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Satellite come il 5G? Usa chiedono agli alleati di non usare servizi satellitari cinesi

Si replica in campo satellitare quanto già avvenuto con le tecnologie 5G. Gli Usa chiedono agli alleati di non utilizzare i satelliti di Pechino. Una circolare del Dipartimento di Stato istruisce i suoi ufficiali di sensibilizzare i governi sui rischi per la sicurezza.

Il Dipartimento di Stato americano ha esortato i paesi, quanto meno quelli sotto la sua influenza, a non utilizzare i servizi satellitari cinesi, avvertendo che potrebbero essere utilizzati per aiutare Pechino a raccogliere informazioni militari e intelligence sensibile, secondo quanto riportato da un organo di stampa specializzato in difesa con sede a Washington.

Promemoria interno del Dipartimento di Stato

Defence One ha pubblicato lunedì un articolo basato su quello che ha definito un promemoria interno non datato ottenuto dal Dipartimento di Stato. Il documento è stato utilizzato principalmente per fornire spunti di discussione ai funzionari, si legge nel rapporto.

Ai paesi che hanno rapporti con gli Stati Uniti è stato chiesto di vietare i servizi satellitari forniti da “fornitori non affidabili, come quelli cinesi”. Il rapporto non ha specificato se il promemoria si riferisse ad alleati occidentali di lunga data o a tutte le relazioni commerciali degli Stati Uniti.

Ai governi è stato chiesto di “adottare misure per escludere i fornitori satellitari non affidabili, come quelli con sede in Cina, e assicurarsi che non possano entrare nel mercato e mettere a repentaglio la sicurezza nazionale, i segreti commerciali e la privacy dei cittadini”, si legge. In altre parole, gli Usa chiederebbero di applicare il golden power alle aziende satellitari cinesi.

Il promemoria affermava che collaborare con i fornitori spaziali cinesi che operano in orbita terrestre bassa avrebbe potuto aiutare Pechino a perseguire i suoi obiettivi di politica estera, ma rischiava di far passare informazioni sensibili al governo cinese, secondo il rapporto.

Ai funzionari è stato consigliato di avvertire che le società satellitari cinesi avrebbero potuto estromettere altri operatori, potenzialmente “lasciando il Paese ospitante bloccato in un mercato monopolistico controllato da Pechino”, si leggeva.

Citato Starlink

Il promemoria conteneva anche consigli per i funzionari a cui era stato chiesto del servizio di comunicazioni satellitari Starlink, di proprietà di SpaceX, la società di Elon Musk. L’articolo di Defence One afferma che alcuni osservatori hanno ritenuto “inappropriata” la menzione di una specifica azienda statunitense.

Musk, che è uno dei principali consiglieri del presidente degli Stati Uniti Donald Trump, avrebbe respinto nel 2022 la richiesta dell’Ucraina di estendere l’accesso a Starlink nella Crimea occupata dalla Russia per colpire obiettivi russi.

Da allora, Starlink ha fornito una connettività internet cruciale all’Ucraina e alle sue forze armate. Tuttavia, Reuters ha riferito a febbraio che gli Stati Uniti hanno sollevato la possibilità di interrompere l’accesso del Paese al servizio durante i negoziati su un accordo minerario cruciale. Musk ha risposto al rapporto di Reuters pubblicando sulla sua piattaforma social che era “falso”.

Defence One ha riferito che il promemoria consigliava ai funzionari di comunicare che SpaceX poteva limitare o negare la fornitura dei servizi Starlink “a suo piacimento”, senza alcuna legge che consentisse al governo statunitense di dirigere le comunicazioni satellitari commerciali.

La Ue guarda a Eutelsat

Tra le crescenti preoccupazioni per le relazioni transatlantiche e l’incertezza politica dell’amministrazione Trump, i funzionari dell’Unione Europea si stanno rivolgendo alla compagnia satellitare francese Eutelsat e ad altre alternative per evitare la dipendenza da Starlink.

Il promemoria giunge anche in un momento in cui Stati Uniti e Cina si contendono il primato spaziale. Gli Stati Uniti detengono il maggior numero di risorse spaziali, con oltre 8.000 satelliti attualmente in orbita, 12 volte il totale cinese.

Tuttavia, la Cina sta recuperando rapidamente terreno, in linea con le sue ambizioni di diventare una potenza spaziale entro il 2045, e negli ultimi anni ha ampliato la sua cooperazione con partner stranieri nel settore. Secondo il sito web ufficiale della principale azienda commerciale cinese Chang Guang Satellite Technology, il suo ultimo satellite è disponibile per la vendita a paesi come Egitto e Pakistan.

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