L’età dell’oro dell’orbita bassa satellitare è soltanto all’inizio, ma uno sviluppo eccessivo e non misurato del mercato rischia di portare ad un effetto boomerang. Il rischio di congestione e di un eccesso di traffico è dietro l’angolo: secondo un report di ABI Research il numero complessivo di satelliti in orbita LEO (Low earth robit) e VLEO (Very low earth orbit) passerà dai 7.473 satelliti alla fine del 2023 a 42.600 nel 2032.
Mentre il clima geopolitico si fa sempre più aspro, soprattutto fra Usa e Cina, le tecnologie e i sistemi satellitari sono sempre più sulla bocca di tutti. La corsa al primato oggi detenuto dal tandem muskiano SpaceX e Starlink ha attirato la concorrenza di Project Kuiper di Amazon e AST SpaceMobile, mentre altri competitor stanno affilando le armi.
Nuovi player all’orizzonte
Nuovi player all’orizzonte guardano a nuove applicazioni commerciali che vanno dall’IoT alla sensoristica da remoto fino alle comunicazioni satellitari.
Inoltre, i progressi nell’elaborazione dati e nell’analisi in tempo reale, affiancati alla crescente concorrenza nei servizi a valore aggiunto come l’elaborazione tramite AI e edge, stimoleranno la nascita di nuove applicazioni nell’ambito dell’industria dell’osservazione terrestre.
Si prevede che questi fattori guideranno una crescita significativa del mercato dei satelliti LEO nel prossimo decennio. I satelliti LEO operano ad altitudini comprese tra 160 km e 2mila km sopra la superficie terrestre, offrendo una latenza inferiore rispetto a quella possibile con i satelliti geostazionari (GEO). Questa latenza ridotta li rende più adatti a servizi come la banda larga satellitare, l’IoT, l’osservazione della Terra e i sistemi di difesa. Stati Uniti e Cina sono ai ferri corti e i loro settori satellitari LEO governativi, privati e startup sono considerati asset strategici sempre più importanti, con potenziali finanziatori desiderosi di investire in essi. Aziende come China Satellite Network Group, Shanghai Landspace Technology e Spacesail stanno accelerando lo sviluppo delle loro costellazioni satellitari per rafforzare i sistemi di difesa e sicurezza nazionali e non fanno mistero della loro ambizione di diventare leader globali nelle comunicazioni e in altre capacità spaziali chiave.
Per capitalizzare, guardare ai mercati emergenti
Come sostiene Rachel Kong, “Per capitalizzare le crescenti opportunità nel mercato satellitare, è essenziale che gli attori dell’ecosistema riconoscano il potenziale dei mercati emergenti, come l’Asia-Pacifico, il Sud-est asiatico e l’Africa”. Queste regioni offrono enormi opportunità inesplorate, sebbene la mancanza di investimenti e le barriere normative le limitino attualmente. In futuro, sarà fondamentale collaborare con le amministrazioni locali e gli attori dell’ecosistema per allineare le politiche normative, espandere l’accesso alla banda larga e rafforzare l’infrastruttura digitale. La corsa all’oro nelle regioni dell’Estremo Oriente è appena iniziata.
Player in concorrenza
Molti operatori di reti satellitari stanno cogliendo questa opportunità per investire nelle proprie reti o collaborare con aziende tecnologiche. Nel settore dell’intelligenza artificiale e dell’edge processing, aziende come AWS, Spire Global, Telesat Lightspeed, D-Orbit, Anduril e Ubotica stanno esplorando nuove opportunità per fornire sistemi avanzati che integrino queste tecnologie nelle reti satellitari. Anche operatori cinesi come Spacesail, China Satellite Network Group e Shanghai Landspace Technology stanno accelerando lo sviluppo delle loro costellazioni satellitari per rafforzare i sistemi di difesa e sicurezza nazionali. Questo include la loro ambizione di diventare leader globali nelle comunicazioni e in altre capacità spaziali chiave.