart city index 2016, Roma sale al 19° posto

Pubblicata l’edizione 2016 del Networked Society City Index 2016. Al primo posto c’è Stoccolma, seguita da Londra e Singapore. Oltre il podio d’onore, a completare la Top 10, troviamo Parigi, Copenhagen, Helsinki, New York, Oslo, Tokyo e Seoul.

Si tratta di una lista composta da 42 città di tutto il mondo selezionate in base al livello di sviluppo urbano sostenibile e di maturità ICT. In questa nuova edizione del Networked Society City Index, realizzato da Ericsson, si evidenziano significativi miglioramenti per Barcellona, Istanbul e Giacarta, mentre scendono Hong Kong, Mosca e Dubai. A sorpresa, Roma sale dal 21° al 19° posto.

UN-Habitat stima che il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle aree urbane entro il 2050. Fino ad oggi molte iniziative delle smart city hanno utilizzato l’ICT principalmente per ottimizzare gli esistenti sistemi e comportamenti, come per esempio il trasporto intelligente. Le città hanno invece bisogno di ripensare le strutture esistenti per cogliere appieno il potenziale dell’ICT e assicurarsi che “smart ” sia in realtà sostenibile”, ha dichiarato Erik Kruse, Head of Ericsson Networked Society Lab.

La città del futuro – ha chiarito Kruse – è caratterizzata da resilienza, collaborazione, partecipazione e mobilità, essenziali per garantire che le nostre città siano luoghi attraenti, sostenibili e vibranti“.

Il caso della Città di Roma

Il buon risultato di Roma, spiegano i ricercatori di Ericsson, è dipeso principalmente dagli investimenti per lo sviluppo economico, sociale e ambientale. Nel prendere in analisi i diversi elementi, lo studio evidenzia che, se da un lato la capitale italiana ha registrato buone prestazioni sotto questo profilo, dall’altro risulta ancora indietro dal punto di vista della maturità ICT.

Partendo proprio da quest’ultimo elemento, nel biennio 2014-2016, infatti, secondo il City Index, la città presenta ancora diversi limiti e, in particolare, necessita di un’importante accelerazione nello sviluppo dell’infrastruttura per la banda ultra larga, mentre ha ottenuto un punteggio più alto per il livello di accessibilità ICT piuttosto che per la disponibilità di infrastrutture e per l’utilizzo della tecnologia.

La pagella della Capitale

Ottimo l’8° posto, ad esempio, per “economicità dell’ICT, cioè le infrastrutture sono convenienti rispetto agli stipendi dei cittadini. Non va oltre il 16° posto per la “Dimensione sociale”, grazie ad un’elevata aspettativa di vita, ma potrebbe fare di più se si riducesse il tasso di disoccupazione, che è troppo alto.

Occupa il 17° posto in termini di “Impatto ambientale”, zavorrata dalle alte emissioni di diossido di azoto, dalla raccolta differenziata dei rifiuti che non decolla e dal forte consumo di energia.

Sotto l’aspetto della “Dimensione economica” (18° posto), deve aumentare il livello di educazione generale dei propri cittadini e quello delle competenze, a cui si affianca una scarsa penetrazione di smartphone e utilizzo di internet (21° posto, “ICT maturity – utilizzo”), per non parlare delle infrastrutture (30° posto, “ICT maturity – infrastrutture”), con una penetrazione della banda larga fissa che è 3 volte inferiore alla media generale, con un unico elemento positivo nella qualità più alta della stessa rispetto alle altre città.

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