“Siamo aperti a distribuire il nostro prodotto a tutti: Tim, Wind, Fastweb, Vodafone, Sky e Mediaset”. Lo ha detto oggi James Rushton, Ceo di Dazn, l’OTT specializzato in contenuti sportivi in streaming controllato da Perform, che si è aggiudicato un pacchetto di 114 partite del campionato italiano, all’indomani dell’aggiudicazione del bando della Serie A per il triennio 2018-2021 che per il grosso è andato a Sky.
“Il nostro pubblico di riferimento è molto ampio, anche se ovviamente i millennials sono quelli più vicini al nostro target; sono quelli che usano maggiormente il web per accedere ai contenuti televisivi e molti usano già Netflix”, ha detto Rushton: “Puntiamo anche e soprattutto a quei 2,5/3 milioni di italiani che vedono le partite illegalmente perché in molti casi non possono spendere grandi cifre per gli abbonamenti; offrendo il nostro prodotto a 9,99 euro, riteniamo che la nostra proposta possa essere apprezzata anche da loro”.
Sul tema ritrasmissione è intervenuto anche il chief commercial officer, Jacopo Tonoli. “Abbiamo ricevuto telefonate dai maggiori player italiani”, ha detto. “Siamo aperti ad ascoltare tutti anche perché Dazn è accessibile su scala nazionale per qualsiasi modello commerciale. Questo a sua volta consente a Dazn di essere accessibile a più utenti su tutto il territorio”.
Nel suo pacchetto Dazn dispone di tre partite di campionato in esclusiva a giornata, fra cui l’anticipo della domenica alle 12,30 e il pezzo pregiato dell’anticipo serale del sabato.
“La bellezza di questo pacchetto è che abbiamo la partita del sabato sera, che si rivolge proprio a tutti”, ha detto Rushton. Presumibilmente, fra gli acquirenti delle partite di Dazn ci sarà Mediaset Premium, rimasta all’asciutto in fase di gara. La pay tv del Biscione sarà certamente interessata ad acquisire almeno alcune delle partite dell’OTT per mantenere attiva la sua offerta di calcio con investimenti oculati ed opportunistici, in base alla sua strategia.
Dazn pagherà 193,3 milioni di euro a stagione per tre anni. La maggior parte dei diritti tv è andata a Sky che trasmetterà sette partite del massimo campionato a giornata per 780 milioni l’anno.
“Sui diritti di ritrasmissione non posso dire qual è la nostra strategia commerciale. Vogliamo proteggere le tre partite disponibili solo sulla nostra applicazione, ma siamo disponibili ad aprirci”, ha evidenziato Tonoli. Di fatto, la cessione dei diritti potrà avvenire incorporando la app di Dazn nelle piattafrome dei clienti.
Da qui alla prima diretta del campionato di calcio il 19 agosto prossimo i vertici Dazn assicurano che ci saranno diversi annunci: “Abbiamo zero clienti. Dobbiamo allargare la base e poi vediamo. Certo saremmo interessati alle altre sette partite di Sky, ma commercialmente è una storia diversa”, sottolinea Rushton.
“Ci rivolgiamo a tutti, naturalmente i millenials sono i più vicini al nostro target, visto che usano già i servizi di Netflix, ma la bellezza di questo pacchetto è soprattutto nella partita del sabato sera che ha un target per tutti”, spiega ancora il Ceo.
Visti i costi dell’abbonamento (9,99 euro al mese), poi, Dazn punta anche a scoraggiare chi guarda le partite in maniera illegale. “Parliamo di 2,5-3 milioni di italiani che vedono le partite di serie A illegalmente e riteniamo che la nostra proposta sia diretta anche a loro”.
La società britannica annuncia già che i contenuti sportivi trasmessi sulla piattaforma aumenteranno. “Siamo in trattative per i diritti di altri sport e siamo pronti a moltiplicare gli sport che già trasmettiamo in Germania, come il tennis, il basket e il ciclismo”, rimarca Tonoli.