In occasione del Safer Internet Day 2024 Fondazione S.O.S Telefono Azzurro organizza a Milano e Roma, il 5 e 6 febbraio, due giornate di dibattito dedicate al futuro dei ragazzi nel digitale. Ansa è media partner dei due eventi.
Gli adolescenti sono sempre di più fruitori e consumatori di servizi internet e questo permette a chi li fornisce di raccogliere dati di ogni genere, soprattutto quelli dei più piccoli. Per esempio, come emerge dalla nuova ricerca di Doxa Kids, che sarà presentata a Milano durante l’evento organizzato in collaborazione con il Politecnico di Milano, il 42% dei ragazzi usa l’Intelligenza Artificiale per trovare risposte a problemi che non riesce a risolvere. Un fenomeno preoccupante, come dimostra l’esperienza di Telefono Azzurro, che ha notato come negli ultimi anni, un numero sempre maggiore di adolescenti utilizza i chatbot per provare a trovare soluzione ai propri problemi personali e spesso anche psicologici.
È prioritario quindi per la Fondazione S.O.S Telefono Azzurro identificare maggiori tutele nei confronti di bambini e adolescenti ponendo il loro valore e la loro dignità al centro del dibattito e dell’agire.
Valori, questi, che Telefono Azzurro, dal 1987, vuole porre al centro del dibattito che coinvolgerà per due giorni esperti accademici, istituzioni e aziende per affrontare in maniera trasversale il tema.
Se il Safer Internet Day è l’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’utilizzo consapevole e responsabile di internet, per Telefono Azzurro è fondamentale affrontare anche le sfide future come, ad esempio, quelle legate all’intelligenza artificiale e ai rischi per bambini e ragazzi.
A Milano il 5 febbraio
Lunedì 5 febbraio, oltre alla presentazione dei risultati della nuova indagine realizzata da Doxa Kids per Telefono Azzurro, che ha coinvolto minori e genitori rispetto all’uso e alle criticità della rete, in programma 5 tavole rotonde su diverse tematiche: dall’educazione digitale per le nuove generazioni alle nuove economie digitali, dall’etica e la responsabilità della comunità educante, di istituzioni e aziende nell’economia digitale al ruolo dell’intelligenza artificiale, dei big data e del gaming nel futuro dell’economia e dello sviluppo sociale. Il filo rosso che legherà tutti gli interventi sarà il bambino e la sua sicurezza, che devono sempre essere al centro dell’agire.
Non sarà però un cammino senza sfide e richiederà un approccio etico e responsabile da parte di tutti gli attori in gioco: comunità, istituzioni, aziende. Le aziende tecnologiche dovranno dare priorità a prodotti di sicuri, affrontando sempre i potenziali rischi per la società e per i più piccoli; le istituzioni dovranno farsi carico delle mancanze dal punto di vista legislativo sulle nuove tecnologie e l’intera comunità educante dovrà essere in grado di offrire alle nuove generazioni gli strumenti necessari per affrontare le sfide legate al digitale.
A Roma il 6 febbraio
La giornata di martedì 6 febbraio al Palazzo Wedekind di Roma vedrà la partecipazione di relatori istituzionali, nazionali e internazionali, chiamati ad affrontare le diverse tematiche analizzandole nel contesto normativo e di implementazione di azioni concrete per la tutela e la protezione dei ragazzi nell’ambiente digitale. Gli interventi ruoteranno attorno alla sicurezza, allo sviluppo cognitivo e alla formazione dei minori, gli algoritmi in relazione alla dignità della persona e le economie dell’AI.
«Il nostro obiettivo è di contribuire a gettare le basi per azioni ad alto impatto e su più livelli – istituzionale, aziendale ed educativo – che tutelino i diritti dei bambini e degli adolescenti in rete. Crediamo infatti che sia responsabilità d istituzioni, aziende e comunità di proteggere i minori dai rischi del web e delle nuove tecnologie di AI. È necessario intervenire però non semplicemente sul piano della sicurezza e del controllo ma bisogna mettere in campo azioni educative in grado di garantire la completa tutela del minore e allo stesso tempo di rendere il minore consapevole dei rischi presenti in rete e per questo in grado di evitarli” – dichiara Ernesto Caffo, Presidente di Telefono Azzurro.