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Sky scommette sul cinema: nuova società per sfidare Mediaset e Warner

Il cinema italiano si prepara a una grande svolta. L’operazione annunciata da Sky Italia porterà nuovi e grossi cambiamenti che daranno un nuovo equilibrio al mercato.

Il gruppo che fa capo a Rupert Murdoch, guidato in Italia da Andrea Zappia, operativo nella pay tv ma anche in quella free-to-air, ha fatto sapere d’aver raggiunto un accordo con Cattleya, Indiana, Italian International Film, Palomar, Wildside per la realizzazione di una nuova società di distribuzione cinematografica che sarà costituita nelle prossime settimane.

Cattleya, che ha prodotto diversi film e serie di successo negli ultimi anni, come Romanzo Criminale o Gomorra, era corteggiata anche da Vivendi.

I 6 gruppi daranno vita a quello che potrebbe essere definito il terzo polo che concorrerà con Rai Cinema e Medusa ma che soprattutto punta a costruire un rapporto di “sistema” con il cinema italiano. Un rapporto che vada oltre la semplice concorrenza alla Rai, con la quale invece Sky sta trattando, ma che superi l’attuale situazione della distribuzione italiana dove troviamo Warner in posizione di forza con legami molto stretti con Mediaset.

Warner Italia distribuisce molti titoli italiani, cedendone i diritti tv al Biscione, con il quale c’è un accordo pluriennale sino al 2020 per trasmettere in esclusiva i film e le serie della major hollywoodiane.

Sky controllerà il 60% della nuova società, i produttori avranno il restante 40%.

Società che insieme producono circa il 40% degli incassi di film italiani.

A fine settembre sarà reso noto il nome della nuova compagnia, il suo management e la composizione del Cda.

La società, aperta alla partecipazione di altri produttori, entrerà sul mercato nel 2017.

Sky sarebbe disposta anche a ridurre, in questo caso, la propria quota.

Nel mirino, per ora, non c’è la gestione di sale cinematografiche, ma in futuro chissà.

 

Modello aperto e partecipativo

“Questa nuova realtà – si legge nella nota – nasce per sostenere e stimolare il cinema italiano, attraverso un modello innovativo, aperto e partecipativo. Per la prima volta una media company che opera nel settore pay e free e alcuni importanti produttori indipendenti italiani uniscono le loro forze per offrire al mercato nuove opportunità, con la possibilità di tentare strade diverse sia sul piano dei modelli distributivi, che su quello dei contenuti e del linguaggio, arricchendo l’offerta cinematografica a tutto vantaggio degli amanti del cinema, del pubblico e più in generale dei consumatori”.

 

L’impegno nel cinema

Sky ha sempre avuto un ruolo molto centrale nel mercato cinematografico italiano. Non a caso dagli ultimi dati Mibact-Anica emerge che anche per lo scorso anno il gruppo si è confermato l’unico interlocutore, tra gli editori monitorati da Auditel, per il cinema nell’universo dei canali distribuiti su piattaforma satellitare con oltre 2.000 titoli unici trasmessi e quasi 50.000 passaggi.

 

La novità

L’elemento fortemente innovativo di questa nuova società sta nel modello: i produttori, a differenza di quanto avvenuto finora, potranno accedere da subito agli incassi, con possibile vantaggio anche per gli artisti a cui per contratto spetta una percentuale su quanto realizzato dal film.

Sky avrà i diritti televisivi dei film della nuova società per tutte le piattaforme.

Il gruppo cerca così di colmare il gap, visto che gli mancano i diritti Warner e Universal, in mano a Mediaset.

Un lavoro che va avanti da tempo

Sky lavora da tempo al suo rafforzamento nel cinema. Lo scorso aprile ha annunciato il primo grande accordo internazionale, quello con Sony Pictures Television, per i contenuti cinematografici.

Dopo quello con HBO e CBS per le serie televisive, Sky ha stretto una partnership d’eccezione con Sony sui film.

L’intesa riguarda i servizi Sky in abbonamento e in pay-per-view di cinema del Regno Unito, Irlanda, Germania, Austria e Italia.

Sky lo ha definito un “accordo storico” che comprende tutte le nuove e future produzioni di Sony, fra cui, per la prima volta, tutte quelle in Ultra Alta Definizione.

La notizia dell’ultimo accordo con i produttori era già stata anticipata dal Sole24Ore e ripresa da Key4biz lo scorso marzo.

Il produttore televisivo Carlo Macchitella ci aveva dedicato anche una puntata della propria rubrica Schermo&Schermo nella quale scriveva che “le alleanze durano lo spazio di un mattino se questi produttori non si uniscono con un progetto editoriale chiaro, capace di rispondere effettivamente alle differenziate esigenze del pubblico con prodotti diversi e diversamente targettizzati. Se invece l’unione fra questi produttori e Sky deve portare semplicemente a farsi che invece di 01 sia Sky Cinema a distribuire le stesse tipologie di commedia, i soliti film dei soliti autori con gli stessi attori che interpretano sempre le stesse parti, allora avremo assistito al solito gioco dei quattro cantoni senza che però niente sia effettivamente cambiato”.

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