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Scalata Mediaset: Vivendi già al 20%. E Fininvest corre ai ripari con più azioni e denuncia in procura

Vivendi - Mediaset

Vivendi - Mediaset

Mentre il titolo di Mediaset vola in borsa Fininvest, prima azionista della creatura di Silvio Berlusconi, è seriamente preoccupata, perché Vivendi in due giorni è arrivata ad ottenere il 20% dei titoli (dal 3,01%) e punta a diventare il secondo azionista.

Così il Biscione ha prontamente risposto all’attacco francese con due contromosse.

Ecco la prima. Dopo una riunione tra Fedele Confalonieri e Marina Berlusconi, Fininvest ha presentato una denuncia alla procura di Milano per manipolazione del mercato nei confronti del colosso francese. L’atto è stato trasmesso per conoscenza alla Consob, che fa sapere di aver già avviato gli “accertamenti preliminari” che l’Autorità di vigilanza sul mercato azionario effettua in automatico ogni volta che un titolo subisce pesanti rialzi o ribassi.

Mentre con la seconda contromossa Fininvest ha comunicato di avere acquistato altre 27,6 milioni di azioni Mediaset e di avere stipulato un contratto con il diritto di rilevare, oggi 14 dicembre 2016, 14 milioni azioni, per il 3,527% dell’intero capitale. La sua partecipazione in Mediaset raggiungerà così il 38,266% del capitale sociale e il 39,775% del capitale di voto.

Qual è il desiderio di Vivendi?

Il desiderio mai nascosto da Vivendi è primeggiare in Europa sui contenuti, creando una sorta di Netflix del Vecchio Continente. Dunque l’obiettivo è quello di costruire un impero che unisca i contenuti televisivi e le telecomunicazioni, infatti il gruppo è l’azionista di riferimento di Telecom Italia, di cui detiene il 24,68% dei titoli. Il progetto stava decollando, ma poi si è improvvisamente interrotto a luglio, quando Vincent Bolloré, alla guida di Vivendi, e i suoi si sono tirati indietro spaventati dai conti di Premium, stracciando un accordo che dalle parti di Cologno Monzese ritenevano vincolante.

Da allora è cominciata una battaglia legale senza esclusione di colpi. E dopo questa scalata iniziata ieri il conflitto è ancora più infuocato.

Ministro Calenda: il Governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione

“Gli investimenti stranieri sono sempre benvenuti, quando portano capitale di crescita e competenze e contribuiscono allo sviluppo del tessuto industriale italiano. Quando però si tratta di un’azienda che opera in un campo strategico come quello dei media, il modo in cui si procede non è irrilevante. Mi pare che questo principio sia in Francia ampiamente riconosciuto e assertivamente difeso”, ha dichiarato il ministro dello Sviluppo Economico.

Carlo Calenda ha poi aggiunto: “Premesso dunque l’assoluto rispetto del Governo italiano per le regole di mercato, non sembra davvero che quello che potrebbe apparire come un tentativo, del tutto inaspettato, di scalata ostile a uno dei più grandi gruppi media italiani, sia il modo più appropriato di procedere per rafforzare la propria presenza in Italia. Il Governo monitorerà con attenzione l’evolversi della situazione”.

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