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Salto di qualità della Direzione Cinema e Audiovisivo del MIC: online il nuovo sito web

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Pubblicati oggi anche la “valutazione di impatto” della legge cinema e audiovisivo per l’anno 2020 ed il dossier “Tutti i numeri del cinema italiano 2020”.

Questa mattina, con una videochat aperta su web (utilizzando Teams di Microsoft), la Direzione Cinema e Audiovisivo (Dgca) del Ministero della Cultura (Mic), ha presentato alla comunità degli operatori il nuovo sito web: la notizia merita adeguata enfasi, perché finalmente viene mandato… in archivio un sito web che era assolutamente inadeguato, vetusto, obsoleto, e che era divenuto oggetto – da molti anni – di infinite critiche.

L’indirizzo per accedere al nuovo sito è: http://cinema.cultura.gov.it/

La presentazione è stata condotta dal Direttore Generale Nicola Borrelli, assistito da due sue collaboratrici, Iole Maria Giannattasio e Monica Sardelli (Responsabile della Redazione del sito). Giannattasio è la Responsabile delle Attività Internazionali, del Supporto Legale e dell’Ufficio Studi presso la segreteria tecnica della Direzione Generale. Sardelli è una ricercatrice specializzata, con esperienza ventennale (tra Agcom e ItMedia e Fondazione Rosselli).

Il progetto, la realizzazione e la grafica sono curate da ReadMe srl.

Il risultato è assolutamente eccellente, senza ombra di dubbio.

L’architettura è finalmente chiara (le strutture ad albero sono ben curate…), le scelte grafiche (incluso il lettering e le dimensioni dei caratteri…) sono adeguate agli obiettivi di un sito web che certamente ha una utenza specialistica, ma che, in questa nuova versione, è anche sufficientemente “leggibile” per un lettore casuale ovvero per un cittadino che magari cerca di capire come funziona l’intervento dello Stato nel settore.

Un oggettivo salto di qualità, col nuovo sito web della Direzione Cinema e Audiovisivo del Mic

Chi segue la rubrica “ilprincipenudo” che IsICultIstituto italiano per l’Industria Culturale cura da molti anni sul quotidiano online “Key4biz”, sa che siamo spesso severi, assai severi, anzi impietosi (e talvolta… crudeli?!), nelle nostre analisi critiche dell’operato delle pubbliche amministrazioni, ma questa volta non possiamo che complimentarci per il “salto di qualità” oggettivamente messo in atto. Tardivo intervento – ribadiamo – ma certamente apprezzabile.

La Direzione Generale ha consentito ai partecipanti alla presentazione online (circa 140 persone, e si tratta di una quantità veramente notevole, dato comunque il carattere specialistico dell’iniziativa) di intervenire, ed anche chi redige queste noterelle ha potuto manifestare il proprio parere: apprezzamento per la qualità complessiva dell’iniziativa, e suggerimenti su una questione nodale, correlata all’esigenza di attuare la massima trasparenza, utilizzando al meglio una logica di “big data” ed “accountability”.

In effetti, sono state sviluppate varie sezioni del sito che consentono l’accesso ad informazioni essenziali su opere ed iniziative sostenute dal Ministero, ma questo dataset non è ancora purtroppo accessibile attraverso il motore di ricerca interna del sito stesso.

L’esigenza naturale di una ricerca “full text” su tutto il db della Dgca

Questo vincolo procedurale rende inevitabilmente complicato acquisire rapidamente informazioni specifiche, che pure sono presenti sul sito stesso: per esempio, digitando “Matteo Garrone” – il regista – ovvero “Cattleya” – la società di produzione – il motore di ricerca interno non propone risultati altri, se non quelli che sono nella sezione “News”…

Il Direttore Generale ha ben compreso la richiesta ed ha sostenuto che, attualmente, per le singole opere cinematografiche ed audiovisive (non ancora per festival ed altre iniziative di promozione), viene proposta una estrapolazione di poche informazioni essenziali, ma che, in prospettiva (qualche settimana…), si metterà a disposizione, per ogni singolo titolo, un set di ben 54 informazioni: è in corso una analisi critica per avere certezza che quel che si rende di pubblico dominio non vada a violare esigenze di riservatezza (di imprenditori ed autori), sulla base delle attuali normative sulla “privacy”. In una fase successiva, comunque, è stato annunciato che tutto il dataset potrà essere accessibile anche attraverso il motore di ricerca.

L’esigenza essenziale è infatti quella di una chance di ricerca completa “full text” su tutto il db presente sul sito web della Direzione Cinema e Audiovisivo.

Giorgia Priolo (in rappresentanza di Edi Effetti Digitali) ha domandato se è prevista anche una sezione in lingua inglese, ed il Dg Borrelli ha risposto che è anch’essa in gestazione. Alessandro Trigona (autore, saggista, organizzatore culturale) ha domandato se fosse prevista anche una revisione ed implementazione del sito dedicato alla presentazione delle istanze alla Direzione Generale, e Borrelli ha spiegato che l’impostazione del sito web della Dgca non ha in verità previsto modifiche alla piattaforma dedicata alle domande, la cosiddetta DgCol. In verità, sarebbe stata invece auspicabile anche una implementazione di quella specifica piattaforma, ovvero dello “sportello telematico online per le domande di contributo” ministeriale”, che appare anch’essa un po’… “arruginita” (come il vecchio sito della Dgca, appunto).

Va osservato che il sito web della Dg Cinema e Audiovisivo – pur coerente con l’impostazione complessiva del sito web del Ministero della Cultura – presenta oggi una impostazione più evoluta di quella del sito Mic (che non consente la ricerca “full text”, peraltro) e finanche della direzione “consorella”, ovvero il sito web della Direzione Generale Spettacolo (retta da Antonio Parente), focalizzata sull’intervento pubblico nel settore dello spettacolo dal vivo (teatro, musica, danza, spettacolo viaggiante…).

Ovviamente, sarà necessario testare a fondo il nuovo sito web della Dgca e metterlo alla prova di concrete esigenze cognitive, documentative, informative, ma la prima impressione è senza dubbio eccellente.

Pubblicata ieri la nuova “valutazione di impatto” della legge cinema e audiovisivo (anno 2020)

Da segnalare che il Direttore Generale Nicola Borrelli ha approfittato dell’occasione per segnalare che è stata pubblicata ieri (dopo la trasmissione al Parlamento) la “valutazione di impatto” della legge cinema e audiovisivo, relativa all’anno solare 2020: finalmente! Anche questa è una pubblicazione attesa da tempo, rispetto alla quale, fino a ieri, non si sapeva granché, dato che erano solo state anticipate, a fine ottobre, in occasione della “Festa del Cinema” di Roma, soltanto alcune estrapolazioni di dati (vedi “Key4biz” del 21 ottobre 2021, “ ‘Legge cinema e audiovisivo’, presentata la valutazione di impatto”).

Sarà nostra cura – come già in passato – analizzare attentamente questo documento (che consta di ben… 460 pagine), che dovrebbe avere una funzione assolutamente strategica, per la definizione delle politiche culturali nazionali, e che ancora ci sembra pecchi invece di una qual certa non vocazione ad un approccio critico.

E temiamo che i lettori e fruitori della pubblicazione – a partire dai parlamentari della Repubblica – siano veramente una piccola schiera di appassionati. La “valutazione di impatto” dovrebbe essere invece oggetto di una presentazione pubblica, di un dibattito aperto e plurale con la comunità di riferimento. Invece continua ad essere un documento semi-clandestino. Altresì dicasi per la non meno clandestina “Relazione annuale” al Parlamento sul Fondo Unico per lo Spettacolo (alias “Fus”), la cui ultima edizione – relativa all’anno 2020 – è stata pubblicata il 24 dicembre 2021. A poco servono, questi studi, se il Ministero non provvede ad una adeguata disseminazione e se non stimolano una dialettica con i professionisti e gli autori, le associazioni di categoria… E ri-segnaliamo che, sulle precedenti valutazioni di impatto della legge Franceschini (la n. 202 del 14 novembre 2016), soltanto questa testata giornalistica ha dedicato attenzione, nel corso degli anni: incredibile, ma vero. Ribadiamo: soltanto “Key4biz”. Ricaduta mediale altra? Zero. Dibattito nella comunità del cinema e dell’audiovisivo? Zero.

Il Direttore Generale Borrelli ha anche segnalato che è stato pubblicato l’avviso pubblico per la selezione del soggetto che dovrà realizzare la nuova, ovvero la prossima “valutazione di impatto”, relativa all’anno 2021. Il budget messo a disposizione dal Ministero è ancora una volta di 100mila euro. Si ricorda che le ultime tre edizioni sono state affidate all’associazione temporanea di impresa tra Università Cattolica e Ptsclas spa: si auspica che l’Amministrazione applichi un sano criterio di avvicendamento nell’assegnazione di questi appalti, onde evitare che si consolidi un approccio metodologicamente “monopolistico” e monodimensionale alla interpretazione dei dati (all’ultimo avviso hanno partecipato soltanto 2 candidati, a fronte dei 5 dell’anno precedente, dato che evidentemente alcuni hanno temuto che si trattasse di territorio storicamente “presidiato”). E si ricordi anche che, grazie al convinto intervento del Ministro Dario Franceschini, il fondo per il cinema e l’audiovisivo è passato dai 400 milioni di euro dell’anno di istituzione della legge ai 750 milioni di euro del 2021. È evidente – a fronte di dotazioni ormai così significative – la necessità di una valutazione di impatto che vada veramente in profondità (anche in particolare rispetto allo strumento del “tax credit”) e che si caratterizzi per un sano approccio critico (perché se i ricercatori indossano le vesti di “portatori d’acqua” del Principe di turno, a cosa serve il loro contributo tecnico-professionale?!).

Presto una ricerca sulle cause della crisi del segmento “theatrical” del cinema italiano

Nicola Borrelli ha anche annunciato che la Direzione sta per promuovere una ricerca sulla fase della “filiera” più debole nello scenario attuale del sistema audiovisivo italiano: le sale cinematografiche. Il Direttore ha riconosciuto la schizofrenia in atto nel nostro Paese: il segmento della produzione cresce in modo intenso (anche “troppo”, a parer nostro, con una inflazione produttiva a fronte dei colli di bottiglia della distribuzione), mentre l’esercizio soffre una crisi profonda (anzi… semi-letale). Una crisi peggiore di quella che soffre l’attività “theatrical” in altri Paesi, al di là delle diffuse conseguenze della pandemia Covid-19…

È stata pubblicata questa mattina anche la nuova edizione di un dossier ormai storico, denominato (pomposamente ed impropriamente) “Tutti i Numeri del Cinema Italiano”, anch’esso dedicato purtroppo all’anno 2020: anche su questa opera (inizialmente curata dalla Dgca con l’Anica), abbiamo manifestato in passato varie argomentate critiche. A partire dalla assenza – incredibile – dell’elenco di tutte le opere che beneficiano di un contributo dello Stato, con indicazione dell’entità dell’intervento della mano pubblica (a fronte del costo di produzione), del dato di “box office” (se e quando hanno visto il buio di una sala cinematografica…) e di andamento di audience (se e quando trasmessi dalle emittenti televisive…). Anche questo, continua ad essere un intollerabile buco cognitivo del sistema informativo del cinema e dell’audiovisivo italiano: altro che… “tutti i numeri”!

Conclusivamente, un apprezzamento per il salto di qualità messo in atto dalla Dgca con il nuovo sito web ed un auspicio di future implementazioni, nella prospettiva della massima trasparenza.

Clicca qui, per la “Valutazione di Impatto della Legge Cinema e Audiovisivo – Anno 2020”, pubblicata dalla Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, Roma, 8 marzo 2022

Clicca qui, per il dossier “Tutti i Numeri del Cinema Italiano – Anno 2020”, pubblicata dalla Direzione Cinema e Audiovisivo del Ministero della Cultura, Roma, 9 marzo 2022

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