Qual è lo stato di attuazione del CAD (Codice dell’amministrazione digitale che le pubbliche amministrazioni sono tenute a rispettare) in merito a PagoPa? A questa domanda ha iniziato a rispondere Massimo Casciello, responsabile della Direzione generale della digitalizzazione, del sistema informativo sanitario e della statistica del Ministero della Salute, durante l’audizione di questa mattina alla Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni.
“Il ministero ha aderito a PagoPa ed entro il 2017 la piattaforma sarà utilizzata per tutti i servizi e da tutti gli uffici, compresi quelli periferici, che oggi rappresentano i principali punti di debolezza”, ha dichiarato Casciello. Dunque l’obiettivo del ministero della Salute, dall’anno prossimo, è abbandonare l’invio del bonifico bancario e ricorrere per i pagamenti alla piattaforma PagoPa, ideata nel 2013 dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AGID) con l’intento di farla diventare il nodo unico dei pagamenti pubblici in Italia. Ricordiamo la promessa di Diego Piacentini, commissario straordinario per l’attuazione dell’Agenda digitale: “le transazioni arriveranno a 10 milioni entro il 2017 e 30 milioni a fine 2018”. In questi pagamenti figurano, ovviamente, quelli effettuati dal dicastero che, gradualmente, diventa sempre più digitale. Infatti Casciello ha aggiunto: “abbiamo un sistema collaudato da due anni, con un cloud che consente di lavorare da casa; una rete wifi integrata che consente l’accesso alla Rete con tutti i dispositivi dei dipendenti; Skype per le videoconferenze dei dirigenti e ‘mega mail’ per inviare file di grandi dimensioni”.
Paolo Coppola (PD): ‘risultati evidenti, ma alcune norme disapplicate’
“Il grosso della spesa digitale per la salute è in capo alle Regioni e la commissione approfondirà quell’aspetto a settembre. Il ministero della Salute ha comunque un buon livello di digitalizzazione: i risultati si vedono grazie anche alla presenza, dal 2014, di un responsabile per la trasformazione digitale”. Ad affermarlo è stato Paolo Coppola (PD), presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul livello di digitalizzazione e innovazione delle pubbliche amministrazioni, al termine dell’audizione di Massimo Casciello. “Purtroppo alcune norme sono completamente disapplicate”, ha aggiunto Coppola, “come la rendicontazione dei risparmi derivanti dai progetti di innovazione come previsto, in particolare, dall’art 15 comma 2 bis del CAD. Un totale fallimento di questo punto fortemente voluto, a suo tempo, dal ministro Brunetta”.
Sullo stesso tema, la Commissione ha avviato un ciclo di audizioni che proseguirà nelle prossime settimane: l’obiettivo è quello di conoscere l’effettivo rispetto della legge sul digitale da parte delle pubbliche amministrazioni.