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Sanità digitale, Schillaci: ‘Nel Fascicolo Sanitario Elettronico link a sistema trapianti e garanzia privacy’

L’Italia è protagonista della rivoluzione digitale in sanità e una “partita fondamentale è quella del Fascicolo sanitario elettronico” (Fse), sul quale “possiamo veramente rivendicare un primato a livello europeo”, perché “Francia, Spagna, Germania e Regno Unito hanno dei prodotti tecnologici, lasciatemi dire, meno avanzati rispetto al nostro”. Lo ha rivendicato il ministro della Salute, Orazio Schillaci, dal palco di ComoLake. “Per dare un’idea della complessità dell’importanza dell’infrastruttura digitale che si sta costruendo”, il ministro ha evidenziato “gli ultimi 2 provvedimenti normativi che saranno a breve pubblicati”.

Ecosistema dei dati sanitari

“Il primo – ha detto – serve a garantire la piena operatività del Fse e permetterà, tra le molte cose, anche di collegare il sistema informativo dei trapianti al fascicolo stesso. Oggi, quando un cittadino esprime il consenso alla donazione degli organi al momento del rilascio della carta d’identità, non ha poi la possibilità di consultare quello che viene registrato. A breve potrà farlo col Fse e questo sicuramente aumenterà la consapevolezza sulla scelta di donare organi. L’altro provvedimento riguarda l’istituzione dell’ecosistema dei dati sanitari, con un seguente utilizzo più ampio del fascicolo stesso”. 

Schillaci ha ribadito che “la modernizzazione della sanità va contemperata con l’esigenza di tutelare il diritto alla protezione dei dati. E’ un punto delicato”, perché “quando introduciamo innovazione nei sistemi che raccolgono dati sulla salute e sulla vita delle persone è fondamentale armonizzare i diritti con le opportunità che ci offe la tecnologia, a cominciare dalla possibilità di avere la propria storia sanitaria sempre a disposizione in qualsiasi regione uno vada. Questo richiede un lavoro accurato, complesso e sfidante. Non è quindi una mera formalità, ma un traguardo importante – ha continuato il ministro – poter annunciare che abbiamo appena avuto, il 26 settembre, il parere favorevole del Garante” della privacy “sulla normativa che riguarda l’ecosistema dei dati sanitari”.

Un traguardo raggiunto “grazie a un lavoro di squadra, con il contributo fondamentale del Dipartimento per la trasformazione digitale della Presidenza del Consiglio, con Agenas, con il ministero della Salute. Questo – ha chiarito il ministro – permetterà in tempi brevi di utilizzare i dati in modo sicuro non solo per la prevenzione, la diagnosi, la cura e riabilitazione. I dati sono fondamentali anche per avere una maggiore possibilità di fare ricerca nel campo medico, biomedico ed epidemiologico, e questo può servire per migliorare la programmazione sanità. Ancora, nell’ecosistema dei dati sanitari sarà costruito un servizio di dossier farmaceutico per monitorare l’appropriatezza e l’aderenza alle terapie per la sicurezza dei pazienti. Con lo scambio transfrontaliero dei dati, con una ricetta generata in Italia, chi si trova in viaggio potrà recarsi in farmacia in un altro Stato dell’Unione europea e ottenere il farmaco che gli è stato prescritto. Sono strumenti con i quali il personale sanitario e i cittadini devono prendere sempre più dimestichezza. Per questo è stato varato il piano di formazione rivolto ai professionisti della sanità, che entro il 2026 coinvolgerà 666mila operatori proprio per aumentare le loro competenze digitali”.

Sanità: Schillaci, ‘rivoluzione digitale in arrivo, Italia motore in partita decisiva’

“La rivoluzione della sanità digitale sta arrivando ovunque e in molti luoghi siamo proprio noi che con orgoglio la stiamo portando, perché l’Italia sta giocando un ruolo di primo piano come motore di innovazione” all’interno della digitalizzazione. E’ “una partita decisiva e per questo è in cima all’agenda politica del Governo e del ministero della Salute”, tanto che “il 45% dei quasi 16 miliardi di euro del Pnrr Salute è dedicato in modo specifico alla digitalizzazione”, ha sottolineato Schillaci.

Sul fronte digitalizzazione, “l’Italia è al centro di un momento epocale per gli investimenti e i progetti messi in campo. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ma anche con tutte le altre leve che abbiamo a disposizione, stiamo costruendo finalmente un’infrastruttura digitale moderna – ha ribadito il ministro – che ci aiuterà ad aumentare la resilienza del nostro Servizio sanitario nazionale e ad affrontare anche le grandi sfide che abbiamo di fronte, legate all’invecchiamento della popolazione e ai nuovi bisogni di salute”.

Pnrr: Schillaci, già ordinato 98% degli apparecchi da rinnovare

L’acquisto di apparecchiature mediche e la digitalizzazione dei pronto soccorso realizzata attraverso le risorse del Pnrr procede spedita. Nel primo caso, gli ordini sono vicini al 100%, nel secondo è intorno al 70%.

“A chi parla di presunti ritardi sul Pnrr vorrei ricordare alcuni fatti”, ha detto Schillaci. “Parto dall’intervento per rinnovare oltre 3.100 grandi apparecchiature ospedaliere a grande contenuto tecnologico; un investimento di oltre 1 miliardo di euro per sostituire macchinari che hanno più di 5 anni. La scadenza è al 2026, ma il nostro monitoraggio al 23 settembre scorso ci porta a rilevare che ci sono apparecchiature ordinate per il 98% dei casi e di queste il 65% è stato già consegnato e collaudato. Quindi sono già in funzione e al servizio dei cittadini”, ha affermato il ministro.

“Nel Pnrr ci sono poi quasi 1,5 miliardi di euro per la digitalizzazione di 280 Dea di primo e secondo livello: sono i pronto soccorso”, ha proseguito Schillaci. “Su questo capitolo gli ordini effettuati sono il 70% dell’importato totale, per oltre un miliardo”.

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