Il Sistema Pubblico di Connettività (SPC), secondo la definizione data dall’Agenzia per l’Italia digitale, è una cornice nazionale di interoperabilità, definisce, cioè, le modalità preferenziali che i sistemi informativi delle pubbliche amministrazioni devono adottare per essere tra loro interoperabili.
L’SPC ha il compito di fornire un insieme di servizi di connettività condivisi dalle pubbliche amministrazioni interconnesse, graduabili in modo da poter soddisfare le differenti esigenze. Esso garantisce, inoltre, diverse funzionalità: l’interazione della Pubblica Amministrazione (PA) centrale e locale con tutti gli altri soggetti connessi a internet, nonché con le reti di altri enti, promuovendo l’erogazione di servizi di qualità per cittadini e imprese; fornisce un’infrastruttura condivisa di interscambio che consenta l’interoperabilità tra tutte le reti delle PA esistenti e servizi di connettività e cooperazione alle PA che ne facciano richiesta, per permettere l’interconnessione delle proprie sedi e realizzare così anche l’infrastruttura interna di comunicazione.
L’SPC realizza, infine, un modello di fornitura dei servizi multifornitore coerente con l’attuale situazione di mercato e le dimensioni del progetto stesso, e garantisce lo sviluppo dei sistemi informatici salvaguardando la sicurezza dei dati, la riservatezza delle informazioni, nel rispetto dell’autonomia del patrimonio informativo delle singole amministrazioni.
Uno dei pilastri fondanti di questo sistema è la Qualified Exchange Network (QXN) ossia l’infrastruttura di rete che unisce tra loro le diverse PA. QXN è una rete IP di interconnessione grazie alla quale è possibile erogare servizi “end to end” ai vari enti pubblici con elevati livelli di qualità, sicurezza e affidabilità: un’infrastruttura separata da Internet che, utilizzando gli stessi protocolli IP, permette agli enti di comunicare in maniera preferenziale e sicura attraverso una sorta di “corridoio” di servizio a loro dedicato.
Negli ultimi mesi è entrata a regime la nuova SPC, portando con sé la nuova rete QXN (QXN2) che ha sostituito in toto la precedente.
In questo contesto, la nuova SPC ha consentito a Lepida, società in house della Regione Emilia Romagna, “afferenza diretta e nuova interconnessione fisica”, si legge in una nota aziendale.
Questo significa che, a differenza del passato, Lepida non è più un soggetto che accede alla rete QXN tramite un operatore afferente terzo, ora Lepida è un operatore direttamente collegato alla QXN2.
A oggi sono 5 gli operatori afferenti diretti alla rete QXN2: BT, Fastweb, Lepida, TIM e Vodafone.
“L’afferenza diretta elimina quindi il passaggio di routing tramite un altro operatore”, si legge nel comunicato Lepida, “avvicinando gli enti collegati alla Rete Lepida a chi eroga servizi su SPC2 e migliorandone quindi la qualità del servizio percepito”.
La seconda novità riguarda l’interconnessione fisica: “Storicamente Lepida era collegata con un link a 50 Mbps tramite operatore terzo, mentre ora è collegata tramite due collegamenti a 10 Gbps, in bilanciamento, direttamente alla infrastruttura QXN2 tramite propri apparati collocati in area dedicata al MIX. Tale interconnessione va ad arricchire la presenza e i contribuiti di traffico raccolti dagli apparati Lepida al MIX, collegati alla Regione Emilia Romagna con link DWDM a 200 Gbps”.