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Scorporo rete in salsa UK: i rivali all’attacco di BT

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I rivali di BT sottolineano diversi problemi legati al fatto che BT controlli OpenReach e parlano chiaramente di “conflitto di interesse, scarsa qualità del servizio e difficoltà ad applicare il quadro normativo vigente

Il ruolo di BT sul mercato britannico della banda larga deve essere analizzato dal regolatore del mercato. E’ quanto chiedono i concorrenti dell’operatore storico britannico all’Ofcom, in una lettera inviata al Financial Times.

La lettera – firmata tra gli altri da Sky, TalkTalkVodafone UK – denuncia, in particolare, la scarsa qualità dei servizi a banda larga nel Regno Unito, attribuendo la ‘colpa’ di questo stato di cose a OpenReach, divisione attraverso cui BT offre ai rivali accesso all’ingrosso alla rete fissa.

E così, i provider di banda larga attivi nel Paese, unitamente all’Institute of Directors, all’Independent Networks Cooperative Association e alla Federation of Communication Services and Association of Independent Professionals and the Self Employed, chiedono all’Authority di rendere OpenReach indipendente da BT. Una richiesta avanzata già a giugno da Sky e in seguito alla quale Ofcom aveva indicato che avrebbe avviato una revisione strategica del mercato.

Niente sembra essersi mosso da allora ed ecco che i competitor di BT tornano alla carica, denunciando che lo stato delle cose – ossia il fatto che BT controlli la rete telecom nazionale – abbia di fatto portato “un’esperienza scadente per milioni di clienti”.

Serve, insomma, una radicale riforma del mercato, approntata da Ofcom e Antitrust insieme, perché – sottolineano i firmatari della lettera – non basta “armeggiare col quadro normativo vigente”.

Cruciale è l’intervento dell’Antitrust che, “grazie ai suoi poteri di più vasta portata rispetto all’Ofcom, può intraprendere un’indagine di mercato completa… e affrontare gli ostacoli strutturali alla concorrenza”, sbloccando gli investimenti.

Nella lettera al FT, i rivali di BT sottolineano diversi e seri problemi legati al fatto che BT controlli OpenReach e parlano chiaramente di “conflitto di interesse, scarsa qualità del servizio e difficoltà ad applicare il quadro normativo vigente”, con il risultato che i provider alternativi sono penalizzati e non riescono a competere con l’incumbent.

BT ha ovviamente respinto al mittente ogni accusa: “Sappiamo che bisogna migliorare il servizio…ma lo scorporo di OpenReach non è la soluzione…perché creerebbe incertezza e scoraggerebbe gli investimenti futuri, facendo arretrare il Paese proprio nel momento in cui c’è bisogno di investire nelle infrastrutture”.   

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