Space economy

Satelliti, 14mila in orbita e 120 milioni di pezzi di detriti. Serve database globale condiviso

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L’invito arriva direttamente dalle Nazioni Unite, secondo il Committee on the Peaceful Uses of Outer Space è necessario istituire al più presto un sistema di condivisione di informazioni sui detriti spaziali e strumenti efficaci per la loro gestione. Tante le resistenze però.

Un pianeta assediato dai detriti spaziali

Il nostro pianeta è circondato da una cintura di 14 mila satelliti in orbita bassa, secondo i dati diffusi dall’americana Slingshot Aerospace.

Oltre a questi si contano 120 milioni circa di detriti generati dai lanci, dalle collisioni e dall’usura delle apparecchiature.

In realtà, i detriti spaziali sono di gran lunga superiori in termini di volumi, perché, come ricordato in un articolo pubblicata dalla Rueters, solo una minima parte è abbastanza grande da esser individuata e tracciata.

L’invito delle Nazioni Unite ad un’azione collettiva anti-collissione

Le Nazioni Unite hanno già chiesto a tutti i principali attori globali dell’industria spaziale di avviare una collaborazione per pianificare un coordinamento oil più completo possibile del traffico spaziale.

Obiettivo dell’avviso realizzare un data base condiviso di tutti gli oggetti in orbita e un quadro internazionale per il loro monitoraggio e la loro gestione.

Non c’è tempo da perdere nel coordinamento del traffico spaziale. Con così tanti oggetti lanciati nello spazio, dobbiamo fare tutto il possibile per garantire la sicurezza spaziale, e ciò significa facilitare la condivisione di informazioni tra gli operatori, siano essi pubblici o privati, per evitare collisioni“, ha affermato la co-presidente del panel Aarti Holla-Maini, direttrice dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico.

Lo scorso mese si è riunito il panel del Committee on the Peaceful Uses of Outer Space, con gli esperti del settore pubblico e privato che sono stati incaricati di delineare i passaggi necessari per iniziare a lavorare sul coordinamento. I risultati saranno illustrati in una riunione apposita del comitato durante il 2025.

Le resistenze

Ad oggi, non esiste una piattaforma centralizzata aperta a tutte le azioni attive nei lanci spaziali di satelliti e altre apparecchiature orbitali e molte delle space economy non sono molto propense né alla condivisione di dati, né alla collaborazione con i principali competitor spaziali.

Una politica di distensione internazionale che fa fatica ad imporsi, soprattutto per la duplice natura polifunzionale dei satelliti, lanciati in orbita sia per potenziare la connettività e la sicurezza, sia per scopi di Difesa e monitoraggio delle emergenze.

Secondo dati resi noti dalla compagnia spaziale commerciale SpaceX, sono state effettuate più di 50 mila manovre anticollisione nei primi sei mesi del 2024, il doppio circa rispetto ai sei mesi precedenti.

L’Agenzia spaziale europea (Esa) ha comunicato che nel 2021 si sono dovute effettuare 3-4 manovre di sicurezza per singolo satellite, rispetto alla media storica di una.

Secondo le ultime stime NorthStar Earth & Space, nei prossimi anni saranno lanciate decine di migliaia di satelliti in orbita bassa. Il potenziale rischio finanziario legato alle collisioni spaziali potrebbe essere pari a 556 milion idi dollari entro i prossimi cinque anni.

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