Il voto di fiducia

Sconto caldaie sfumato, ma arriva il bonus UE sugli elettrodomestici. Oggi la fiducia sul Decreto bollette

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Oggi alle 15 i deputati sono chiamati a esprimere la fiducia sul decreto bollette del Governo Meloni. Voto finale atteso mercoledì, poi il testo passa al Senato. Bonus elettrodomestici, fringe benefit e nuove figure professionali tra le misure in campo.

Appena iniziato, l’iter di approvazione parlamentare del decreto bollette già incontra i primi ostacoli. Il Parlamento, infatti, dopo un percorso tortuoso in Commissione Attività Produttive, è chiamato a votare la fiducia sul provvedimento varato a fine febbraio dal governo Meloni. La chiamata dei deputati è prevista per oggi pomeriggio, a partire dalle 15, con il voto finale atteso per mercoledì mattina, prima di passare in Senato ed essere definitivamente convertito entro il 29 aprile.

La “fiducia” sulle coperture finanziarie

L’esame parlamentare ha apportato diverse novità al pacchetto di misure da circa 3 miliardi di euro, pensato per contrastare il caro energia e sostenere famiglie e imprese. Alcuni emendamenti sono stati accolti, mentre altri, come quello relativo agli incentivi fiscali per le caldaie a condensazione, si sono arenati a causa della mancanza di coperture finanziarie. Proprio le difficoltà legate al budget hanno spinto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, a porre la questione di fiducia: la Commissione Bilancio, infatti, non è riuscita a esprimere il proprio parere in tempo utile, rallentando l’iter del provvedimento.

Caldaie “hybrid ready”, salta l’emendamento da 600 milioni

Sfuma, almeno per ora, l’estensione delle agevolazioni fiscali anche alle caldaie a condensazione “hybrid ready”, ovvero predisposte per l’uso futuro con pompe di calore. L’emendamento della Lega, a firma di Alberto Gusmeroli, puntava a includerle negli incentivi dell’ecobonus e bonus ristrutturazioni. Ma a frenare è stato il problema delle coperture economiche: secondo l’Enea, il mercato vale €1,2 miliardi l’anno, e circa metà della spesa sarebbe rientrata negli sconti.

Bonus elettrodomestici, sì allo sconto in fattura

Buone notizie, invece, per chi voglia usufruire del contributo del 30% per l’acquisto di elettrodomestici, che da 100 sale a 200 euro per famiglie con Isee sotto i 25mila euro. Inoltre, grazie a un emendamento di Fratelli d’Italia, il bonus elettrodomestici non seguirà più la formula del “click day”, ma sarà direttamente applicato come sconto in fattura. Scopo della misura è ridurre la burocrazia e incentivare concretamente all’acquisto. Superata anche la soglia minima di classe energetica B, considerata penalizzante per la produzione italiana. Il bonus sarà riservato a prodotti realizzati in stabilimenti dell’Unione Europea e con obbligo di smaltimento del vecchio apparecchio, se di classe energetica inferiore, una spinta al consumo responsabile.

Fringe benefit: le auto aziendali ordinabili fino a fine anno restano esenti

Nel decreto trova spazio anche una deroga sul nuovo sistema di tassazione dei fringe benefit: le auto aziendali ordinate entro il 31 dicembre 2024, concesse in uso promiscuo tra gennaio e giugno 2025, resteranno escluse dalla nuova normativa introdotta con l’ultima manovra.

Sport e utility manager

Arrivano 10 milioni di euro in più per aiutare le piscine a fronteggiare il caro energia, grazie a un emendamento targato Forza Italia. E non è tutto: nasce anche la figura dell’utility manager, un consulente esperto incaricato di guidare cittadini e imprese tra contratti energetici, tariffe e diritti, un vero navigatore nel mare magnum del mercato libero.

Tutele graduali prorogate, ok ai clienti vulnerabili dopo il 2027

Tra le misure approvate in Commissione, spicca quella che consente ai clienti vulnerabili di rimanere nel regime di tutela anche dopo la fine del mercato tutelato, prevista per il 31 marzo 2027. Un’ancora di salvezza per molte famiglie alle prese con l’incertezza del libero mercato.

Gettito Iva, i rincari del gas finanzieranno nuovi aiuti

Infine, il decreto sblocca la possibilità di utilizzare il maggior gettito Iva incassato dallo Stato a causa dell’aumento dei prezzi del gas per finanziare interventi su bollette energetiche di famiglie e imprese. Il via libera definitivo, però, passerà dal parere delle commissioni parlamentari: 15 giorni di tempo, poi il governo potrà comunque procedere.

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