Progettare il nuovo governo capitolino
Per dare “contenuto” e “concretezza” alla riflessione avviata con l’articolo “Elezioni di Roma Capitale, serve un nuovo Governo capitolino digitale e sostenibile” (key4biz, 12 gennaio 2021) è necessario “progettare” il nuovo governo in tutti i suoi elementi fondamentali e strategici. Se si intende, come è evidente, governare Roma con un approccio diverso, funzionale, operativo, concreto, moderno, allora è necessario definire lo scenario rispetto al quale il “governo” dovrà operare. Definire scenari non è certamente agevole ma è un “esercizio” indispensabile per comprendere le “dinamiche” di sviluppo sociale, istituzionale, organizzativo, culturale, economico ed urbanistico da attivare.
Lo scenario da definire non ha niente in comune con lo scenario attuale. Quello attuale non è uno scenario; è un palcoscenico attivato da “dinamiche di giornata” (di natura amministrativa e burocratica spinte da delibere e/o determine comunali che non hanno uno scenario complessivo di riferimento e particolarmente stimolante). Roma Capitale vive alla giornata (da 30 anni). Lo scenario non è solo una “cornice” (tanto per dire che c’è uno scenario) ma costituisce il fondamento del “progetto” di sviluppo e cambiamento moderno della Città di Roma e dell’area metropolitana (che non è solo una entità amministrativa da realizzare, quanto è componente unitaria e sistemica dello sviluppo complessivo del territorio romano).
Definire lo scenario significa poi adottare le necessarie e conseguenti strategie per attuare il progetto di nuovo governo della Capitale e dell’area metropolitana. Lo scenario e la strategia per un nuovo governo capitolino vanno di pari passo.
Scenari e strategie per Roma capitale (2020-2030)
Elementi per definire scenari ed strategie “utile”, efficaci, funzionali:
– L’Agenda 2030 per uno sviluppo sostenibile ha definito l’obiettivo 11: rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, resilienti e sostenibili. Il “governo” di Roma Capitale e dell’area metropolitana dovrebbe considerare questo scenario come paradigma primario della strategia di governo, di direzione, di gestione. Il governo capitolino dovrebbe dotarsi di una “agenda” (vera, con piani specifici, con risorse, con tempi certi, con una forte partecipazione) per lo sviluppo urbano sostenibile considerando tutti gli aspetti (territorio, occupazione, povertà urbana, migrazione, economia circolare, cambiamenti climatici, protezione civile, mobilità, trasformazione digitale, transizione energetica, cultura, partecipazione e cooperazione, sviluppo ed assetto urbanistico).
– Roma Capitale ed area metropolitana: un insieme che non può essere diviso; una “rete” ed un “sistema” di comuni, territori, economie, decisori pubblici, cittadini, imprese, servizi pubblici. Oggi questo insieme, come tale, non esiste. Non è facile realizzarlo ma è necessario avviarne la progettazione per la successiva realizzazione. Per legare tutti questi elementi è necessario utilizzare “dati nativamente digitali” (completi, aggiornati, validi, certi, accessibili, aperti, riusabili) relativi alla città di Roma e all’area metropolitana tramite la costruzione di una “piattaforma” alimentata da tutti i soggetti istituzionali dell’area metropolitana. La centralità dei dati per le decisioni, la gestione, lo sviluppo è evidente, ma non c’è una piattaforma che valorizzi i contenuti per la strategia. Uno scenario ed una strategia senza dati significa una città senza “intelligenza”(no smart), destinata ad essere una “città minore”.
– Roma Capitale nel contesto delle capitali della UE: inevitabile una comparazione, una valorizzazione del raffronto con le altre capitali con la creazione di una “rete” di relazioni, di dati, di programmi, di “riusi” di modelli di governo, di gestione, di amministrazione, di servizi, ecc. Roma Capitale potrebbe essere la sede propulsiva per la costituzione di una rete di città capitali.
– Roma capitale d’Italia e sede del Parlamento e del governo nazionale. Necessità di una definizione istituzionale del rapporto tra Roma Capitale e sedi istituzionali. Per fare questo non è necessario solo “normare” questa relazione (in parte c’è ma si tratta di norme scarsamente funzionali ed applicabili) ma soprattutto definire un piano di sviluppo di Roma città che è capitale d’Italia e nodo primario della rete delle capitali della UE. Il recovery plan dovrebbe considerare questa “relazione” per contribuire allo sviluppo sociale, economico, culturale di Roma capitale.
– Roma capitale mondiale dei beni culturali: non esiste la coscienza di essere “capitale” di questo sistema culturale. Questo scenario è particolarmente rilevante sotto il profilo non solo culturale ma anche economico e turistico. Per questo specifico scenario è necessario ricorrere, tra l’altro, al digitale per una “promozione” a livello mondiale del proprio patrimonio di beni culturali.
– Le “periferie” della Capitale da ridisegnare collocate in un sistema urbano policentrico. Oggi le periferie sono fuori dal contesto urbano (sono corpi estranei). Quale strategia? Operare per un raccordo tra municipi e sistemi di mobilità, di servizi, di cooperazione, partecipazione. Il raccordo deve essere supportato da servizi digitali per permettere conoscenze, diffusione di servizi, partecipazione dei cittadini, ecc.
– Roma città moderna, “città aperta” perché digitale, in rete (trasparente, accessibile, disponibile, accogliente, sostenibile). Roma come città nativamente digitale.
Utopia e realtà
Scenari e strategie per Roma Capitale: abbiamo dato “spunti” per la formazione di nuovi scenari e strategie di governo e sviluppo. La tentazione di considerare questi spunti solo come “semplici aspirazioni”, astrazioni senza realtà, pure teorie, o addirittura “fantasie”, è sicuramente molto forte.
Noi ci rivolgiamo ai nostri lettori e soprattutto a soggetti istituzionali pubblici e privati per sostenere l’importanza della definizione di scenari che devono necessariamente essere alla base di “strategie” per un nuovo sviluppo di Roma Capitale: fuori dalle secche di politica spicciola e di archeologia burocratica. I candidati alla elezione di un nuovo governo capitolino dovrebbero pensare con un nuovo approccio alla politica e al governo di una città capitale come Roma.