Matteo Salvini non lascia, anzi raddoppia: dopo aver lanciato l’iniziativa “Vinci Salvini” in occasione delle scorse elezioni politiche, il vicepremier e leader della Lega ripropone il “concorso a premi” in vista delle prossime elezioni europee del 26 maggio. Una “riffa” che ha già occupato il campo mediatico – ufficiale e non, si va dagli articoli di analisi dei media ufficiali, alle caricature che già si moltiplicano proprio sui social – ma che lascia ancora in piedi i dubbi sull’utilizzo dei dati degli utenti.
Chi gestisce le informazioni sensibili convogliate grazie all’iniziativa, che chiede di accedere tramite il proprio profilo Facebook, o tramite email e password?
Semplice engagement tra utenti e votanti già “fidelizzati”, o strumento per indirizzare al meglio le prossime campagne social, spulciando tra gusti e preferenze di chi acconsente a fornire i propri dati?
Quali sono stati i risultati della precedente edizione? Proprio su questi temi il concorso dello scorso anno era stato segnalato al Garante della Privacy, per presunto utilizzo illecito dei dati.
Dall’informativa sul sito del concorso, il trattamento dei dati personali è “Lega per Salvini Premier”, e oltre alle informazioni personali (nome, cognome, mail e residenza), si legge ben chiaro che potranno essere trattati anche i riferimenti degli account Facebook (con nome, cognome, email, immagine del profilo), data di nascita, numero di cellulare, oltre agli eventuali collegamenti con Instagram e Twitter.
La strategia della ‘Bestia’
A metà strada tra una televendita e un girone di fantacalcio online, di sicuro “La Bestia” salviniana – il gruppo di social manager guidati da Luca Morisi, che gestisce la comunicazione del vicepremier padano – ha rimesso in campo una strategia spregiudicata quanto semplice: Salvini che se la prende con “professoroni e giornaloni” rassicura i propri elettori e fa passare il messaggio che in fondo se lui è come te, tu puoi essere come lui. Qualcuno la ritiene una “arma di distrazione di massa”, in un momento particolarmente critico per il Governo e per la tenuta fra Lega e 5Stelle.
Un concorso multipiattaforma che potrebbe avere un effetto di doppia calamita sul pulviscolo di dati degli utenti social: oltre ai sinceri seguaci, c’è da registrare che già c’è chi, da opposte posizioni politiche, ipotizza già una telefonata o un incontro per “deturnare” la narrazione del leader leghista e far rallentare o inceppare la sua “ruspa” elettorale. Ma se “iscriversi è facile, fallo subito, basta un click”, far valere i propri diritti di recesso non lo è altrettanto, visto che per poter avere accesso ai propri dati, chiedere una rettifica, la cancellazione o la limitazione alla diffusione si dovrà mandare una raccomandata o una email in posta certificata.
Gara social in vista delle europee
La gara social tra i follower di Salvini prevede un sistema a punti in cui a essere premiati sono i più veloci a cliccare “mi piace” o “retweet” ad ogni post del leader leghista, per i premi giornalieri o settimanali – in questo caso si vince un appuntamento riservato con il vicepremier, con la possibilità anche di diffusione del video dell’incontro – con la classifica che “viene aggiornata ogni notte e al mattino potrai consultare nella tua area riservata su vincisalvini.it la tua posizione e quella degli altri partecipanti”, si legge ancora nel regolamento, che assicura come ogni partecipante potrà inoltre “vedere il dettaglio delle azioni che ti hanno procurato punti, con l’indicazione dell’ordine di arrivo del tuo “Mi piace””.
Il pulviscolo di dati può arrivare in poco tempo a una sensibile massa critica di dati, visto che lo stesso regolamento propaganda come – ad esempio – chi vince il premio giornaliero oltre alla telefonata con Salvini avrà diritto a “un post con la propria foto, che verrà diffuso sui canali social del Capitano a un pubblico di quasi 6 milioni di persone!”. Un capitale social non indifferente, che avrà di sicuro un peso anche nel campo reale delle prossime elezioni.