Con tutta probabilità, la prossima settimana sarà una delle più interessanti del 2020 per quanto riguarda la telefonia, sia mobile che fissa. Si attende infatti l’esordio di due nuovi operatori, che hanno rispettivamente fissato per il 16 e per il 15, secondo le indiscrezioni, la presentazione dei loro servizi. E se uno è una vecchia conoscenza che ha deciso di integrare i propri servizi, l’altro è, almeno per l’Italia, una novità assoluta. Si parla di Sky e di Spusu, di cui sentiremo molto parlare tra pochi giorni; qualche informazione, però, c’è già.
L’offerta di Sky per le telefonia fissa
Iniziamo da Sky, il cui esordio nel settore della telefonia fissa (e di Internet), di cui si parla da anni, è ormai imminente. E iniziamo da una considerazione: la parabola, che per molti anni è stata lo standard tecnologico per le pay tv, ormai è in gran parte superata. Scomoda da montare, richiede l’intervento dei tecnici, in alcuni condomini rimane utopia, e in diverse costruzioni è proprio impossibile installarla. Inoltre è soggetta alle avverse condizioni atmosferiche – gli utenti Sky conoscono bene lo “schermo blu” che, durante un temporale, si sostituisce al loro programma preferito.
Ma soprattutto, il problema della parabola è che sembra sempre di più una tecnologia obsoleta: Netflix, Disney+, Amazon Prime Video, perfino la stessa NOW TV, che a Sky fa capo, funzionano utilizzando le connessioni sempre più veloci che raggiungono le case degli italiani. A patto di avere un buona connessione – dalla fibra FTTC in su, meglio FFTH – non ci sono ritardi, non importa se fuori infuria la tempesta, il download è rapido e veloce, senza cavi (che si usurano e che comportano notevoli problemi per la loro manutenzione, in particolare se la parabola è cinque o sei piani sopra un appartamento).
Per questo Sky ha proposto da qualche anno anche l’abbonamento alla tv tramite fibra ottica, sebbene sia ancora una versione “light” di quello a piena funzionalità (al momento Sky Q Platinum è disponibile solo per gli abbonamenti con la parabola tradizionale, a differenza di Sky Q Black): il futuro passa chiaramente attraverso la fibra, più che al classico “padellone” che fa ancora bella mostra di sé in tanti tetti di case e balconi o poggioli. E per questo Sky è pronta a fare il suo ingresso ufficiale in un settore a prima vista del tutto lontano dalle sue abitudini: la telefonia fissa e le offerte Internet casa.
Il 16 giugno è già stata organizzata la conferenza stampa – alle 11.30 – in cui verrà annunciata la nuova identità di (anche) operatore di rete fissa, grazie all’accordo siglato nell’ormai lontano 2018 con Open Fiber e la partecipazione di Fastweb, partner storico di Sky. Grazie alla nomina di Paolo Nanni come chief broadband officer del gruppo, e alla notizia che dovrebbe entrare in carica il 3 agosto, è possibile che già alla fine dell’estate vengano proposte le tariffe fisse di Sky a vecchi e nuovi clienti alla circa dell’integrazione tra la loro pay tv e la connessione che sarà sempre più necessaria per alimentarla.
Le tariffe “con riporto” di Spusu
Una rivoluzione per la telefonia fissa, insomma, ma anche per quella mobile ci sono importanti novità in arrivo. Nel sempre più agguerrito mercato delle offerte low-cost sempre la prossima settimana, stando alle indiscrezioni, arriverà un nuovo concorrente: gli austriaci di Spusu, ovvero il nuovo operatore virtuale che si appoggerà sulla rete WindTre.
Per capire che cosa possiamo aspettarci, basta dare un’occhiata al piano delle offerte disponibili in patria, che comunque non vanno paragonate con le nostre perché ogni Paese è un mercato a sé, e ovviamente la tariffazione in Italia dipenderà dalla collocazione del nuovo operatore e dalle tariffe della concorrenza, in primo luogo Iliad ma anche ho. e Kena. Il dato interessante è che le proposte austriache di Spusu prevedono tariffe ultra-low cost per chi non ha troppe pretese in termini di minuti e traffico dati (4,90 euro al mese per 2 GB di traffico, 100 minuti e 100 SMS) e tariffe “top” più costose (a 13,90 euro quella con 30 GB, 500 minuti e 500 SMS, ma con la possibilità di “trasportare” il traffico non consumato al mese successivo, con fino a 62 GB di dotazione massima: per l’Italia sarebbe una novità, a parte qualche precedente con Tre). Inoltre – e in un mondo in cui si telefona sempre di meno con la rete tradizionale in favore di chiamate e videochiamate, è un’altra idea che potrebbe essere interessante – Spusu in patria propone anche una serie di tariffe low-cost con chiamate a consumo, con un’ampia dotazione di GB – fino a 50 GB – e chiamate a 4 centesimi al minuto e 4 centesimi a SMS (che ormai, diciamolo, quasi nessuno usa più). Con queste ultime tre offerte, la massima dotazione di gigabyte disponibile per mezzo del trasferimento arriva a 100 GB.
Il 15 giugno ne sapremo di più, anche se è già stato messo online il sito dell’azienda (per ora ancora vuoto); per ora è noto che il prefisso per le nuove numerazioni, destinate a chi non si appoggerà alla portabilità, sarà il 378.
Anche Iliad sceglie il fisso, ma dal 2021
E gli altri operatori? Iliad non ha mai nascosto la sua volontà di proporsi non solo come operatore mobile ma anche di telefonia fissa, e le ultime notizie sorridono all’azienda francese: il Ministero dello Sviluppo Economico le ha infatti concesso l’autorizzazione necessaria per operare nel settore delle linee fisse.
In teoria, Iliad potrebbe già cominciare a proporre le sue tariffe di Internet casa, ma i progetti al momento sono altri: l’azienda conta infatti di utilizzare il resto di quest’anno complicato per rafforzare la sua posizione nel settore della telefonia mobile e poi, dal 2021, passare anche alle offerte per la casa. Pare anche che sia imminente l’accordo con Open Fiber, così come per Sky: di fatto, la conferma che ormai la fibra FTTH è lo standard che bisogna offrire ai propri clienti, anche per chi si è appena affacciato nel settore. Come sempre, intanto, SOStariffe continuerà a fornire agli interessati i suoi comparatori, lo strumento ideale per capire quali sono le offerte più convenienti a seconda della zona in cui viviamo.