Pagare le bollette seconda casa può essere molto dispendioso anche quando si usa l’abitazione non di residenza soltanto per poco tempo durante l’anno. In particolare, a essere più cara è la bolletta della luce. Ciò è dovuto alla struttura delle tariffe che penalizza le utenze non residenti.
Con qualche accorgimento è comunque possibile risparmiare sulle bollette luce e gas e sfruttare al meglio i benefici offerti dalla propria seconda casa in città, al mare o in montagna. Oltre ai suggerimenti che permettono di ridurre i consumi, è molto utile anche monitorare il Mercato Libero dell’energia per individuare tariffe dedicate alle seconde case.
È importante ridurre al minimo il costo dell’energia. Questo può essere fatto grazie alle tariffe più convenienti sul mercato, facilmente individuabili tramite il comparatore di SOStariffe.it per offerte luce e gas. Ci sono, inoltre, anche altri accorgimenti da mettere in pratica per risparmiare. Ecco i dettagli.
Come cambiano le bollette luce e gas per le seconde case
La struttura delle bollette per la seconda casa è la stessa delle bollette per le utenze residenti. C’è una quota di costi fissi, legata agli oneri di sistema e alle spese di trasporto e distribuzione, una quota legata ai consumi, le imposte e le tasse. Nonostante la struttura non cambi, nelle bollette per le seconde case i costi fissi applicati alla bolletta dell’elettricità sono maggiori rispetto a quelli delle utenze residenti.
Questa differenza nelle bollette delle seconde case è conseguenza della riforma delle tariffe elettriche entrata in vigore nel 2017. Se in precedenza le tariffe erano proporzionali ai consumi e penalizzavano le utenze con consumi più elevati, dal 2017 è cambiato il metodo di calcolo degli oneri di sistema e dei costi di trasporto e distribuzione.
Per effetto dell’introduzione della tariffa TDNR, alle bollette non residenti viene applicato un costo fisso, pari a circa 135 euro all’anno, e un costo proporzionale alla quota energia consumata. Questi costi sono stabiliti dall’ARERA e, di conseguenza, sono uguali per tutti, indipendentemente dal fornitore scelto.
Per la bolletta del gas invece non ci sono differenze tra le utenze residenti e quelle non residenti. A cambiare eventualmente è solo la componente legata alla zona climatica in cui si trova l’abitazione.
Cosa si può fare per risparmiare sulle bollette della seconda casa
Analizzare le abitudini di consumo è la cosa più importante da fare per riuscire a risparmiare sulle bollette luce e gas per la seconda casa. Innanzitutto, va considerato in che luogo si trova la casa e in che periodo dell’anno si utilizza.
Per una casa al mare frequentata esclusivamente in estate, ad esempio, si potrebbe pensare di non attivare un’utenza del gas e utilizzare solo l’elettricità per il riscaldamento dell’acqua, per il condizionamento degli ambienti e per la cottura dei cibi.
Se si prevede di utilizzare l’abitazione solo per pochi giorni all’anno potrebbe addirittura essere conveniente disattivare le utenze nel periodo in cui la casa è disabitata e poi riattivarle all’occorrenza. La convenienza di questa opzione va valutata con grande attenzione, perché sia la disattivazione sia la riattivazione delle utenze hanno un costo. Per la disattivazione si è attorno ai 25 euro più IVA per ciascuna utenza e per la riattivazione si devono spendere circa 50 euro più IVA.
Analizzare le abitudini di consumo è molto utile anche per riuscire a individuare il tipo di tariffa migliore tra quella monoraria o quella bioraria. Una tariffa monoraria è la soluzione perfetta quando c’è sempre qualcuno in casa durante il giorno e si utilizzano gli elettrodomestici durante tutto l’arco della giornata. Chi invece è in casa soprattutto durante la sera o frequenta la seconda casa solo nei festivi e nei fine settimana può risparmiare attivando una tariffa bioraria.
Il sistema migliore per abbassare i costi è ridurre i consumi elettrici e del gas. Controllare regolarmente l’efficienza degli impianti, usare elettrodomestici appartenenti a una classe di efficienza energetica elevata e preferire apparecchi elettrici a basso consumo aiuta a ridurre il numero di kWh consumati e semplifica il risparmio.
Monitorare le offerte del Mercato Libero è un’altra delle cose da fare per risparmiare sulle bollette per la seconda casa. Mettendo a confronto le offerte di più fornitori si possono notare delle tariffe dedicate alle seconde case, che riducono o eliminano il peso dei costi extra previsti per questo tipo di utenza, oppure tariffe particolarmente convenienti che abbassano in modo considerevole la bolletta dando un taglio netto al costo dell’energia (espresso in €/kWh).
Bisogna inoltre considerare che sulle bollette per utenze non residenti non viene applicato il canone Rai: se questo costo è presente nella propria bolletta elettrica per la seconda casa è necessario verificare che l’utenza risulti correttamente classificata come non residente.
Infine, un’altra opzione da considerare per ridurre il costo delle bollette per la seconda casa è ridurre la potenza impegnata. Dal momento che spesso le seconde case vengono frequentate solo saltuariamente, si può pensare di ridurre la potenza. Specialmente chi ha un’utenza da 6 kW può risparmiare passando a 4 kW o a 3 kW. Per tutto il 2023 la richiesta di riduzione della potenza impegnata è gratuita e diventa effettiva entro pochi giorni lavorativi.