Dazn comunica numeri record per le prime due giornate di Serie A, peccato però che per la prima volta nella storia a rilevarli sia stata la società stessa e non un soggetto terzo.
Ma poi perché Dazn non ha fatto rilevare i dati da Auditel?
E cosa ne pensa l‘Agcom di questa anomalia?
E gli sponsor?
E’ questa la domanda che resta sospesa dopo che l’OTT che detiene i diritti della Serie A ha comunicato ieri dati ben superiori a quelli trapelati in precedenza: secondo Dazn, la prima giornata di serie A sarebbe stata seguita da 4,3 milioni di spettatori e la seconda da 4,7 milioni di persone: numeri diffusi dalla piattaforma online e che si riferiscono alle persone collegate attraverso smart tv, tablet, mobile phone, console di gioco e Dazn Channel. Numeri che secondo Dazn sono in linea con la audience dello scorso campionato.
Oggi l’azienda dovrebbe comunicare con esattezza in quanti hanno visto le partite sui diversi device, per capire ad esempio se sono di più gli spettatori via tablet o via smartphone.
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Coverage calato di più di 2 milioni in un anno
Secondo lo Studio Frasi, però, interpellato dalla Stampa, il confronto con la seconda giornata dello scorso anno è impietoso: il coverage (ovvero chi ha guardato la partita per almeno un minuto) è calato di 2.247.545 di utenti, un problema non da poco per la Lega di Serie A in termini economici.
Per Dazn, al contrario, si tratta di una nuova metodologia di rilevazione che “per la prima volta, fornisce un dato puntuale e verificato dell’audience Ott”.
Chiesta trasparenza
“L’Agcom dovrebbe intervenire perché è chiamata per legge a vigilare sui dati degli ascolti. Di certo non può permettersi di restare immobile”, dice alla Stampa Francesco Siliato secondo cui l’assenza di un soggetto terzo è un unicum. Anche perché i dati non sono ancora puntuali, basti pensare che nella nota della società si legge: “La partita più seguita Juve-Empoli, esclusiva Dazn, giocata alle 20.45 di sabato 28 agosto e vista da oltre un milione di spettatori con tre diverse fonti”. Un numero dal quale emergerebbe un sorpasso delle app ai danni delle tv: se gli spettatori televisivi “tradizionali” sono stati 440mila, gli altri device dovrebbero aver superato quota 600mila, un’inversione mai registrata nella storia della televisione italiana.
Le esigenze degli sponsor
Il tema non è certamente secondario, anche perché gli sponsor hanno bisogno di sapere con esattezza qual è la audience delle partite per pianificare i loro investimenti pubblicitari sui diversi canali.
Dazn per spegnere le preoccupazioni del mercato ha deciso di farsi certificare i dati da Nielsen, ma la società di ricerca elaborerà numeri forniti dalla società e non da soggetti terzi. A complicare ulteriormente il quadro sono i numeri dell’audience complessiva. Le 6 milioni di persone che hanno seguito la seconda giornata del campionato di Serie A – di cui l’80% sintonizzato su Dazn – sarebbero state ripartite in questo modo: 1,3 milioni su Sky, 2 milioni attraverso Timvision e 2,7 milioni via app.
Ma qual è il numero di abbonati ai diversi player?
Difficile rispondere anche perché Dazn non comunica i dati nazionali. Secondo alcune stime si potrebbe ipotizzare un totale di circa 2-3 milioni considerando ovviamente tutti: ossia Dazn, TimVision e Sky. In base ai dati Auditel che misura gli ascolti di Sky e quelli di Dazn su Timvision, smart tv e digitale terrestre, la seconda giornata di serie A ha avuto 2.050.000 telespettatori su Dazn e 1.396.000 su Sky. Se si sottraggono questi numeri ai 6 milioni di telespettatori comunicati dal rilevamento di Dazn emerge che la seconda giornata sui device digitali rilevati da Nielsen ha avuto 2,6 milioni di spettatori. Molti di più rispetto a Dazn su Timvision i cui ascolti rientrano invece nei 2 milioni rilevati da Auditel.