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Rome Innovation Summit, ecco i nuovi trend del mercato del lavoro

Storie eccellenti di innovazione applicata ad ogni ambito di business, nuovi trend del mercato del lavoro, l’importanza di formare manager, imprenditori e professionisti d’eccellenza con competenze adatte al contesto internazionale dei mercati. Di questi temi si è parlato alla prima edizione del Rome Innovation Summit, organizzato oggi a Roma dalla Rome Business School, l’istituto di formazione manageriale più internazionale in Italia, ovvero con il più alto tasso di proiezione globale grazie a studenti provenienti da 150 Paesi del mondo e a partenariati con università presenti in 30 nazioni.

Enel X, IBM, Vodafone, Ferrovie dello Stato, Giffoni, Disruptive HR sono solo alcune delle grandi realtà che, accanto a imprese di nuova generazione nel campo della finanza, delle tecnologie esponenziali, della sostenibilità e dei servizi, si sono date appuntamento a Roma per un’intera giornata. 

Parola chiave: innovazione. Lo conferma anche il Bloomberg Innovation Index secondo cui la vittoria sui mercati dell’economia globale dipenderà dal controllo delle nuove tecnologie, e che a gennaio di quest’anno ha monitorato i Paesi più innovativi del mondo. In testa Corea del Sud seguita da Germania, Finlandia, Svizzera e Israele con un’Italia 21a e che perde una posizione, ma tutto sommato si difende.

E questo vorrà dire anche saper processare, analizzare e interpretare una mole enorme di informazioni e in un modo sempre più veloce, visto che, come emerge da uno studio di IBM, il 90% dei dati prodotti (e archiviati) nell’intera storia dell’umanità è stato creato negli ultimi due anni. Per questo c’è già chi sta sperimentando di utilizzare il DNA come hard disk umano, come nel caso di alcuni ricercatori di Harvard che riuscirono già nel 2012 a salvare 52.000 libri in un singolo frammento di DNA, trasformando il codice della vita nel codice binario di cui si nutrono i computer.

Oggi, le opportunità sociali e l’impatto delle nuove tecnologie su interi settori economici saranno altrettanto esponenziali. Secondo Global Market Insights, il mercato della digital health passerà dagli 86,4 miliardi di dollari di valore del 2018 ai 504,4 del 2025, con Regno Unito, Germania e Giappone a farla da padrone. Quanto ai campi di applicazione lasciamo libera la fantasia perché saranno infinite, a patto però di non pensare si tratti di un futuro lontano. Già oggi le tecnologie applicate alla salute sono una realtà al nostro servizio, specie se collegato al mondo della gamification, con casi esaltanti di sperimentazione di successo in pediatria oncologica per alleviare lo stress da terapia dei piccoli pazienti, riducendo l’uso di sedativi e antidolorifici. Innovazione a tutto campo come parole d’ordine dunque. Anche se a tutto questo bisogna prepararsi oggi, cominciando a guardare dentro il mondo delle imprese e a partire dal nostro posto di lavoro, perché l’innovazione si fa a due condizioni: formando le persone ad essere creative e facendo crescere una cultura organizzativa che la stimoli.

Con l’avvento delle tecnologie esponenziali, insomma, diventeremo persone “digitali” e questo cambierà il nostro modo di vivere e interagire con gli altri, di lavorare e fare carriera, di creare valore economico e affrontare le sfide globali demografiche, sociali e ambientali che abbiamo di fronte. E ci sarà, come già c’è, un legame sempre più diretto tra tasso di innovazione di un’azienda o di un Paese e i risultati in termini di business e sviluppo sociale.

L’innovazione e la creatività sono la chiave per il successo di un’impresa e per il futuro professionale delle persone e dei giovani in particolare – ha commentato Antonio Ragusa, fondatore e presidente di Rome Business SchoolAprirsi al progresso, a nuovi modelli e tecnologie, investire nella formazione di risorse qualificate creando ambienti di lavoro dinamici, stimolanti e meritocratici, è decisivo anche per il futuro dell’intero sistema Paese. Per questo l’’innovazione deve abbracciare qualsiasi campo, dalla valorizzazione e salvaguardia del territorio, alle sfide dell’energia pulita e dello sviluppo sostenibile, dalla salute alla cultura e al turismo, come il Summit di oggi ha ampiamente dimostrato”.

Obiettivo dell’incontro di Roma è stato, quindi, approfondire i nuovi trend del mercato del lavoro e condividere storie eccellenti di innovazione a tutto campo, come estensione dell’impegno della Rome Business School nel formare manager, imprenditori e professionisti d’eccellenza con competenze adatte al contesto internazionale dei mercati, ma animati dai più alti standard etici nella vita e nel lavoro, come sintetizza anche il motto dell’Istituto “manager migliori per un mondo migliore”.

L’incontro, moderato dai giornalisti Valentina Lo Surdo (Rai Radio 3) e Pier Luigi Spada (Rai TV 3) ha preso il via con un workshop dedicato al tema della formazione delle risorse umane curato dall’esperta di caratura internazionale Lucy Adams, ex Direttore HR di BBC News e fondatrice di “Disruptive HR”.

La sessione dedicata alle esperienze di open innovation ha visto la partecipazione di: Pietro LeoExecutive Architect & CTO, Chief Scientist and Research StrategistIBM, colosso mondiale dell’innovazione tecnologica;  Santino Saguto   –Executive Director Digital Transformation Consulting, Data &Technology TRIBOO spa., unica realtà italiana che detiene tutte le certificazioni per operare sulle tre principali piattaforme digitali cinesi: WeChat, Alibaba e Baidu; Marco Gazzino Head of Innovation Enel X, leader nel campo della trasformazione tecnologica del settore dell’energia; Giuseppe TammaroCEO di Global Solar Fund – azienda italiana del settore dell’energia rinnovabile prodotta da impianti fotovoltaici; Claudio Zamboni – ex Google e co-founder di Datrix Group innovativa data-driven fintech company che ha parlato di Alternative Data; Valentino Megale – CEO & co-Founder di Softcare Studios, azienda del settore Healthcare che utilizza la Realtà aumentata applicata a scopo terapeutico e a supporto di trattamenti medici pediatrici; Franco Stivali Head of Innovation Ferrovie dello Stato, principale operatore nazionale del trasporto ferroviario; Michela Michilli Head of Spazio Attivo Open Innovation Hub Lazio Innova, l’antenna regionale dei programmi europei per l’innovazione attraverso l’analisi, l’ideazione di progetti di cooperazione e l’implementazione di servizi e attività a vantaggio del sistema innovativo laziale; Federica Vaccari Digital Program Manager Vodafone, uno dei principali operatori di telecomunicazioni in Italia; Andrea Geremicca – CMO di Impactschool, realtà giovane ed in fortissima crescita che eroga formazione a studenti ed aziende sui temi innovazione, tecnologie esponenziali, artificial Intelligence, blockchain; Antonino Saccà CEO & Founder Haphaestus Venture focalizzato su aziende italiane di Fintech, eHealth, telcos, smart mobility, energia; Alfredo Adamo CEO Alan Advantage, società di consulenza globale in business advisory e open innovation che ha affrontato il binomioArte e intelligenza artificiale: quando le umanità incontrano scienza e tecnologia; Luca TesauroCEO & Founder di Giffoni Innovation Hub che realizza strategie e format di innovazione digitale, sociale e culturale.

Il Summit è stato anche l’occasione per il lancio dell’Open Innovation Lab, che la Rome Business School ha rivolto a tutte le aziende che vogliono raccogliere la sfida di perseguire soluzioni innovative e creare startup per diversificare il business e creare un vantaggio competitivo sul mercato. L’iniziativa, ideata in collaborazione con Seedble, acceleratore di impresa attivo in Italia, Paesi Bassi e Svizzera, consiste in un Programma integrato di consulenza, formazione sul campo, incubazione e mentorship di impresa della durata di 11 settimane attraverso il quale i migliori studenti dell’Istituto si cimenteranno con le business challenge poste dalle imprese partner. Per gli studenti, dunque, un’occasione di mettersi alla prova, e per le aziende di beneficiare di proposte e progetti innovativi di spin off. La metodologia di lavoro prevede lezioni frontali, sessioni pratiche con mentor e coach, workshop con startupper, investitori e imprenditori e una fase finale in cui gli studenti presenteranno le soluzioni progettuali ad aziende, potenziali partner e business angels.

Durante il Summit si è svolta infine la cerimonia di consegna del Rome Business School’s Innovation Award 2019, assegnato alle imprese presenti e coinvolte a vario titolo nell’iniziativa per premiare il loro impegno nel percorrere nuove strade di business con creatività, intraprendenza e senso etico.

L’evento si è avvalso del supporto di Disclose, Global Solar Fund e Alan Advantage.

Gli interventi e i materiali di approfondimento dell’evento saranno disponibili sul sito www.romeinnovationsummit.com e www.romebusinessschool.it

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