Progetto pilota UE per il monitoraggio degli approvvigionamenti di semiconduttori
La Commissione europea tenta di dare una risposta efficace al problema delle supply chain mondiali, in particolare per il problema degli approvvigionamenti di semiconduttori, così centrali per diverse industrie strategiche degli Stati membri dell’Unione.
Si tratta del Semiconductor Alert System (SAS), un progetto pilota per il momento, secondo quanto riportato da Radiocor del Sole 24 Ore, che avrà un duplice compito:
- consentirà alle parti interessate di sensibilizzare su qualsiasi interruzione critica lungo la catena del valore dei semiconduttori;
- aiuterà Bruxelles a raccogliere le informazioni necessarie per una valutazione precisa dei rischi e reagire rapidamente a qualsiasi potenziale situazione di crisi tramite il gruppo di esperti europeo sui semiconduttori.
Il SAS entrerà a far parte del terzo pilastro dello European Chips Act, strumento principale per potenziare l’industria dei chip europea.
Gli oneri finanziari sui prestiti renderanno più difficile nell’UE il sostegno a diversi progetti chiave, tra cui il Chip Act
A riguardo, dal Parlamento europeo arriva l’allarme sull’impatto degli oneri finanziari per i prestiti effettuati per finanziare il Piano di ripresa, che mette a rischio i programmi chiave dell’UE.
In una risoluzione odierna, gli eurodeputati hanno espresso “profonda preoccupazione per il fatto che, senza l’adozione delle misure necessarie, l’aumento dei costi di finanziamento dello strumento dell’Unione europea per la ripresa (EURI) potrebbe limitare gravemente la capacità del bilancio dell’UE di finanziare le priorità e le politiche dell’Unione e di rispondere alle esigenze emergenti“.
Il testo del relatore Johan Van Overtveldt sottolinea come, senza una risposta rapida e decisa, sarà “impossibile il finanziamento di nuove importanti iniziative, come la proposta di normativa europea sui chip, senza tagliare i programmi o i fondi esistenti essenziali“.
Tramite lo European Chip Act Bruxelles mira a raddoppiare la sua attuale quota di mercato globale, portandola al 20% entro il 2030, mobilitando complessivamente oltre 43 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati.