La disponibilità di soluzioni tecnologiche e le prime best practice stanno sostenendo con decisione la crescita delle smart city a livello globale. Nei prossimi 12 anni le città intelligenti quadruplicheranno di numero, grazie a nuove partnership tra pubbliche amministrazioni e privati, mentre gli investimenti in soluzioni e servizi arriveranno a sfiorare i 12 miliardi di dollari nel 2025.
E’ quanto riportato dal nuovo studio IHS “Smart Cities: Business Models, Technologies and Existing Projects”, dedicato al mercato mondiale delle tecnologie smart city e dei servizi collegati. Nel 2013, si legge nel documento, sono state realizzate 21 città intelligenti, ma entro i prossimi 12 anni tale numero arriverà a quasi 90.
A livello geogrfico la densità di città intelligenti sarà maggiore in Asia (33), Europa e Medio Oriente (32), più indietro le Americhe (25 nel totale).
In Europa, IHS evidenzia diversi case studies, tra cui Londra e Santander (Spagna), con i relativi piani di mobilità intelligente, efficienza energetica, illuminazione pubblica intelligente, riduzione di emissioni di inquinanti e CO2, tutela e valorizzazione dell’ambiente.
Il Rapporto si sofferma anche sui diversi settori chiave del paradigma economico e tecnologico delle smart cities, sottolineando la criticità dei comparti energia, trasporti/mobilità e sicurezza. Il numero di abitanti delle città sarà pari all’80% della popolazione mondiale, tra il 2030 ed il 2050, con conseguenze pesanti sui consumi, sul reperimento di risorse energetiche ed alimentari, sulla disponibilità di acqua potabile, sul rapporto tra attività umane ed ambiente, sull’inclusione e l’innovazione sociale.
Tutte aree di intervento qualificate per uno sviluppo urbano sostenibile, che predispongono infine il veloce ritorno degli investimenti e lo svilippo di modelli di business, legati a nuove sinergie tra settore pubblico e privato. Di questi ultimi IHS illustra tre modelli principali: build-operate-transfer (BOT), build-operate-comply (BOC) e municipal-owned-deployment (MOD).