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Servizi pubblici: da 100 utility italiane un volume d’affari di 120 miliardi

di Redazione |

Le 100 migliori utility del Paese rappresentano, nel complesso, 'il 56% dell'energia elettrica generata in Italia, il 35% dei rifiuti urbani raccolti e il 63% dell'acqua distribuita'.

“Top Utility Analysis” è il nome del rapporto promosso da Utilitalia, che riunisce le imprese di gas, luce, acqua, rifiuti. Giunto alla quarta edizione, ha messo in evidenza il volume d’affari del settore dei servizi pubblici per le prime 100 utility italiane, pubbliche e private, che nel 2014 è stato pari a 120 miliardi di euro, apportando un contributo del 7,4% al Pil italiano e offrendo lavoro a oltre 131 mila addetti.

Dalla fotografia del settore – a pochi giorni dei decreti Madia sui Servizi pubblici e sulle partecipate – emerge che diventano ‘più forti i settori ambiente e acqua’. In generale il quadro dei servizi di pubblica utilità mostra una situazione ‘in evoluzione’ con ‘una crescita nei risultati economici finanziari e una tenuta degli investimenti, nonostante il calo del fatturato dovuto al crollo dei prezzi e della domanda di energia‘.

La prima in Italia è Marche Multiserviziper ricerca e innovazione vince Acea di Roma; per la sostenibilità la lombarda Cap Holding; per la comunicazione la fiorentina Quadrifoglio; per la formazione Hera di Bologna e per l’efficienza energetica Enel.

Le 100 migliori utility del Paese rappresentano, nel complesso, ‘il 56% dell’energia elettrica generata in Italia, il 35% dei rifiuti urbani raccolti e il 63% dell’acqua distribuita’. Viene registrata ‘ancora una prevalenza di piccole e medie imprese, seppur in calo rispetto al 2013 (meno 3%): infatti la metà ha un fatturato inferiore a 100 milioni di euro; l’82% rimane sotto i 500 milioni di ricavi, mentre soltanto 18 operatori superano questa soglia’. Dal report emerge inoltre che ‘gli investimenti, pur diminuendo in termini assoluti, sono rimasti pressoché costanti in proporzione sui ricavi (da 3,5% a 3,4%); scendono in termini assoluti passando dai 4,6 miliardi del 2013 ai 4,1 miliardi del 2014’.

I maggiori investimenti sono stati fatti dalle imprese del comparto energetico per quasi 2,3 miliardi; queste aziende sono le uniche ad averli aumentati rispetto all’anno precedente con interventi soprattutto per ‘la manutenzione, l’estensione e il potenziamento delle reti di distribuzione elettrica e gas’, e in minor parte per le rinnovabili di piccola taglia’. ‘Nonostante il forte calo dei ricavi – spiega lo studio – il 2014 ha fatto segnare un lieve miglioramento degli indici: aumentano il rapporto Ebitda/ricavi (dal 17,4% del 2013 al 17,7%) e il Roi (dal 7,7% al 7,9%), Roe e Ros risultano in leggera flessione’; resta alto il rapporto di indebitamento delle aziende idriche. ‘L’analisi offre un quadro d’insieme che è in continua evoluzione – spiega l’economista Alessandro Marangoni, ceo della società di consulenza strategica Althesys e coordinatore del gruppo di ricerca Top Utility – Nonostante un contesto ancora difficile, non solo si registra una tenuta dei risultati economico-finanziari, ma si affianca anche una crescente attenzione ai temi ambientali, alla trasparenza e alla comunicazione’.

‘Le nostre imprese devono essere giudicate sui parametri di efficienza, rimarcando la differenza con le società strumentali degli enti locali e distinguendo tra imprese più e meno efficienti. Tutte, senza distinzione, se non sono competitive devono essere espulse dal mercato, senza ricorrere a vecchie tutele e protezioni’ ha affermato Giovanni Valotti, presidente Utilitalia (che riunisce le imprese di gas, luce, acqua, rifiuti), a margine della presentazione del rapporto. ‘Negli anni della crisi finanziaria mondiale, nell’acqua, nell’energia e nell’ambiente si sono fatti investimenti, garantiti i livelli occupazionali, migliorata la qualità del servizio e ridotte le tariffe ai consumatori – osserva Valottic’è ancora molto da fare, soprattutto nei settori idrico e ambientale dove abbiamo situazioni molto eterogenee. Dobbiamo equilibrare il nord e il sud per la qualità dei servizi ai cittadini e livello di investimenti e promuovere una veloce trasformazione industriale. E nell’energia sulla digitalizzazione delle reti per integrare sempre più rinnovabili e soluzioni per l’efficienza energetica’.

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