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Smart cities, il primo luglio convegno inaugurale del Laboratorio CINI

Il prossimo primo luglio a Roma il Laboratorio nazionale CINI Smart Cities & Communities terrà il suo convegno inaugurale, presso l’Aula Magna del Dipartimento DIAG dell’Università La Sapienza, dal titolo “Smart Cities: Quale Ruolo per La Ricerca?”.

 

Dal 1989 il CINI (Consorzio interuniversitario nazionale per l’informatica) promuove e coordina attività scientifiche, di ricerca e di trasferimento, sia di base, sia applicative, nel campo dell’informatica, di concerto con le comunità scientifiche nazionali di riferimento. Il nuovo laboratorio per le città intelligenti, diretto da Giuseppe Anastasi, ha l’obiettivo di porsi come centro nazionale di competenza nel campo delle tecnologie ICT per smart cities, per lo sviluppo di progetti, soluzioni e servizi di nuova generazione in grado di migliorare la qualità della vita dei cittadini.

Un lab d’eccellenza che risponde a più di un’esigenza della comunità scientifica italiana:

Diverse le aree di ricerca su cui il centro sta lavorando: eHealth, cibo e alimentazione, efficienza energetica, smart buildings, trasporti intelligenti, smart mobility, turismo digitale, innovazione culturale (eculture), digital education, einclusion, sicurezza urbana e altro ancora.

Come ha spiegato Anastasi in un’intervista a Key4biz, il laboratorio smart cities & smart communities del CINI “si compone al momento da 25 nodi, con sede presso altrettante Università Italiane, e comprende più di 300 ricercatori. Questi ultimi operano, principalmente, nel settore delle tecnologie ICT, ma ci sono anche ricercatori di altre aree dell’Ingegneria civile e Industriale, nonché alcuni economisti”.

La struttura, infine, ha organizzato le proprie attività attorno a quattro Focus Group tematici: eTourism & eCulture; eGovernment & eInclusion; Smart Mobility; Smart Energy. I gruppi sono finalizzati a facilitare il lavoro di coordinamento, promuovere i rapporti con i principali stakeholder del settore e creare nuove opportunità di scambio e multidisciplinarietà nella ricerca, con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.

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