I game developer sono cresciuti in Italia e il settore videogiochi genera un giro d’affari di 40 milioni di euro. Mancano investimenti per poter raddoppiare le cifre di un mercato sempre più promettente. Fortunatamente, oggi i videogiochi oggi sono considerati prodotti non più solo ludici, ma anche culturali e formativi.
Se n’è discusso in occasione del Games Industry Day di Roma, organizzato da AESVI (Associazione che rappresenta l’industria dei videogiochi in Italia) durante il quale si sono incontrati rappresentanti dell’industria e delle istituzioni per discutere sul presente e sul futuro del settore in Italia e sono stati presentati i dati del terzo censimento dei game developer italiani 2016 (leggi l’articolo AESVI: game developer italiani, mercato in fermento ma servono fondi).
Ecco il nostro speciale video, con interviste ai protagonisti e un reportage di sintesi che racconta la giornata di lavori.
Il reportage video del Games Industry Day
Il censimento 2016 del settore videogiochi in Italia: intervista a Thalita Malagò
(Segretario Generale AESVI)
I videogiochi e la nuova Legge Cinema: intervista all’On. Antonio Palmieri
(Membro Commissione Cultura Camera dei Deputati e Intergruppo Innovazione)
I videogiochi e la Scuola Digitale: intervista a Donatella Solda
(Componente del Gabinetto del Ministro dell’Istruzione Università e Ricerca, e Referente Piano Nazionale Scuola Digitale)
Videogiochi, cinema e Film Commission: intervista a Stefania Ippoliti
(Presidente, Italian Film Commission Association, General Manager Area Cinema Fondazione Sistema Toscana, Toscana Film Commission)
Videogiochi e robotica: intervista a Giorgio Metta
(Vice Direttore Scientifico, Istituto Italiano di Tecnologia)
Videogiochi e investimenti: intervista a Ciro Spedaliere
(Investment Manager a Invitalia Ventures)