Annunciato dal Consiglio comunale e dall’Università di Bristol un nuovo progetto smart city per la città britannica finalizzato alla promozione di nuovi servizi di sanità digitale, sicurezza pubblica ed efficienza energetica.
Frutto del programma governativo da 100 milioni di sterline “Super Connected Cities”, che ha l’obiettivo di sviluppare in Gran Bretagna un mercato di tecnologie e applicazioni smart city da 40 miliardi di dollari entro il 2020, Bristol offrirà più di 100 miglia di fibra ottica (circa 170 chilometri), distribuite tra le condutture del centro cittadino, per lo sviluppo di applicazioni smart city destinate all’efficienza energetica, le smart grid, la video sorveglianza delle strade, la telemedicina, la formazione a distanza (elearning) e la mobilità intelligente (smart mobility e ITS).
Servizi che aziende e startup potranno sviluppare e offrire sul mercato pagando l’utilizzo della nuova rete che a sua volta sarà connessa anche al network wireless di superficie, attivato tramite i lampioni intelligenti del sistema di smart lighting e smart buildings adottato dalla Città di Bristol.
Lampioni ed edifici pubblici, infatti, funzionano da wi-fi hot spot e da sensori per il traffico, l’inquinamento e il flusso dei trasporti pubblici e privati lungo la rete stradale urbana. In tal modo è più semplice per le imprese e le PMI locali sviluppare e promuovere nuove applicazioni per cittadini e aziende, grazie anche ad un’efficace piattaforma open data dell’amministrazione pubblica che rende pubblici e aperti tutti i dati relativi ai settori sopra elencati.
Un progetto smart city per attirare nuovi investitori e innovatori da tutta la Gran Bretagna e il mondo intero. Bristol intende dare vita ad un’economia digitale urbana tra le più fiorenti in Europa entro il 2020. Per questo ha ottenuto 10 milioni di sterline di fondi per la banda ultra larga in fibra ottica e altre 11 milioni di sterline per il progetto ‘Gigabit Bristol’ inserito nel programma governativo ‘Super Connected Cities’.
Bristol, inoltre, si candida anche a green city d’Europa, puntando a ridurre le emissioni di CO2 del 40% entro il 2020 e a creare circa 20 mila nuovi green jobs entro il 2030.