All’inizio di questa settimana, l’Ofcom – l’Authority britannica per il mercato tlc – ha presentato un’importante riforma del settore, volta a migliorare la qualità dei servizi a banda larga nel paese.
Nell’ambito di tale riforma è stato dato l’ultimatum a BT, che dovrà separare giuridicamente la divisione Openreach e renderla indipendente, pena lo scorporo della rete.
Openreach, creata nel 2005 per fornire l’accesso alla rete fissa a tutti gli operatori britannici, BT Retail compresa, a parità di condizioni, ma mai separata strutturalmente da BT, dovrà essere dotata di un board indipendente con un nuovo Ceo. Dovrà essere inoltre completamente indipendente dall’operatore anche a livello di marchio, con la completa responsabilità della propria situazione patrimoniale, anche se il budget resterà in mano a BT.
Passi necessari, secondo Ofcom, per fare in modo che Openreach agisca nell’interesse dell’industria e dei consumatori. E se BT non sarà in grado di garantire la piena indipendenza e imparzialità di Openreach, allora l’Authority potrà imporre lo scorporo vero e proprio.
“Abbiamo bisogno di una fondamentale riorganizzazione di Openreach. Questa riforma renderà la società giuridicamente distinta da BT. Crediamo che Openreach debba avere un proprio consiglio, obbligato a servire tutte le aziende di telecomunicazioni del Regno Unito allo stesso modo”, ha dichiarato il Ceo di Ofcom, Sharon White.
L’Ofcom non intende fare sconti all’ex monopolista, reo di non aver garantito un servizio di qualità adeguata nè ai consumatori nè ai suoi clienti all’ingrosso.
La gestione di Openreach, come evidenziato anche dai concorrenti e dal Parlamento, avrebbe inoltre provocato un cronico ritardo nello sviluppo delle infrastrutture digitali nel paese. BT, in sostanza, non avrebbe riutilizzato nella rete o per migliorare la qualità del servizio i proventi generati dalla divisione che gestisce la rete.
“Openreach – ha detto ancora White – dovrebbe consultare tutti i suoi clienti sulle decisioni importanti, non solo BT. Una Openreach che lavora per l’intero mercato delle telecomunicazioni, non soltanto per gli interessi del suo proprietario, può fornire quei miglioramenti alla banda larga di cui le case e le imprese hanno bisogno. Questo è un cambiamento fondamentale e noi continueremo a fare pressione su Openreach per assicurarci che succeda”.
Ma, avverte il Ceo Ofcom, “se Openreach non farà la sua parte, torneremo a valutare la possibilità di procedere allo scorporo strutturale tra BT e Openreach, per quanto difficile”.
Le difficoltà di una simile operazione erano state evidenziate anche dal ministro britannico per l’economia digitale, Ed Vaizey, secondo cui lo spin off di Openreach da BT “sarebbe un’impresa enorme, incredibilmente lunga e potenzialmente molto controproducente”.
“Alcuni pensano che dovremmo andare oltre e dividere BT e Openreach completamente. Sulla carta – continua White – sembra una soluzione semplice e in grado di risolvere i problemi della banda larga. Ma sono convinta che il nostro piano ci darà la stragrande maggioranza dei benefici, ma senza rischi e ritardi. Svendere Openreach significherebbe addossarsi costi molto significativi e creare disagi, non solo a BT, ma all’intero settore delle telecomunicazioni e ai consumatori. Potrebbe significare sprecare in dispute tempo e denaro, che sarebbero invece meglio utilizzati per migliorare la banda larga del paese”.
Ecco perché, ha sottolineato ancora White, il piano Ofcom intende imporre a Openreach l’apertura della sua rete di pali e gallerie per consentire ai concorrenti di costruire la loro rete in fibra ottica e di connettere direttamente le abitazioni e gli uffici. Questo ridurrà la dipendenza da Openreach e fa seguito a un’altra misura persa sempre dall’Authority per facilitare il cambio di provider in caso di problemi con la banda larga.
“Openreach è un parafulmine per la frustrazione della gente verso il servizio scadente, ma tutte le aziende devono fare meglio”, ha concluso White, ribadendo gli sforzi dell’Ofcom per migliorare la qualità della banda larga per le imprese e i cittadini.