Crolla la media degli spettatori televisivi della Serie A. Media di 3,4 milioni dopo le prime due giornate della nuova stagione 2021-2022, quasi la metà rispetto ai 6,7 milioni di spettatori dell’anno scorso. Lo scrive la Repubblica, precisando che “il calcio un anno dopo accende la metà delle tv”.
E’ vero che all’appello mancano gli spettatori di pc e tablet (ma le partite ormai si guardano anche sullo smartphone). I dati completi verranno comunicati oggi da DAZN, ma il dato di fondo è quanto meno preoccupante: il passaggio dalla parabola di Sky allo streaming e al digitale di DAZN e Timvision rischia di pesare non poco sulle già disastrate casse del sistema calcio. Basti ricordare la spericolata idea della Superlega per rendersi conto delle difficoltà finanziarie in cui versa il sistema.
Audience dimezzata
Certo, è ancora presto per esprimere giudizi definitivi. E’ vero che non aiuta il calendario, che ha fissato in questa torrida fine di agosto l’inizio della prima edizione della Serie A targata DAZN/Tim, con un ruolo residuale rimasto in mano alla parabola di Sky con appena tre match in co-esclusiva con la piattaforma streaming detentrice dei diritti Tv che tante critiche ha suscitato dall’esordio da parte degli utenti.
Un anno fa Sky raggiungeva 5,6 milioni di utenti a cui aggiungere un milione di collegamenti su Dazn che comunicherà le cifre ufficiali soltanto oggi e assicura numeri differenti, grazie al contributo dei dispositivi portatili.
Molte persone erano sicuramente al mare o in villeggiatura e non hanno avuto l’opportunità di collegarsi. Il digital divide e la scarsa copertura a banda ultralarga del paese non fa sconti al calcio in streaming.
E’ vero anche che un anno fa la massima serie è iniziata il 19 settembre, un mese dopo mentre la partita che quest’anno ha dato più problemi di visione agli utenti è stata Inter-Genoa del 21 agosto scorso.
Quali prospettive per il sistema calcio?
Ma ciò detto, il tema si pone in maniera davvero concreto e riguarda il futuro del nostro calcio per il prossimo triennio, periodo nel quale i diritti di Serie A saranno in mano a DAZN in partnership con Tim.
Cresce sui social e non solo il numero di detrattori di questa prospettiva. Non sono pochi coloro che puntano il dito sulla strategia di Tim, rea secondo i detrattori di aver contribuito a dimezzare la audience del calcio proprio nell’anno in cui l’Italia ha vinto l’Europeo e alla vigilia del Mondiale. Un trend che rischia di portare a fondo anche i club.
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Sponsor a rischio fuga
Perché, come sottolinea Repubblica, meno spettatori vuol dire meno visibilità per gli sponsor. Una visione non ottimale delle partite a causa dello streaming ballerino è anch’esso un danno per gli sponsor che ci metteranno poco a fuggire la prossima stagione. Intanto, il campionato ha perso grandi assi – Ronaldo, Lukaku, Donnarumma – e le immagini del campionato sono sparite dai radar.
Se le cose continueranno così, il valore della Serie A rischia di dimezzarsi in breve tempo.
Gli abbonati che hanno lasciato difficilmente saranno disposti a tornare sui loro passi e certamente non a queste condizioni.
E in prospettiva, con l’autunno alle porte e la crisi che rischia di investire le tante imprese che chiuderanno i battenti, i consumatori saranno sempre meno disposti a spendere di più per la Serie A.
Nel frattempo, DAZN resta sotto osservazione da parte dell’Agcom, dopo la riunione di ieri con gli operatori per fare il punto della situazione della Serie A in streaming.
Il terzo turno vero banco di prova per DAZN e Timvision
Dopo il debutto deludente, a questo punto il prossimo turno di campionato, in programma il 12 settembre (c’è la pausa per la Nazionale) sarà determinante per verificare la qualità dello streaming delle partite. Il 12 settembre sono in calendario due match di cartello come Napoli-Juventus e Milan-Lazio, vero banco di prova per l’Ott e per Tim. Al momento, DAZN è accreditato con una base clienti inferiore al milione di abbonati. Timvision invece conta 1,5 milioni di clienti come anticipato da MF Milano Finanza lo scorso 24 agosto.