Tanto rumore per nulla? Forse, ma a giudicare da quanto accaduto sembra che il vero bombing sia stato fatto da agenzie e giornali che si sono avventati su una notizia non verificata, che fa invece sorgere più di un quesito.
La notizia è quella dell’attacco via Twitter contro il ministro Luigi Di Maio, attacco che viene definito come premeditato, realizzato tramite Bot e proveniente prevalentemente dall’America.
È per questo che abbiamo cercato di vederci chiaro e abbiamo sottoposto i dati a un severo controllo rivolgendoci a WaterOnMars, che ha utilizzato la propria piattaforma di intelligence di rete Metatron, una delle più sofisticate al mondo.
Ma partiamo dall’inizio.
Ieri sera il tweet di Pietro Raffa
Tutto nasce da un tweet di Pietro Raffa pubblicato ieri sera in cui si descrive un presunto tweet-bombing contro Luigi Di Maio, all’insegna dell’hashtag #DiMaioOut.
#DiMaioOut è tra le tendenze, ma è stato utilizzato solo da 289 profili.
— Pietro Raffa (@pietroraffa) January 30, 2022
I primi 10 account per numero di tweet sono fake, e generalmente sostengono le posizioni di Di Battista e di Conte.
Si tratta dunque di una chiara operazione di tweet bombing contro Di Maio. Interessante pic.twitter.com/ZwgGZGRdku
Il tweet riscuote immediato successo.
Stamane agenzie e testate si avventano sul tema e inseguono Raffa, esperto di comunicazione social e amministratore delegato della MR & Associati Comunicazione, il quale dichiara con sicurezza:
“E’ un tweet-bombing contro Di Maio…Ho effettuato un’analisi quantitativa e qualitativa dei tweet #DiMaioOut: sono andato a vedere quante persone avevano utilizzato l’hashtag, si tratta di 289 account. È chiaramente un’operazione studiata, che viene fatta da chi vuole modificare la percezione su alcuni temi”.
Tweet-boombing contro Luigi Di Maio: I dati dicono il contrario
Ci siamo incuriositi e abbiamo verificato che dall’analisi di WaterOnMars emergono dati del tutto differenti.
Non risulta alcun disegno di bombing, tutt’al più di campaign, che per essere considerato tale deve affidarsi a dei Bot, ovvero ad account generati da computer.
Al contrario, gli account usati sono tutti riferibili a persone in carne ed ossa. Water On Mars ha riscontrato e analizzato 884 account per un totale di 2371 tweet.
Nessun Bot
Non figurano Bot, ma cosiddetti sock puppets, ovvero account usati poco e in un certo senso risvegliati dopo lungo letargo oppure account multipli che appartengono alla stessa persona (si tratta di un fenomeno tipico tra militanti politici).
Si tratta, nel nostro caso, di account aperti nel corso degli anni dal 2010 in poi, con solo gli ultimi due account aperti a gennaio 2022. Solo poco meno del 10% degli account coinvolti ha twittato più di 10 tweet, con la punta massima di un account (Simo) che ha twittato ben 128 volte tweet con #DiMaioOut.
Quindi, con buona pace del presunto scoop, nessun tweet-bombing, né bot creati da computer, ma azioni di persone vere, magari mobilitate da un ordine concertato, come spesso accade in rete, specialmente in ambito politico e di militanza.
Nessun attacco dall’America
Nel presunto scoop, Pietro Raffa parla anche della geo-localizzazione degli account usati: “Ho visto che circa la metà di questi profili twittava contro Di Maio dall’America”.
Si tratta di un dato non riscontrabile in alcun modo. Al contrario, tutti gli account usati del nostro caso sono localizzati per la quasi totalità in Italia.
La controprova sta nel fatto che ad un controllo dell’orario di attivazione degli account, figurano tutti posizionati ad un’ora di differenza da Greenwich.
Quindi nessun attacco proveniente da account localizzati in America: un secondo elemento, quindi, che inficia l’attendibilità dell’analisi presentata come uno scoop e ripresa con il pieno di fanfare dalla stampa stamane.
Luigi di Maio: Tweet-bombing? No, news-bombing
Per la verità va anche registrato che tutte le uscite della stampa italiana (La Repubblica, La Stampa, Il Giornale ecc.) si colloca nell’arco di 60 minuti, tra le 12,18 e le 13,20, a solo titolo di curiosità. Per cui più che di tweet-bombing si tratta di una vera e propria campagna di news-bombing, ma voluta da chi?
Ci fermiamo qui con le prime osservazioni rilevate e domani daremo seguito ad altri commenti e alla pubblicazione delle figure, tabelle che sono state tratte in corso di rilevazione e che sono in via di elaborazione.
Stay Tuned.