l'indagine

Satellite, ecco perché Stroppa (il referente di Musk) è indagato. I PM: “Avrebbe dovuto favorire Olidata nell’accordo tra Starlink e Difesa”

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L'Ufficiale Masala dello Stato Maggiore della Difesa avrebbe chiesto a Stroppa di inserire Olidata nell’affare che Starlink avrebbe concluso con il ministero, in cambio di fornire al referente di Musk notizie riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali sul progetto satellitare.

Il progetto del Governo Meloni di acquisire il sistema satellitare realizzato e fornito da Starlink di Elon Musk ha messo in moto “un disegno criminoso” da parte di Antonio Angelo Masala, Ufficiale di Marina distaccato presso il VI Reparto Sistemi C4l dello Stato Maggiore della Difesa, ora indagato nell’inchiesta che ha portato ai domiciliari il direttore generale di Sogei Paolino Iorio. In tutto gli indagati sono 18 persone, tra cui Andrea Stroppa, il referente in Italia di Elon Musk, e 14 società. 

Le indagini

Scrivono i pubblici ministeri nel decreto di perquisizione locale, domiciliare e di sequestro – che Key4biz ha visionato –  “Masala forniva informazioni riservate e non pubbliche e allo stesso note per ragioni d’ufficio, all’imprenditore Massimo Rossi, grazie alle quali Rossi, in concorso con Massimo Tiso, riusciva ad aggiudicarsi la gara SDAPA da 180 milioni di euro per “l’Accordo Quadro Acquisizione del servizio di manutenzione assicurativa, rinnovo licenze e apparati per la componente tecnologica IP delle reti del Comparto Difesa” (n. I.D. 3792489 – numero CIG 2993C64F44), bandita il 13.10.2023 dal Ministero della Difesa, riguardante prodotti e servizi informatici rilasciati da CISCO”.

“Inoltre”, si legge ancora nell’informativa della Guardia di Finanza, “sempre con riferimento a questa gara SDAPA e per l’esercizio delle sue funzioni, Masala riceveva denaro e altre utilità da Cristiano Rufini, AD di Olidata”

E qui vediamo al caso che riguarda Andrea Stroppa, il braccio destro di Elon Musk in Italia, indagato in questa inchiesta. Ecco perché.

I PM: “Andrea Stroppa avrebbe dovuto favorire Olidata nell’accordo tra Starlink e Difesa”

Il 29 agosto 2024, secondo gli inquirenti, Antonio Angelo Masala, l’Ufficiale di Marina distaccato presso il VI Reparto Sistemi C4l dello Stato Maggiore della Difesa, “compiendo atti contrari ai suoi doveri d’ufficio, ha rivelato illegittimamente a Andrea Stroppa notizie di ufficio destinate a rimanere segrete”. 

 In particolare, inoltrava a Stroppa un documento riservato del Ministero degli Affari Esteri redatto a margine di una riunione tenutasi in data 29.08.2024, alla quale Masala prendeva parte in virtù del proprio ruolo di Ufficiale della Marina Militare in forza al Sesto Reparto dello Stato Maggiore Difesa, avente ad oggetto la valutazione del progetto finalizzato all’impiego, con scopi militari prima e dual use dopo, delle tecnologie satellitari fornite dall’azienda americana SPACEX.

In cambio, continuano gli inquirenti, “Masala accettava la promessa da Stroppa, nell’ambito di una più ampia attività di agevolazione rispetto agli interessi della multinazionale SPACEX, della conclusione di un contratto di fornitura tra la società di Elon Musk e OLIDATA S.p.A., (il cui capitale sociale, per un numero di 5.555.560 di azioni pari a un valore al 2 ottobre 2024 è pari a € 3.111.113,60 è detenuto da Valentina Patrignani, coniuge di Masala) e la susseguente stipula di un ulteriore contratto di partnership tra OLIDATA S.p.A. e la VIPA IMPIANTI S.r.l., società partecipata occultamente da Masala. 

Per essere più chiari Masala avrebbe chiesto a Stroppa di inserire Olidata nell’affare che Starlink avrebbe concluso con il ministero della Difesa, in cambio di fornire allo stesso Stroppa (e, suo tramite, dei suoi referenti) di notizia riservate in ordine a decisioni assunte nel corso di riunioni ministeriali.

Infine, Olidata avrebbe anche “come socio occulto” anche Amato Fusco, direttore della III Divisione del servizio telecomunicazioni della direzione centrale dei servizi logistici e della gestione patrimoniale della polizia di Stato. 

Il DG di Sogei ai PM: “Ricevuti 100mila euro in nero”

Avrebbe ricevuto quasi 100mila euro “in nero” il direttore generale business di Sogei, Paolino Iorio, finito agli arresti domiciliari. Il manager, interrogato nelle ultime ore dai pubblici ministeri, ha cercato di spiegare il rapporto che aveva con l’imprenditore chiamato in causa direttamente nella vicenda.

“Era un legame che andava avanti da febbraio 2023”, è stato spiegato. Da parte sua il libero professionista Massimo Rossi, accusato di aver dato le mazzette a Iorio “con frequenza quindicinale da novembre 2023 con condotte perdurante” si è avvalso della facoltà di non rispondere. I magistrati della pubblica accusa sulla base di quanto ricostruito sinora hanno chiesto al gip la convalida degli arresti con l’emissione di una ordinanza di custodia cautelare.

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