Una città moderna, oltre che tecnologicamente avanzata e sostenibile, deve essere in grado di offrire un’elevata qualità della vita e garantire sicurezza ai propri cittadini. In questi giorni è stata lanciata una nuova iniziativa non profit legata proprio alle criticità relative alla cyber-sicurezza delle smart city e delle infrastrutture urbane digitali.
Si tratta della piattaforma “Securing Smart Cities” promossa da centri di ricerca internazionali di IT Security, tra cui IOActive, Kaspersky Lab, Bastille e Cloud Security Alliance, finalizzata a stabilire una collaborazione attiva tra aziende, istituzioni centrali e locali, media, soggetti no profit e sviluppatori, tutti coinvolti nella creazione e promozione di soluzioni smart security per ambienti urbani. “Esortiamo le autorità cittadine, i fornitori di attrezzatura e software e gli esperti di sicurezza a partecipare al dibattito”, ha dichiarato Patrick Nielsen, Principal Security Researcher di Kaspersky Lab e membro del Board di “Securing Smart Cities”.
L’obiettivo del progetto “Securing Smart Cities” è fare prevenzione attraverso una serie di attività:
- educare i progettisti e i fornitori delle smart city all’importanza ed ai benefici in termini di costi dell’adozione di sistemi di protezione ottimale;
- condividere idee e metodologie tra i partner;
- comunicare e promuovere l’importanza ed i benefici dell’affrontare la questione della sicurezza all’inizio del ciclo vitale di un progetto o piano;
- costruire partnership tra città, provider e security community;
- creare standard, linee guida e risorse che possano aiutare a migliorare la cyber-sicurezza in tutte le aree delle città digitali.
Come ha spiegato in maniera efficace Cesar Cerrudo, CTO di IOActive e membro del Board della piattaforma: “La sicurezza informatica di una moderna smart città non è qualcosa che si può risolvere da soli. Il concetto stesso di cyber security riguarda talmente tante tecnologie di comunicazione differenti l’una dall’altra che la collaborazione tra esperti a livello internazionale risulta essere l’unico modo per prevedere ed eliminare tutte le problematiche di sicurezza possibili”.
Utilizzare tecnologie avanzate come l’internet delle cose, sensori e i big data, l’M2M, il cloud computing, su vasta scala, significa modificare l’architettura della città e attivare nuove forme di relazione/interazione tra persone e oggetti costantemente connessi e interconnessi (internet of everything) e questo “implica rischi che vanno monitorati al fine di garantire la sicurezza dei cittadini”, ha affermato Chris Rouland, fondatore e Ceo di Bastille e membro del Board della community, che rilancia la necessità di “lavorare con urbanisti e costruttori per sensibilizzare l’opinione pubblica in merito alle cyber minacce e condividere informazioni su come mitigare queste minacce prima che possano impattare sul pubblico”.
La nuova piattaforma metterà in contatto i fornitori di prodotti per l’automazione delle infrastrutture con gli esperti di security, che testeranno la sicurezza di questi prodotti. Inoltre, come spiega una nota congiunta di tutti i membri del board di “Securing Smart Cities”, le autorità cittadine potranno appoggiarsi alla security community per risolvere insieme le eventuali problematiche di sicurezza che emergeranno.