Il Ceo di OpenAI CEO Sam Altman sta cercando nuovi fondi per avviare una nuova rete di impianti per la produzione di semiconduttori. Lo ha reso noto Bloomberg, ripresa poi dal Financial Times, secondo cui Altman ha avuto colloqui con diversi potenziali investitori anche mediorientali nella speranza di raccogliere i miliardi necessari per realizzare le fabbriche di chip necessarie per il business dell’AI.
Secondo il rapporto, il progetto comporterebbe la collaborazione con i principali produttori di chip e la rete di fabbriche avrebbe una portata globale.
La produzione di chip è costosa. Richiedono anche ingenti quantità di risorse naturali, oltre ai miliardi di dollari di finanziamenti. I costi sono aumentati nel corso degli anni con l’avanzamento della tecnologia per realizzare chip utilizzati nelle applicazioni di intelligenza artificiale.
G42, con sede ad Abu Dhabi, e il gruppo giapponese SoftBank, sono tra le aziende che hanno avuto colloqui con il capo di OpenAI, ma i colloqui sono ancora all’inizio e un elenco completo dei partner e dei finanziatori coinvolti non è stato stabilito, secondo Bloomberg.
I colloqui con G42, con cui il produttore di ChatGPT ha collaborato nell’ottobre dello scorso anno, si erano concentrati da soli sulla raccolta di 8-10 miliardi di dollari, anche se lo stato attuale delle discussioni non è chiaro, secondo il rapporto.
Intel, il produttore di chip taiwanese Taiwan Semiconductor Manufacturing Co., Samsung Electronics sono potenziali partner per OpenAI.
Altman è tornato a OpenAI a novembre dopo una cacciata a sorpresa che aveva scosso l’industria tecnologica.
Il rapporto di Bloomberg afferma che aveva lavorato duramente sul progetto dei chip fino a quando non fu temporaneamente estromesso e al suo ritorno, riaccese gli sforzi.