I LEA, o Livelli essenziali di assistenza, cambiano pelle e si fanno più tecnologici. Secondo le nuove direttive impartite dal Ministero della Sanità nei giorni scorsi, tra i servizi sanitari che lo Stato è tenuto a fornire a tutti i cittadini fanno la comparsa i primi esempi di smart health.
Si parla di software per la “comunicazione alternativa ed aumentativa”, di accessori avanzati per permettere a chi soffre di gravi disabilità di entrare in comunicazione diretta con il personale medico e chiunque gli sta attorno, di soluzioni per il telesoccorso, di mobilità elettrica, di sensori per l’internet delle cose.
Soluzioni e servizi ehealth che vanno ad aggiornare il “Nomenclatore protesico” fermo al 1999, introducendo negli elenchi dei dispositivi: ausili informatici e di comunicazione (come i comunicatori oculari e le tastiere adattate), come quelli per i malati di Sla; apparecchi acustici digitali e carrozzine a tecnologia avanzata.
Saranno inoltre forniti dal Sistema sanitario nazionale (Ssn) attrezzature per disabili come barelle adattate per la doccia, arti artificiali di ultima generazione, sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo.
Di seguito la lista completa delle tecnologie adottate dal Ministero nei nuovi LEA:
- strumenti e software di comunicazione alternativa ed aumentativa;
- tastiere adattate per persone con gravissime disabilità;
- dispositivi per il puntamento con lo sguardo;
- apparecchi acustici a tecnologia digitale;
- dispositivi per allarme e telesoccorso;
- posaterie e suppellettili adattati per le persone con disabilità motorie;
- scooter elettrici a quattro ruote;
- carrozzine con sistema di verticalizzazione, bariatriche e per assistiti affetti da distonie;
- sollevatori fissi e carrelli servoscala per ambienti interni;
- maniglioni, braccioli e supporti per l’ambiente bagno;
- ausili (sensori e telecomandi) per di controllo degli ambienti;
- protesi ed ortesi di tecnologie innovative.
La Legge di stabilità 2016 ha vincolato 800 milioni di euro per l’aggiornamento dei LEA. Il nuovo provvedimento rappresenta il risultato di un lavoro condiviso tra Stato, Regioni e Società scientifiche, e prevede la nascita di una Commissione nazionale che monitorerà il contenuto dei LEA, escludendo prestazioni che man mano diventano obsolete e valutando di erogare a carico del Ssn trattamenti che nel tempo si dimostrino effettivamente innovativi.
Il nuovo Decreto sostituisce integralmente – a distanza di 16 anni – il DPCM 29 novembre 2001, con cui erano stati definiti per la prima volta le attività, i servizi e le prestazioni che il Servizio sanitario è tenuto a fornire a tutti i cittadini, gratuitamente o dietro pagamento di una quota di partecipazione (ticket).