Talvolta anche in Italia accadono i miracoli! In un paese politicamente dilaniato da un referendum in cui si scontrano il passato (anche remoto) e il presente/futuro. Scosso, in tutti i sensi, purtroppo, da un terremoto che sembra volere distruggere una delle parti più colte, civili e antiche del “bel paese” e dove tutto sembra fermo o in attesa di eventi o più semplicemente in soccorso dei disastri che si susseguono all’improvviso, quasi svegliandosi da un muto torpore, il Parlamento con un colpo di reni di rara efficacia ha approvato il ddl governativo, a firma dell’on. Franceschini di riforma del cinema e dell’audiovisivo.
Una legge di sistema dunque e non di settore capace di superare steccati e bieche difese del proprio orticello e di corporazioni antiche e consolidate. Che conferma l’intervento economico nel cinema con strumenti di incentivi fiscali, interventi automatici capaci di superare la attuale arbitrarietà, aiuti ai giovani e alle opere sperimentali e alla promozione.
Allarga una parte di questi aiuti al mondo dell’audiovisuale tv con il tax credit rivolto in particolare alle imprese straniere che intendano produrre in Italia. E nel momento in cui equipara, di fatto, la tv al cinema, all’interno di una corretta logica industriale, investe anche per i prossimi 5 anni decine di milioni di euro per le sale cinematografiche, la digitalizzazione dei grandi classici in pellicola e lo studio del cinema nelle scuole.
Senza dimenticare la abolizione della censura. Una legge moderna, attenta alle esigenze del settore e capace di calare finalmente il cinema e l’audiovisuale italiano in una logica di industria e di mercato. Starà adesso al governo, e in particolare al Mibact e alla Direzione Generale Cinema, concretizzare nei regolamenti tutte queste indicazioni legislative.
Un compito complesso e difficile, ma dal cui esito dipende il successo dell’intero impianto legislativo e il futuro di questa industria…
Siamo fiduciosi che stavolta la burocrazia non ci deluderà. Ma anzi!