Ogni anno vengono scelte due città da eleggere a capitali della cultura europea e per il 2019 l’Italia ha piazzato Matera (Plovdiv per la Bulgaria). L’annuncio è stato dato la sera di venerdì 17 ottobre, in streaming live, dal nostro ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini.
Matera è Capitale europea della cultura per il 2019, con sette voti su 13, grazie ad un progetto articolato in 100 iniziative a respiro cittadino e regionale. Ad oggi sono stati stanziati 25 milioni di euro (su 50 milioni di euro di risorse complessive) già disponibili per la Fondazione Basilicata-Matera 2019.
“La cosa più importante della sfida vinta da Matera è la straordinaria capacità progettuale d’insieme che hanno messo in campo le 6 città della short list. Il presidente della Commissione ha affermato che nessun’altra competizione è mai stata di questo livello qualitativo”, ha dichiarato il ministro Franceschini subito dopo la designazione ufficiale.
“La cultura muove l’economia. C’è da parte nostra un grande senso di responsabilità per continuare a lavorare con impegno e serietà. C’è uno stato d’animo nuovo, collettivo, che coinvolge Matera, la Basilicata, la vicina Puglia, il Sud. Mi sono sentito con il presidente della giunta regionale Marcello Pittella per metterci subito al lavoro“, ha raccontato sulle pagine di Bari de La Repubblica il sindaco di Matera, Salvatore Adduce.
Tra le altre contendenti italiane al titolo c’erano Cagliari, Lecce, Perugia-Assisi, Siena e Ravenna. Il dossier di Matera 2019, curato da Alessandro Bollo e Joseph Grima, con la collaborazione di tutto lo staff di Matera 2019, del Comitato Scientifico e con qualche centinaio di operatori locali, nazionali e internazionali, è stato apprezzato non solo per la forte spinta culturale dei progetti inseriti, ma anche per la valenza economica e sociale delle ricadute, grazie ad un’attenta valutazione delle proposte arrivate da parte del Comitato cittadino.
Sette i capitoli guida scelti per l’Open Future di Matera 2019: la cultura come driver principale per immaginare un futuro di crescita, l’istituzione della cittadinanza culturale, promozione del capitale relazionale e connettivo, a livello locale e internazionale, sviluppo di capacity building, realizzazione di infrastrutture culturali sostenibili ed efficienti (per attività economiche, turistiche, culturali, commerciali, di comunicazione), potenziamento delle capacità turistiche del territorio, elevazione di Matera a faro per tutto il Mezzogiorno d’Italia.
Il dossier poggia su 15 progetti bandiera (flagships), caratterizzati da cooperazione e coprogettazione diffusa, ma due sono quelli chiave: I-DEA (Istituto Demo-Etno-Antropologico) e ODS (Open Design School). Tutti i progetti del dossier propongono l’idea di valorizzare la millenaria storia della città e la sua unicità storico-culturale per sviluppare un percorso virtuoso di smart city e smart community.
Con la recente introduzione del Decreto Art Bonus voluto dal Mibact, due sono le novità che vanno segnalate e che avranno modo di sfruttare la vittoria di Matera: “La prima è il programma Europa 2019 che prevede di sostenere la realizzazione del lavoro progettuale anche delle città che non hanno vinto – ha precisato Franceschini – la seconda è l’introduzione dal 2015 della Capitale Italiana della cultura”. “La prossima volta che l’Italia avrà la capitale europea sarà nel 2033 ed è quindi evidente che una capitale della cultura a livello nazionale e ogni anno – si legge in una nota del ministero – offrirà invece una opportunità di competizione virtuosa a tutte le città italiane grandi e piccole, in grado di far scattare gli stesso meccanismi positivi e straordinari in termine di progettazione unitaria e creatività che abbiamo visto ora tra le 6 città finaliste“.