La tensione tra Stati Uniti e Cina non accenna di placarsi. Se da un lato Washington tenta di fermare le fughe in avanti della Cina sul piano tecnologico, colpendo le aziende di punta, dall’altro lato, Pechino prende di mira l’industria bellica statunitense, imponendo sanzioni a una serie di aziende, tra cui Lockheed Martin, Boeing Integrated Defense Systems e Raytheon Company.
Sanzioni
Il portavoce del ministero degli Esteri cinese Zhao Lijian, durante una conferenza stampa di routine, ha affermato che le sanzioni sono in risposta alla vendita di armi statunitensi a Taiwan. In una nota pubblicata il 21 ottobre, infatti, l’Ufficio per la cooperazione alla sicurezza della difesa del Dipartimento della Difesa Usa aveva dichiarato l’approvazione del Dipartimento di Stato della vendita a Taiwan di armi per un valore di 1,8 miliardi di dollari.
Già la scorsa settimana, il ministero degli Esteri cinese aveva chiesto agli Stati Uniti di annullare l’accordo con Taiwan sulla di vendita di armi
Il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian ha esortato gli Usa a fermare la vendita di armi nell’isola e ha affermato che per salvaguardare i propri interessi nazionali, la Cina ha deciso di adottare le dovute contromisure, che consistono nella fattispecie in sanzioni alle imprese statunitensi che hanno venduto armi a Taiwan – tra cui figurano Lockheed Martin, Boeing Integrated Defense Systems e Raytheon Company – e a quegli individui ed enti americani che hanno svolto un ruolo nel processo di vendita.
Taiwan e Mare cinese meridionale
Lo status dell’isola rappresenta una questione spinosa per Pechino. Anche se non è mai stata controllata dal Partito comunista cinese al potere, Pechino insiste sul fatto che Taiwan costituisca parte integrante del suo territorio e recentemente ha minacciato di usare la forza se necessario per affermare il suo controllo.
Il pugno duro utilizzato contro le aziende americane si lega anche all’aumento della presenza navale statunitense nel Mare Cinese Meridionale e rientra in un più ampio scontro che coinvolge Washington e Pechino su vari fronti, in particolare quello della leadership tecnologica.