Routesagency.com

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Antropologia, storia contemporanea, sociologia, arti figurative, con una nuova veste grafica e un più elevato livello di coinvolgimento del visitatore, la piattaforma www.routesagency.com continua a fare ricerca sociale tagliando trasversalmente il nostro presente e proponendo una diagonale interpretativa culturale tra passato e futuro che fa leva sul concetto di ‘immaginario collettivo’.

Fondata nel 2011 da Viviana Gravano e Giulia Grechi, dal 2015 associazione culturale non-profit, Routes Agency si pone come obiettivo l’interrogazione del contemporaneo sociale, culturale, politico ed economico attraverso la chiave dell’interdisciplinarietà, sfruttando il potenziale di pratiche estetiche e culturali utili ad evidenziare i processi di trasformazione in corso (da integrare a quelli passati), sempre più spesso tanto locali quanto globali.

Crisi economica, migrazioni, digital transformation, l’arte e le sue espressioni sociali e civili, sono tante le aree di interesse oggetto del lavoro di ricerca di Routes Agency. Particolare interesse è rivolto alla nostra “relazione” con il passato coloniale, a partire da uno studio delle immagini e degli “immaginari collettivi” (frutto di narrazioni parziali che hanno lavorato come specchi deformanti) che caratterizzano in fin dei conti (quasi sempre in negativo) le identità culturali di persone, comunità e popoli, senza risparmiarci nulla e anzi zoomando ad esempio sulle fastidiose manifestazioni comportamentali e linguistiche tipiche del “nostro presente razzializzato, e spesso razzista”.

Una relazione che si declina in storia vissuta, storia di migrazioni passate e presenti, nella presa di coscienza di un patrimonio di memorie da condividere (e forse ancora da conoscere), comprese le “memorie difficili”, dal colonialismo alle due Guerre mondiali, dal nazi-fascismo alla strategia del terrore degli “Anni di Piombo”.

Un ampio lavoro di ricerca, teorica e pratica, che si articola spesso in soluzioni inedite, ma proprio per questo da valorizzare (sia a livello accademico, sia ‘popolare’, anzi ‘social’), accattivanti e coinvolgenti, ricche di spunti che vanno ben oltre l’indagine etno-antropologica, capaci di abbracciare il tempo vissuto di ognuno di noi in ogni sua declinazione (politica quanto umana).

I progetti portati avanti sono consultabili nella sezione “Ricerca”, ma davvero interessanti sono le aree “Magazine” e “Mostre & eventi”, dove, assieme al canale “Mission”, si comprende subito il valore interdisciplinare del progetto e le sue ricadute culturali, sociali e storiche.

Una rosa di percorsi informativi e anche formativi (con l’apposita sezione “Formazione”, dove trovare indicazioni su corsi di formazione post-laurea e di aggiornamento professionale, ma anche attività didattiche in contesti museali pubblici e privati, laboratori e conferenze), la cui “mappa” è ben rappresentata graficamente nella home page, attraverso un approccio interattivo e multimediale proposto all’utente invitato a selezionare immagini e seguire puntini colorati per accedere rapidamente ai contenuti.

Un ottimo esempio di utilizzo delle tecnologie digitali, infine, per facilitare il dialogo e lo scambio tra percorsi culturali diversi e pure affini, da estendere ai social media, grazie anche ad una navigazione ottimizzata anche per chi si connette da dispositivi mobili, che però varca inesorabilmente i limiti dei supporti tecnologici per farsi esperienza culturale personale e collettiva.

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