Un tempo il livello di industrializzazione dava la misura del progresso e dello sviluppo di una regione. Oggi la stessa valutazione è data considerando i livelli di sostenibilità di un territorio e delle città che vi si trovano.
Nell’anticipazione dello Smart City Index 2020 di EY, che sarà diffuso in versione integrale a maggio prossimo, il Sud e le sue città sembrano allontanarsi sempre più dal resto d’Italia e dall’Europa, o forse è il contrario, ma il risultato non cambia.
Infrastrutture sostenibili, Top 20
La classifica delle città capoluogo d’Italia più smart e sostenibili passa per la qualità e la quantità delle infrastrutture in esse realizzate e in via di realizzazione. “Smart” non sta più solamente per “intelligente”, ma anche per “sostenibile”, “pulito”, “efficiente”, “inclusivo”.
Non può esserci città che cresce e in cui si vive bene senza infrastrutture di nuova generazione, che funzionano, che includono i cittadini tutti, che sono sicure e certamente ad alto contenuto tecnologico.
Nella Top 20 di questo ranking italiano, a comparire sono (purtroppo, ma anche meno male) le stesse città, tutte del Nord sostanzialmente, anche di grandi dimensioni: al primo posto c’è Trento, seguita da Torino e Bologna.
Scendendo dal podio, troviamo al quarto posto Mantova, al quinto Milano, quindi Bolzano, Brescia, Bergamo, Pordenone e Ferrara.
Passando dalla posizione 10 alla 20 della classifica, troviamo capoluoghi principalmente di medie dimensioni: Parma, Udine, Reggio Emilia, Padova, Treviso, Monza, Cremona e Firenze.
Il Sud lontano
La sostenibilità, declinata in termini energetici, di rete di trasporti, ambientale ed economica, nell’edilizia e nella gestione delle risorse naturali del territorio, è forse un dato e un risultato che è più facile da ottenere in città di medie dimensioni, grazie anche a una più facile condizione operativa e organizzativa.
Ma che dire dei territori? Quanto un territorio aiuta e favorisce rispetto ad un altro. In questi termini, è chiaro che pesa molto il pregresso, il retroterra e come al solito si è investito molto di più in infrastrutture al Nord che al Sud.
A proposito di Sud, dove sono le sue città in questa classifica? Diciamo che non ce ne sono, o meglio, che le ritroviamo quasi tutte in fondo.
Roma è al 78° posto, Napoli al 62°, L’Aquila al 107°, Catania al 108°, Crotone al 109°. Solo Lecce e Bari si trovano agli ultimi posti della Top 50.
“Da diversi anni le città nel nostro Paese si stanno evolvendo in maniera sensibile verso la sostenibilità, attivando diverse iniziative per essere a basso impatto ambientale, favorire la mobilità sostenibile e ridurre fenomeni come l’inquinamento atmosferico e il congestionamento del traffico”, ha commentato in una nota stampa Andrea D’Acunto, Mediterranean Government and Public Sector Leader di EY.
“Dallo Smart City Index di EY emerge che alcuni indicatori negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale soprattutto nelle città metropolitane di Milano, Torino, Bologna o nelle città medie del Nord. Se osserviamo la mobilità sostenibile, ad esempio, le auto elettriche ed ibride sono più che triplicate negli ultimi 4 anni registrando un aumento del 259% dal 2016; anche il parco circolante ha registrato una diminuzione di auto importante dal 2002 al 2018, solo Milano ha “eliminato” oltre 100.000 veicoli dalla città. Tuttavia – ha precisato D’Acunto – è presente ancora un grande divario con le città del Sud, ad eccezione di Lecce e Bari che si collocano tra le prime 50 nella classifica dedicata al tema della sostenibilità”.