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Smart city, in ogni casa più di 500 dispositivi connessi nel 2022

Case iperconnesse, dispositivi intelligenti multiservizi, app mobili integrate all’internet delle cose interna e il network indoor M2M (machine to machine), sono già una realtà per una fetta ancora esigua di cittadini delle metropoli di tutto il mondo, ma presto potrebbero essere la normalità per molti di noi.

Secondo un recente studio Gartner, “The Future Smart Home: 500 Smart Objects Will Enable New Business Opportunities”, entro il 2022 non meno di 500 smart device saranno attivi e connessi nelle nostre abitazioni, per un mercato smart home di 19 miliardi di dollari. Alla base di questo processo di convergenza tecnologica c’è il cloud da un parte e l’internet of things dall’altra, con la rete mobile/wireless che certamente facilita l’interfaccia utente-dispostivo-rete domestica. Segmenti del più ampio mercato smart city che, secondo Juniper Research, varranno tutti assieme oltre 100 miliardi di dollari già nel 2018.

Centinaia di smart objects che saranno ‘nascosti’ in ogni angolo della nostra casa, dai sensori digitali più piccoli al frigorifero in grado di comunicare con la rete interna della casa, fino alle apparecchiature per la telemedicina e l’elearning, la smartTv e le console per videogiochi, l’accensione automatica della macchina per riscaldare l’abitacolo o raffreddarlo (impostando la temperatura e il timing magari prima di andare a letto o lasciando che provveda automaticamente un software dedicato) con la possibilità di gestire tutto da remoto, tramite i nostri tablet/smartphone.

Scuola e sanità saranno i settori maggiormente coinvolti, assieme a quelli dell’energia e della sicurezza, da questa rivoluzione smart home già in atto in molti Paesi. Negli Stati Uniti le case connesse sono il 17%, nel Regno Unito l’11%’ nel mondo appena il 5%, secondo dati eMarketer per quest’anno, ma nel 2022 dovrebbero salire a oltre il 42% negli USA, al 30% nel Regno Unito e al 15% nel resto del mondo.

Rimane il problema delle barriere culturali ed economiche delle famiglie. Il mercato è ricco di opportunità di crescita, ma la paura di intrusioni hacker, i costi ancora elevati, la mancanza di cultura digitale e l’indifferenza verso l’innovazione sono ancora dei fattori che incidono negativamente sullo sviluppo completo del mercato smart home in tutto il mondo.

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