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Smart cities, il confronto Italia-Cina per avviare un percorso comune con Istituzioni e imprese

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A seguito della visita in Italia del presidente cinese Xi Jinping, si è svolto stamattina a Roma, all’Hotel Hassler, l’incontro “Smart Cities and Digital Transformation Dialogue” per la cooperazione e lo sviluppo economico tra i due Paesi sul tema dell’innovazione urbana e della trasformazione digitale. Huawei investirà nei prossimi anni 2 miliardi di dollari nella sicurezza dei dati.

In occasione della visita del presidente cinese Xi Jinping in Italia, si è tenuto a Roma l’incontro dal titolo “Smart Cities and Digital Transformation Dialogue. Italy and China – How to Make Cities Better Connected and More Intelligent”, promosso da ChinaEU e Link University, e organizzato da Supercom, dedicato tema al tema delle Smart City e alla nascita di un’area strategica di cooperazione tra aziende italiane e cinesi.

Grazie all’uso dell’Intelligenza Artificiale, dei Big Data, delle tecnologie cloud, di sensori e soluzioni per l’internet delle cose, è possibile sviluppare ed offrire ai cittadini nuovi servizi, con l’obiettivo di migliorare sensibilmente la qualità della vita. Al tempo stesso si aprono enormi potenzialità di business per l’industria italiana di settore, tutte da esplorare. Argomenti di massima rilevanza economica ed istituzionale, che sono stati al centro dell’incontro di stamattina e su cui si sono confrontati i partecipanti all’evento.

Liang Hua, Chairman of the board di Huawei Technologies, ha affermato, in apertura di giornata, che l’azienda nei prossimi anni investirà in maniera crescente nella sicurezza dei dati: “Protezione dati e sicurezza sono aspetti importanti per noi, riteniamo fondamentale garantire la protezione della privacy, che rappresenta la sfida principale per operatori e terze parti. Per noi è uno dei pilastri più importanti, investiremo 2 miliardi dollari nei prossimi cinque anni per aumentare la sicurezza di prodotti e servizi”.
Huawei rispetta il Gdpr europeo sulla protezione dei dati, che non dà solo standard chiari, è anche molto equo”, ha precisato all’Ansa il responsabile del colosso cinese.
Allo stesso tempo vogliamo costruire un nuovo ecosistema tecnologico ed economico in Italia. Lavoreremo a lungo termine con diversi partner italiani, creeremo ad esempio centri di dati e servizi per aiutare le Pmi“.  

La Cina, come è noto, è uno dei Paesi leader del settore e vanta il maggior numero di progetti di smart cities a livello mondiale. Dei 1000 progetti in fase di realizzazione in vari Paesi del mondo, oltre 500 si concentrano in Cina e riguardano sia le grandi che le piccole città.

Non volteremo le spalle al futuro”, ha dichiarato Vincenzo Scotti, Presidente della Link Campus University, evidenziando la rilevanza strategica di un confronto serio e aperto con le imprese cinesi.

Le nuove tecnologie migliorano i Paesi, l’auspicio è che Italia e Cina lavorino assieme per combattere le disuguaglianze 2.0 e creare efficaci servizi digitali per le smart cities”.

La Cina ha annunciato più volte la volontà di creare 100 città intelligenti entro il 2020.

Le città sono il luogo dell’innovazione e chi riesce a realizzare oggi le Smart Cities avrà nel futuro benefici in ogni settore”, ha detto Luigi Paganetto, Presidente della Fondazione Economia dell’Università di Roma Tor Vergata.

Se è vero che i dati sono il motore dell’economia globale e che le città sono gli snodi nevralgici di questa nuova data economy, è altrettanto vero che i dati vanno protetti, ha sottolineato Giuseppe Busia, Segretario Generale del Garante della Protezione dei Dati Personali, con i cittadini che devono essere più consapevoli e responsabili del loro ruolo, soprattutto in fase di cessione degli stessi alle aziende: “Per gli scambi di dati tra Italia e Cina è fondamentale garantire la piena applicazione delle norme comuni in chiave privacy per lo sviluppo delle smart cities”.

La Cina è indiscutibilmente all’avanguardia sulle smart cities e l’Italia non è un Cavallo di Troia per la sua penetrazione in Europa”, ha invece precisato Massimo D’Alema, Presidente della Fondazione Italianieuropei, ribadendo che l’importanza del memorandum serve proprio a recuperare il gap maturato con altri Paesi europei, “che firmano più contratti di noi con Cina”.

Tra i tanti vantaggi delle smart cities, ci sono sicuramente quelli derivanti dall’impiego di tecnologie digitali e dell’Internet delle cose nella realizzazione di smart roads in ambito urbano, che consentono ad esempio “di ridurre sensibilmente il numero di incidenti stradali”, ha ricordato Liu Qunkai, Country manager South Europe – Alibaba Cloud.

Esempio di virtuosa partnership tra aziende italo-cinesi è quello portato da Exprivia Italtel: “Con la nostra società e i nostri partner, come Huawei, stiamo realizzando smart cities con un modello italiano”, ha raccontato Stefano Pileri, COO di Exprivia e CEO di Italtel.

In qualsiasi processo di innovazione tecnologica, non bisogna mai dimenticare la dimensione sociale e Massimiliano Dona, Presidente dell’Unione nazionale consumatori, ha ribadito che “anche con le smart cities i consumatori sono e devono essere i protagonisti, con aziende e OTT che allo stesso tempo devono garantire la massima trasparenza nella raccolta dei dati”.

Smart city però non vuol dire solamente innovazione tecnologica urbana digital oriented, perché quello che da tutti è considerato un fattore abilitante chiave per la digital transformation, anche in ambito cittadino, è il 5G, le reti di nuova generazione di cui stanno partendo un po’ ovunque nel mondo i primi lanci commerciali.

E proprio con il 5G, ha affermato Nicola Blefari Melazzi, Direttore geneale del CNIT, “sarà tutto più facile per le nostre città e per le prossime smart cities”, in relazione al progetto di trasformazione digitale del porto di Livorno.

Parlando di città, ovviamente, non si poteva non affrontare il tema del turismo, soprattutto a Roma, città d’arte e cultura di livello mondiale, e i cinesi stanno scoprendo negli ultimi anni quanto c’è da scoprire in Italia e nel resto d’Europa.

Abbiamo 300 milioni di viaggiatori al giorno. A seguito della visita del Presidente Xi Jinping, spero che l’Italia diventi il primo Paese da visitare per i cinesi”, ha dichiarato Jane Jie Sun, CEO di Ctrip.com, la più grande agenzia online di viaggi, con un fatturato di 88 miliardi dollari, 350 milioni di biglietti aerei venduti l’anno passato e 700 milioni di biglietti ferroviari.

Parlare di smart city, significa anche rilanciare il valore dell’innovazione, delle competenze e dell’internazionalizzazione per lo sviluppo urbano e della crescita di interi Paesi”, ha invece ricordato Marco Pistore, Direttore Smart Cities della Fondazione Bruno Kessler.

Tema più che mai sensibile per il nostro Paese, dove spesso le infrastrutture strategiche hanno bisogno di interventi di varia natura, soprattutto in termini di manutenzione ordinaria e straordinaria.

All’incontro c’era anche il sindaco di Genova, Marco Bucci, che parlando appunto di infrastrutture critiche ha annunciato: “Domani firmiamo memorandum con CCCC, la più grande società di costruzioni cinese e la terza nel mondo per la consulenza nella realizzazione del nuovo ponte Morandi”.

Tra i partner cinesi più grandi al lavoro in diverse città del mondo, c’è ovviamente Huawei, che sta contribuendo allo sviluppo di smart cities in 120 città di diversa grandezza di 40 Paesi del mondo.

“L’Italia sta accelerando sulla digital transformation. A Cagliari stiamo dando vita a una smart city. In Cina, per esempio, Guizhou da città agricola diventata cuore del Cloud Big Data”, ha raccontato Zheng Zhibin, Huawei Enterprise Business Group.

A margine dell’incontro, è stata siglata un’intesa fra Roma Capitale e il colosso cinese del turismo CTrip. Obiettivo del “Memorandum of Understanding” è la promozione capillare della “destinazione Roma” nel grande Paese asiatico.

Jane Jie Sun, CEO di Ctrip, con Aeroporti di Roma, Trenitalia, Musei Ferrari, Confindustria Alberghi e Ciset, hanno infine partecipato alla conferenza stampa sugli accordi bilaterali e le prospettive di sviluppo nel settore turistico tra i due Paesi.

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