L’Italia sta giocando in questo momento un ruolo molto importante per i futuri scenari riguardanti il mercato dei media e delle telecomunicazioni. E’ un crocevia per i nuovi piani di broadcaster e telco.
Il nostro Paese è, infatti, un interessante mercato per chi vuole investire in contenuti e fibra e da qui si snodano una serie di possibilità future per operatori tlc e media.
Di questo ne è convinta Sky, come emerge dall’intervista del Ceo del gruppo media, Jeremy Darroch, al Sole24Ore, ad alcuni giorni dal rinnovo dell’accordo con Fastweb per banda larga e pay tv.
A quasi due dal lancio di Sky Europe, Darroch ammette di aver accelerato la mutazione del gruppo, dirottandolo ancor di più verso la produzione di contenuti
Il Ceo di Sky ha detto chiaramente che l’Italia è “strategica” per la crescita in Europa, spiegando che “è una scelta chiara ed è una scelta strategica: l’Italia è elemento chiave di questo puzzle”.
E ha aggiunto. “Abbiamo creato l’hub di Sky Arts e lo abbiamo collocato a Milano con un immediato riscontro sulla qualità dei prodotti. Gomorra è stata una serie di grandissimo successo e la seconda serie è appena iniziata con risultati eccellenti. Il lavoro di Paolo Sorrentino sul Papa sarà sfruttato dal gruppo sul grande scala”.
“L’Italia sarà content focused, non c’è dubbio”, ha proseguito Darroch, sottolineando “Utilizzeremo la grande ricchezza culturale del vostro Paese che può generare correnti di idee creative“, come “siamo molto contenti della squadra di Sky Italia, quella giusta per avere successo. Guardiamo ai concorrenti ed è ovvio, ma non saranno i concorrenti a decidere la nostra direzione di marcia. Ci sono grandi opportunità di crescita in Italia anche se il contesto è dettato dal quadro macro del Paese“.
Sky Italia ha registrato una crescita record di abbonati nel terzo trimestre, 34 mila in più, mentre Mediaset Premium e Canal+ di Vivendi continuano a perdere clienti.
Riguardo all’intesa tra Vivendi e Mediaset per la cessione di Premium ai francesi, Darroch ha sottolineato: “Non abbiamo mai avuto paura della concorrenza né, lo ripeto, la concorrenza detterà la nostra strategia”.
Riguardo ai diritti tv della Champions League, che si è aggiudicata Mediaset Premium fino al 2018, Sky tiene le porte aperte: “Non si sa mai, ma oggi puntiamo a un’offerta ampia, non vogliamo dipendere eccessivamente da un singolo contenuto”.
Nessun timore neanche per l’esplosione dei servizi in streaming offerti dai newcomers come Netflix.
“Noi siamo tecnologicamente agnostici – ha detto – non vogliamo fissarci su una sola piattaforma. Ci sono clienti che si affidano solo al mobile per guardare Sky, altri no. La verità è che non tutti usano la Tv nello stesso modo, la flessibilità è il modo per misurarsi con la concorrenza”.
“Il gruppo – ha spiegato Darroch – sta garantendo ottime performance. La crescita delle revenue è del 5% l’anno; l’utile operativo è arrivato al 18%. La Gran Bretagna viste le dimensioni è il motore dello sviluppo; la Germania comincia a guadagnare. Quando l’Italia, come Paese, accelererà, anche Sky Italia migliorerà”.
Sky si regge su tre pilastri:
- La produzione di contenuti prima di tutto;
- L’innovazione tecnologica;
- Il servizio ai consumatori.
Solo quest’anno l’investimento è stato di 5 miliardi di sterline circa. E crescerà anno dopo anno.
Riguardo a possibili intese con operatori tlc, il Ceo di Sky ha dichiarato: “Quad play è una via per lo sviluppo e la crescita, il contenuto sul mobile è una grande prospettiva. Sono convinto che esistano ottime opportunità per le società di telefonia di distribuire i nostri contenuti. Non è però affatto dimostrato che sia necessario combinare questi servizi in un solo business, perché non è affatto dimostrato che i clienti vogliano tutto garantito da un solo provider”.
Sky poi è pronta anche al lancio di pubblicità su misura per il cliente: “Partiremo in Italia entro la fine dell’anno e poi in Germania”.
I target ads sono una nuova realtà di Sky che genererà nuove, importanti fonti di ricavi.
“Si calcola che una pubblicità “targetizzata” sul profilo del cliente – ha precisato Darroch – possa essere commercializzata al triplo di una standard. Siamo in grado di creare segmenti multipli sia demografici che regionali”.