La rubrica “Digital & Law” è curata da D&L Net e offre una lettura delle materie dell’innovazione digitale da una prospettiva che sia in grado di offrire piena padronanza degli strumenti e dei diritti digitali, anche ai non addetti ai lavori. Per consultare tutti gli articoli clicca qui.
La Commissione europea ha recentemente pubblicato la seconda relazione sull’importante dossier, a livello UE, relativo allo Stato di diritto.
La relazione, che rappresenta un importante strumento di prevenzione ed occasione di dibattito su base obiettiva ed imparziale tra i vari Stati membri e stakeholders, esamina le evoluzioni di scenario a far data dalla data di pubblicazione dell’ultimo report dello scorso settembre, con un approfondimento della valutazione delle questioni ivi emerse, anche tenendo conto dell’impatto della pandemia di COVID-19. Risulta molto importante al fine di valutare la capacità degli Stati membri di mantenere un sistema di controlli ed equilibri, sostenendo lo stato di diritto.
La relazione è altresì al centro del meccanismo per lo Stato di diritto che ha come obiettivo il miglioramento della comprensione e della consapevolezza della tematica attraverso l’identificazione delle sfide relative allo stato di diritto per aiutare gli Stati membri a trovare soluzioni efficaci con il sostegno della Commissione europea e degli altri Stati membri, anche con la condivisione di best practices.
Relazione sullo stato di diritto. I 4 elementi chiave
L’analisi fa riferimento al monitoraggio della complessiva situazione dell’area europea nel suo insieme con l’allegazione altresì dei capitoli nazionali dedicati a ciascuno Stato membro.
In linea generale, vengono evidenziati alcuni trend positivi negli Stati membri, specie con riferimento alla forte resilienza dei sistemi nazionali durante la pandemia di COVID-19 e, al contempo, in taluni casi, si rilevano permanenti preoccupazioni sul fronte dell’indipendenza della magistratura e del pluralismo dei media che in alcuni stati membri, registrano una preoccupante escalation.
La relazione 2021 si basa sulla metodologia e sull’ambito della relazione precedente, concentrandosi sui seguenti quattro elementi chiave:
- sistemi giudiziari;
- il quadro anticorruzione;
- pluralismo e libertà dei media;
- altre questioni istituzionali legate ai controlli e agli equilibri.
Sistemi giudiziari
La pandemia di COVID-19 ha conferito un nuovo senso all’urgenza di modernizzare i sistemi giudiziari e ha evidenziato il potenziale della digitalizzazione.
Quasi tutti gli Stati membri stanno intraprendendo riforme relative ai propri sistemi giudiziari, sebbene con variazioni di portata, forma e progresso.
In diversi Stati membri sono stati o sono in corso di adozione misure per rafforzare l’indipendenza della magistratura attraverso un percorso di riforme.
Tuttavia, alcuni Stati membri hanno continuato ad attuare riforme che riducono le loro garanzie di indipendenza giudiziaria, sollevando preoccupazioni o aggravando quelle esistenti relative alla maggiore influenza del potere esecutivo e legislativo sul funzionamento del loro sistema giudiziario.
Inoltre, in alcuni Stati membri, attacchi politici e ripetuti tentativi di indebolire i giudici o le istituzioni giudiziarie mettono ulteriormente a dura prova l’indipendenza della magistratura.
Quadro anticorruzione
Diversi Stati membri stanno attualmente adottando o rivedendo strategie o piani d’azione nazionali anticorruzione.
Permangono tuttavia delle sfide, in particolare legate alle indagini penali, ai procedimenti penali e all’applicazione di sanzioni per corruzione in alcuni Stati membri.
Le risorse stanziate per la lotta alla corruzione non sono sempre adeguate in alcuni Stati membri, mentre in altri persistono preoccupazioni circa l’efficacia delle indagini, dell’azione penale e del giudizio sui casi di corruzione ad alto livello.
Libertà e pluralismo dei media
L’Osservatorio sul pluralismo dei media del 2021 ha indicato un deterioramento generale della situazione dei giornalisti in diversi Stati membri.
In alcuni Stati membri vi è un alto rischio di interferenza politica nei media.
Controlli ed equilibri istituzionali
Dallo scorso anno, alcuni Stati membri hanno continuato a intraprendere riforme costituzionali per rafforzare i controlli e le garanzie.
Alcuni hanno recentemente adottato misure per aumentare la trasparenza del processo legislativo e migliorare la partecipazione dei cittadini.
Esistono tuttavia sfide al processo legislativo, come cambiamenti improvvisi, procedure accelerate o al sistema di revisione costituzionale.
Per quel che concerne la situazione in Italia, il country report evidenzia che il sistema giudiziario continua ad essere oggetto di una serie di riforme volte a migliorarne la qualità e l’efficienza, compresi i disegni di legge per lo snellimento delle procedure civili e penali, che sono ancora discussi dal Parlamento.
La digitalizzazione del sistema giudiziario continua a essere sviluppata e le risorse umane sono state aumentate con piani per espanderle ulteriormente al fine di fronteggiare le sfide legate all’efficienza del sistema giudiziario, compresi gli arretrati e la durata dei procedimenti che ancora affliggono il sistema giudiziario italiano.
Il disegno di legge relativo al Consiglio superiore della magistratura e ad altri aspetti del sistema giudiziario, volto a rafforzare l’indipendenza della magistratura, è ancora in discussione in Parlamento.
L’Italia continua a rafforzare il proprio quadro legislativo per la lotta alla corruzione e ai reati ad essa collegati. La cooperazione, la specializzazione e le risorse per investigatori e pubblici ministeri in materia di corruzione e reati connessi alla corruzione sono generalmente considerati sufficienti per reprimere la corruzione, compresa la corruzione ad alto livello.
La pandemia di COVID-19 ha comunque aumentato significativamente il rischio di corruzione e reati legati alla corruzione per infiltrarsi ulteriormente nell’economia legale italiana.
L’Italia ha un solido quadro legislativo che regola il settore dei media e un regolatore dei media indipendente, dotato di risorse ed efficace. La prevista riforma delle leggi sulla diffamazione in Italia rimane tuttavia in sospeso in Parlamento e l’indipendenza politica dei media italiani rimane un motivo di preoccupazione, in particolare nel settore audiovisivo.