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Mercato Tlc, 5 previsioni per il 2017

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Cinque trend di sviluppo nella industry da tenere sott’occhio nell’anno appena cominciato.

Cinque previsioni per il 2017 della industry delle Tlc. Le ha realizzate il sito specializzato Telecoms.com in collaborazione con la società di analisi Northstream. E non mancano le sorprese, a partire dall’acqua gettata sul fuoco del 5G, che secondo gli esperti è ancora una sigla che va riempita di contenuto.

5G, ci vorranno ancora sei anni. Intanto cresce il 4G

Lo sviluppo commerciale del 5G su basi completamente standardizzate non è previsto prima del 2019-2020. La diffusione di massa del nuovo standard non è atteso prima di almeno sei anni, anche se i primi test sono stati avviati e ad esempio Verizon negli Usa abbia in cantiere lo sviluppo del 5G sotto forma di Fixed Wireless Access (FWA) entro la fine del 2017.

Nel frattempo, secondo Northstream, gli operatori preferiranno investire in maniera massiccia in standard avanzati per l’Lte (Lte Advanced attraverso la densificazione delle celle), piuttosto che buttarsi sul 5G prima di un suo pieno sviluppo commerciale.

In altre parole, gli operatori si concentreranno al massimo sulla monetizzazione del 4G prima di investire in modo massiccio sullo sviluppo del 5G, il tutto in attesa di nuovi standard condivisi e soluzioni IoT diffuse.

Stabilizzazione delle quote di mercato nelle infrastrutture di rete

Nei prossimi anni secondo Northstream il mercato delle infrastrutture di rete si concentrerà maggiormente sull’upgrading dei network esistenti piuttosto che sulla realizzazione di nuove reti. Gli operatori secondo la società di analisi vorranno mantenere un equilibrio di quote di mercato fra i maggiori player del settore. La pressione sul fronte dei prezzi aumenterà con il roll out di reti di nuova generazione, ma secondo Northstream nell’interesse del mercato e della concorrenza sarà utile mantenere la presenza di almeno tre player.

 

Telecom e media sempre più intrecciati

Il consolidamento fra soggetti del settore telecom e media in Europa proseguirà nel 2017, non solo con i player Tlc che si accaparrano i contenuti, ma anche al contrario con le media company che fanno acquisti per garantirsi la connettività. Con l’aumento del consumo di video on demand, il controllo della connettività sta diventando sempre più importante.

IoT, ricavi in crescita

A livello globale, l’incidenza dell’IoT sui ricavi degli operatori è in crescita da alcuni anni ma si attesta ancora intorno all’1%, a parte alcuni rari casi – come Verizon, DT e Vodafone – che puntano al 3%. Questi player stanno incrementando i ricavi non solo grazie alla connettività, ma anche attraverso l’integrazione dei sistemi di sicurezza, gli analytics, la gestione del traffico e soluzioni verticali. Il mercato più promettente è quello delle auto connesse, che sta crescendo e garantisce un Arpu consistente. Nei prossimi anni, secondo gli analisti, le differenze di fatturato derivanti dall’IoT fra gli operatori aumenteranno, a seconda delle loro dimensioni e delle strategie di sviluppo e degli investimenti.

Assistente vocale trend tecnologico del 2017 (Europa indietro)

 

Il 2017 sarà l’anno della maturità per il riconoscimento vocale automatico (Automatic speech recognition) e l’assistente vocale, una tecnologia che entrerà nella vita di tutto i giorni grazie soprattutto a smartphone e dispositivi IoT. Ma secondo Northstream, il Europa lo sviluppo di questa tecnologia sarà meno diffuso rispetto a Usa e Cina per problemi di lingua ma anche per carenza di investimenti nella Ue.

Il rapido sviluppo di tecnologie di riconoscimento vocale automatico si è consolidato nel 2016, in particolare nel settore delle smart home, dei wearable e delle smart car. Nel 2015 il 95% degli utenti Apple watch hanno usato Siri, di questi la metà lo ha usato quotidianamente e il 31% che lo ha usato diverse volte al giorno.

Google fa sapere che il 20% delle ricerche sul motore avvengono tramite l’assistente vocale.

Al momento, però, la maggior parte delle migliorie a questa tecnologia avvengono per la lingua inglese e cinese. Le diverse lingue del Vecchio Continente soffrono ritardi in questo senso, servono quindi integrazioni con componenti di intelligenza artificiale per sfrutta appieno questo trend di sviluppo nella Ue.

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