Trentacinque anni fa dodici architetti, tra i più noti della scena internazionale, utilizzarono la celebre pianta di Giovan Battista Nolli del 1748, immaginando che Roma si fosse fermata due secoli e mezzo prima, e ricominciarono a progettare la città.
La piattaforma web www.roma20-25.it riparte proprio da quell’esperienza e dal progetto omonimo “ROMA 20-25 – Nuovi cicli di vita per la metropoli”, promosso dall’Assessorato alla Trasformazione Urbana del Comune di Roma e la Fondazione MAXXI con MAXXI Architettura, per ridisegnare Roma futura.
Un percorso di innovazione urbana che si declina in chiave architettonica, artistica, sociale e culturale, che vede il coinvolgimento di 24 università (12 italiane e 12 estere) e per produrre entro l’autunno del 2015 altrettanti progetti col fine di ridisegnare lo skyline della Capitale in ottica smart city e in occasione del Giubileo del 2025.
Consultando i canali guida del sito, “Progetto”, “Workshop”, “Mostra e catalogo” e “Info”, il visitatore ha modo di comprendere finalità e valenza sociale del progetto, con tanto di aggiornamenti, pubblicazioni di materiali relativi ai progetti nelle fasi intermedie, segnalazioni di eventi e workshop collegati, nonché informazioni su mostre e gallerie fotografiche sempre dedicate a “Roma 20-25”.
Ulteriori pagine di navigazione sono accessibili sul lato destro della home page suddivise nelle voci: “Roma metropolitana”, “Aree di progetto”, “Le Università”, “Comitato e Segreteria”. Percorsi semplici da seguire, ricchi di foto, immagini documenti di testo, per scoprire in maniera dettagliata il cuore del progetto, gli atenei partecipanti e i volti di coloro che hanno dato vita a questa interessante iniziativa.
Attraverso una nuova mappa della città metropolitana, identificata come il vasto perimetro della vita sociale ed economica della Roma di oggi, delle dimensioni di 50 km di lato, cui si sovrappone una griglia che individua 25 quadrati, a ciascuna università sarà affidata una porzione di territorio da leggere e progettare.
Vista la dimensione internazionale dell’iniziativa, le pagine del sito sono consultabili anche in lingua inglese e condivisibili sui social media. Proprio sul popolare sito di microblogging Twitter il progetto ha aperto un profilo ufficiale per dialogare con il pubblico del web.
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