1 milione e 607mila tonnellate di rifiuti sono state prodotte a Roma nel 2021, di queste il 46% (tra cui organico, carta, cartone, vetro) è stato differenziato (ma solo il 4% in impianti AMA), mentre il 54% è risultato indifferenziato, con il trasferimento in discarica di 450mila tonnellate per tutto l’anno scorso. Si tratta del 30% del totale dei rifiuti capitolini contro una media nazionale del 20%. Questi dati sono tratti dalla presentazione ‘Waste Roma Capitale’, presa in visione da Key4biz, e dimostrano che nella città eterna il ciclo dei rifiuti non viene “chiuso” e questo ha diversi aspetti negativi. Infatti, l’attuale gestione del ciclo dei rifiuti:
- disperde valore (chiusura del ciclo inferiore al 2%),
- genera costi ambientali.
- e non è compatibile con un uso sostenibile del suolo e delle risorse naturali.
Un termovalorizzatore per produrre energia/calore dai rifiuti indifferenziati
Sono stati questi dati allarmanti a far prendere al sindaco di Roma Roberto Gualtieri la decisione di realizzare entro il 2025 un termovalorizzatore per la componente dei rifiuti che non si può né ridurre né riciclare. Nel dettaglio, da come si legge dalle “slide” di Gualtieri, dal 2026 il termovalorizzatore servirà al recupero di energia/calore da 680 kton/l’anno e ridurre di circa il 90% l’attuale fabbisogno di discariche: resterà una di servizio per 60mila kton/l’anno. Il nuovo termovalorizzatore, il sindaco ancora non ha annunciato in quale località verrà realizzato, si aggiungerà a quello già esistente ed in funzione di San Vittore, in provincia di Frosinone, a Sud del Lazio.
Gualtieri: “Il termovalorizzatore di San Vittore non più sufficiente”
A chi gli rivolge l’accusa di non aver annunciato in campagna elettorale la realizzazione di un termovalorizzatore, il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha risposto oggi: “Nel programma elettorale c’era scritto che volevamo potenziare la termovalorizzazione”, ha detto in un’intervista ad Agorà Extra su Rai3. Gualtieri ha poi spiegato: “Al tempo ci sembrava sufficiente potenziare l’impianto di San Vittore ma entrando nel merito, che si può fare solo governando, abbiamo capito che un nuovo termovalorizzatore ci permetteva di perseguire l’obiettivo zero discariche per Roma”. “Il problema non è se è bello o no il termovalorizzatore, è che l’alternativa è la discarica che è temporanea e produce metano e inquina”, ha precisato.
Il Governo, attraverso il recente decreto-legge, consente di accelerare le procedure per “prevenire criticità nella gestione dei rifiuti a Roma e per consentire le celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per il 2025”. Il Sindaco Gualtieri, già nominato Commissario straordinario del Governo, predispone e adotta il piano di gestione dei rifiuti della città, regolamenta le attività di gestione dei rifiuti, elabora e approva il piano per la bonifica delle aree inquinate, approva i progetti di nuovi impianti.
“In questo modo”, ha spiegato Gualtieri, “possiamo chiudere questa saga che si trascina da troppi anni, e approvare un piano che insieme al termovalorizzatore vede anche i biodigestori anaerobici, le isole ecologiche. Dove? Quando lo annunceremo, lo annunceremo”.
“Senza nuovo termovalorizzare dovrei fare una discarica da un milione di tonnellate, poi dopo un anno farne un’altra poi un’altra”
“Il tema non è se è bello o non bello il termovalorizzatore, ha sottolineato Gualtieri. “E se è meglio dell’alternativa, che è la discarica: molto più inquinante, consuma suolo, produce metano ed è temporanea”. “Dovrei fare una discarica da un milione di tonnellate, poi dopo un anno farne un’altra poi un’altra”, ha spiegato il primo cittadino di Roma. “Adesso è normale che ci sia un po’ di dibattito. I termovalorizzatori ci sono dappertutto e non sono per nulla oggetto di dibattito”.
“Faremo un piano complessivo di rifiuti per l’impiantistica”, ha concluso il sindaco di Roma, “secondo tutti i criteri europei, sarà ambizioso e green, che, innanzitutto, ridurrà i rifiuti e in secondo luogo aumenterà la differenziata e il riciclo che deve raggiungere il 65%”. Ad oggi questa percentuale è molto al di sotto: è al 46%.