L’epidemia di Coronavirus ha costretto in casa la popolazione di mezzo mondo e oltre i danni economici, dobbiamo ora fare i conti con l’impatto dell’epidemia sul sistema scolastico ed educativo di ogni Paese.
Uno studio delle Nazioni Unite ha stimato che, a causa della pandemia, 188 Paesi hanno chiuso le scuole, lasciando a casa oltre 1,5 miliardi di bambini e giovani.
Il ricorso alla didattica a distanza e alle tecnologie per la smart school nell’insegnamento e nella formazione ha sicuramente trovato un fattore di crescita inaspettato nel Coronavirus, ma si può dire che era un trend già in corso.
Istruzione in rete
Alla fine dell’anno passato, il settore delle tecnologie e dei software per l’elearning, la didattica e la formazione a distanza, ha raggiunto un valore globale di quasi 183 miliardi di dollari.
Secondo nuove stime Grand View Research, il mercato mondiale delle tecnologie e dei servizi per l’educazione digitale potrebbe superare i 680 miliardi di dollari entro il 2027.
Il tasso composto annuo di crescita dovrebbe aggirarsi attorno al 18% (Cagr 2020-2027).
Un nuovo orientamento del sistema educativo globale che certamente ha alterato la domanda di nuovi dispositivi elettronici, tra cui tablet, ereader, smartphone, testi digitali, facendo contemporaneamente impennare l’offerta di applicazioni dedicate alla didattica da remoto.
In Europa e in italia
Ad esempio, in Europa, la domanda di tablet nel primo trimestre 2020 è aumentata del +30%, proprio in seguito alla pandemia, soprattutto dalle imprese per lo smart working, ma anche dal mondo scolastico, con le famiglie che hanno bisogno di altri device per i figli studenti (anche universitari).
È di pochi giorni fa l’annuncio di un nuovo bando da 80 milioni di euro in Italia per l’acquisto di pc, tablet e dispositivi per la connessione internet, dedicati alle scuole del I ciclo, primaria e secondaria di I grado.
Una necessità vera e propria, visto nel nostro Paese, secondo un’indagine Istat riferita al periodo 2018-2019, il 33,8% delle famiglie non ha computer o tablet in casa. Quota che scende al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore. Solo per il 22,2% delle famiglie ogni componente ha a disposizione un pc o tablet.