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Smart city e Borghi del futuro: al via primo bando per la mobilità sostenibile da 8,5 milioni di euro. Domande entro il 30 giugno

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I partecipanti a questo primo bando dovranno ideare una piattaforma innovativa a supporto della mobilità urbana dei territori coinvolti che hanno espresso i propri fabbisogni in tema di traffico, inquinamento, vivibilità dei centri storici e fruibilità dei distretti industriali.

Il primo bando

Dopo più di due anni e mezzo dall’avvio operativo del programma Smarter Italy, con decreto del Ministero dello Sviluppo economico (Mise) del 31 gennaio 2019, arriva il primo bando dedicato alla mobilità sostenibile con un importo fissato in 8,5 milioni di euro.

Si tratta di “Soluzioni innovative per il supporto alle decisioni con funzioni predittivo/adattative per la Smart Mobility”, a cui possono partecipare grandi imprese, piccole e medie imprese e startup, università e centri di ricerca, terzo settore, presentando la propria candidatura entro il 30 giugno 2022, tramite il portale www.acquistinretepa.it.

Obiettivo dell’iniziativa, finanziata e promossa oltre che dal Mise, anche dal Ministero dell’università e della ricerca e dal Dipartimento per la trasformazione digitale, e attuata dall’Agenzia per l’Italia digitala, è selezionare i migliori progetti di smart mobility nel Paese, per migliorare la mobilità sostenibile dei Comuni italiani attraverso la sperimentazione di nuove tecnologie.

I partecipanti saranno chiamati ad ideare una piattaforma innovativa a supporto della mobilità urbana nei territori coinvolti, a partire dalle criticità rilevate in relazione al traffico, l’inquinamento, la vivibilità dei centri storici e la fruibilità dei distretti industriali.

L’ottimismo del Governo

Il sistema della ricerca, pubblica e privata, avrà un ruolo fondamentale nel trovare soluzioni per rispondere alle sfide sociali più complesse, dalle sanitarie alle ambientali, dalle culturali alle formative, a quelle legate alla sostenibilità della vita nei grandi centri urbani”, ha commentato la Ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa.

Abbiamo deciso di partire da una piattaforma che integri i servizi di mobilità sia per le città che per i borghi che hanno deciso di aderire alla sperimentazione. Con questo programma confermiamo la nostra volontà a lavorare in modo chiaro e concreto per l’interoperabilità e le sinergie tecnologiche a servizio delle città e delle persone”, ha dichiarato la ViceMinistra al Mise, Alessandra Todde.

Le tecnologie emergenti possono migliorare la qualità della vita dei cittadini, aumentando l’efficienza dei servizi pubblici a loro disposizione. Lo Stato, quindi, ha il compito di stimolare il mercato a sviluppare soluzioni sempre più all’avanguardia. Il lancio di questo primo bando dedicato alla “Smart Mobility” segna un passo avanti importante per sperimentare nuove soluzioni di mobilità innovativa nei Comuni italiani di “Smarter Italy””, ha affermato la Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Assuntela Messina.

“L’Agenzia per l’Italia Digitale, in qualità di soggetto attuatore dell’ambizioso progetto Smarter Italy, è impegnata con le proprie risorse e know how a promuovere gli appalti innovativi e favorire lo sviluppo di nuove tecnologie in importanti settori quali mobilità, cultura, ambiente, benessere sociale e delle persone”, ha spiegato il Direttore Generale di AgID, Francesco Paorici.

Che cos’è il programma “Smarter Italy”

Il programma Smarter Italy prevede la definizione ed il lancio di gare d’appalto innovative. Quest’ultimo strumento, l’appalto innovativo, è considerato uno strumento strategico dal Governo, come spiegato sul sito del ministero per l’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, sia per aumentare la capacità competitiva delle imprese, sia per far crescere un’industria del Paese all’avanguardia, sia per modernizzare le infrastrutture e i servizi della Pubblica Amministrazione sia per concentrare maggiori investimenti nella ricerca pubblica.

Un’iniziativa che parte con una dotazione complessiva di 90 milioni di euro, con la volontà di stimolare il mondo delle imprese e della ricerca a creare nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali più complesse negli ambiti della mobilità, del benessere, della cultura e della sostenibilità ambientale. Nella sperimentazione sono coinvolte 11 medie e grandi città, dette “Smart City”, e 12 città di minori dimensioni, dette “Borghi del Futuro”.

Mobilità sostenibile, cosa si intende

La mobilità sostenibile è un concetto molto ampio, in cui rientrano diverse linee di mobility, da quella condivisa a quella elettrica, dalla micromobilità alla bicicletta, fino ai percorsi pedonali. L’obiettivo generale, condiviso da tutti i Paesi dell’Unione europea, è ridurre sensibilmente le emissioni di gas serra e abbattere l’inquinamento atmosferico, con risparmi sui consumi energetici e più in generale un ridimensionamento dei costi per le famiglie.

Il lavoro del Governo, iniziato qualche anno fa, non sembra comunque essere in grado di tenere “il passo” dei principali partner europei, tra cui la Germania e la Francia.

In questo caso, essere competitivi significa sopravvivere in mercati globali sempre più complessi e tornare a crescere dopo un biennio almeno di crisi. Ricordiamoci che secondo stime del Fondo monetario internazionale, il PIL italiano dovrebbe crescere del 2,3% quest’anno e del’1,7% nel 2023, con una crescita rallentata fino al 2027.

La mobilità smart in Germania

In uno studio pubblicato dalla Germany Trade and Invest, dal titolo “Future mobility in Germany, si spiega che il 55% delle aziende del settore automotive hanno introdotto almeno un prodotto innovativo a partire dal 2017, con una spesa complessiva in ricerca, innovazione e sviluppo di oltre 50 miliardi di euro solo nel 2019.

Considerando che l’industria dell’automobile italiana è al momento quella più colpita dalla crisi generale che si è innescata dal 2020 e che continua tuttora per via della guerra, dell’inflazione, della carenza di componenti e del rialzo dei prezzi delle materie prime, soprattutto energetiche, con perdite che ormai superano il 30% rispetto al periodo pre-Covid, forse c’era da fare qualcosa in più, o comunque muoversi prima.

Nel nostro Paese ancora si aspetta lo sblocco definitivo dell’ecobonus auto, su cui il Governo ha messo più di 8 miliardi di euro fino al 2030, di cui circa 650 milioni per il 2022 e gli anni successivi, ma di cui ancora non si sa nulla in relazione alla possibilità di accedere a questi incentivi, che potrebbero realmente accelerare la crescita della mobilità elettrica.

Lo scenario in Francia

Secondo dati elaborati da Statista, in Francia i ricavi dalla mobilità condivisa dovrebbero raggiungere i 34 miliardi di dollari entro la fine di quest’anno, il 60% generati dai servizi online (come il bike sharing/renting), per 50 milion di utenti entro il 2026.

Sempre in Francia, per fare un altro esempio, i ricavi dal settore della mobilità elettrica dovrebbero raggiungere i 17 miliardi di dollari entro la fine del 2022, per 603 mila nuove immatricolazioni attese entro il 2026.

Ottimi anche i dati relativi al servizio di car-sharing, che dovrebbe generare entro la fine di quest’anno ricavi per 500 milioni di euro, per 1,3 milioni di utenti entro la fine del 2026.

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