La Città ideale (tempera su tavola di autore sconosciuto tra 1480 e il 1490, conservata presso la Galleria delle Marche, Urbino) può contribuire a supportare alcune semplici considerazioni per lanciare l’idea di un “Rinascimento Romano” del 2016 a fronte di un periodo critico (sotto tutti profili) proprio in vista delle prossime elezioni amministrative.
E, assieme ad esse, lanciare l’idea ed un programma di Rinascimento Romano da un “giornale online” come Key4biz, che si occupa di processi innovativi, di tecnologie dell’informazione e della conoscenza, della società moderna e di quella prossima ventura con tempi e ritmi velocissimi che coinvolge tutti e tutto (e spesso sconvolge).
La Città ideale ospitata ad Urbino presenta caratteristiche (in sintesi) di geometrica solarità, eleganza, luminosità, serenità, razionalità, perfezione.
Roma Capitale oggi, così come è messa (oggettivamente) è un sistema opposto alla Città ideale.
Roma Capitale è un sistema di criticità permanente che tocca il massimo delle problematicità nel traffico, nella raccolta dei rifiuti, nell’amministrazione “fuori” delle regole (per restare ai grandi problemi).
Ma la Città ideale diventa un utile paradigma per collocare Roma Capitale in una nuova condizione (Rinascita), situazione comunque di grande difficoltà ideale, politica, sociale.
E tuttavia non possiamo continuare a pensare a Roma come città da gestire con i sistemi politici ed organizzativi finora utilizzati.
Occorre un cambio di passo.
Se non si “rinasce” si resta nella palude e si affonda nella mota.
Quindi, Città ideale e Rinascimento romano: nuovo paradigma che chiama i candidati sindaci, i partiti e prima ancora tutta la cittadinanza a percorrere (a tentare di percorrere) una nuova via.
Non c’è altra via.
Anzi, non si intravede null’altro di innovativo oltre questa.
Perché la politica politicante (la politica di vecchio stampo) non è in grado di interpretare nuovi modelli di governo di una città (Capitale, Eterna, Centro dell’area metropolitana romana).
I valori del Rinascimento romano di cui abbiamo bisogno
Roma è città che (sia pure nella situazione attuale di grande criticità) esprime “valori” e da questi è necessario “ripartire”.
Si tratta di un sistema di valori che devono insistere in un contesto particolare, anche se complesso, che è necessario considerare, perché:
- Roma è Capitale dell’Italia,
- Roma è centro mondiale della cristianità.
- Roma è centro della città metropolitana romana
Si tratta, come si può immaginare, di un contesto istituzionale, sociale ed economico veramente complesso, ma proprio per questo, tale contesto può essere un “valore” proprio per la sua sistematica capillarità, riconoscibilità, rilevanza locale, nazionale, mondiale.
Quali i valori che danno forza alla “Rinascita”?
Proviamo ad elencarne alcuni, i più appariscenti:
- Roma come sintesi vivente di storia millenaria, di epoche, di tradizioni, di arte, di beni culturali
- Roma come centro mondiale della Cristianità
- Roma come città aperta
- Roma come città della solidarietà
- Roma come città del verde
- Roma come città di grande turismo culturale, religioso, ecc.
- Roma come polo universitario pubblico-privato di livello mondiale
- Roma come città della salute e polo sanitario di livello nazionale e mondiale
Roma città ideale: trasparente nella gestione, digitale nelle procedure, in rete per comunicare con i cittadini
Il Rinascimento Romano del 2016 si può caratterizzare per valori propri dell’epoca.
Il governo di Roma Capitale non può, pertanto, che operare:
- In modalità trasparente (dlgs 33/2013)
- Con una organizzazione burocratica semplificata e digitalizzata (Codice dell’Amministrazione Digitale)
- Con servizi in rete ai cittadini
- Con una gestione economico-finanziaria sostenibile
- Con una idea progettuale e gestionale moderna di servizi collettivi e alla persona totalmente condivisa e partecipata con i cittadini e il sistema produttivo locale
- Città ideale trasparente: è la prima specificità della città in quanto solo con la trasparenza è possibile controllare cosa effettivamente fa il Governo della città e come opera la sua burocrazia.
- Città ideale digitale: il sito tramite il quale non solo si conosce l’operato del governo della città, ma si accede ai servizi in rete per i cittadini.
- Città ideale: che comunica se stessa, ovvero pubblica in rete ogni mese la situazione delle entrate e delle uscite della città (come in una famiglia); che valuta e comunica tramite i propri siti i livelli di qualità dei servizi e la soddisfazione dei cittadini e delle imprese; che pubblica sui propri siti le procedure di appalto nella sua intera filiera procedimentale e documentale; che pubblica sui propri siti i contratti di affidamento delle opere e dei servizi, i verbali integrali dei collaudi delle opere e dei servizi (cosa che di solito non si fa); che pubblica sui propri siti in tempi utili i dati ambientali relativi alla città; che pubblica in modo completo i servizi e i beni immobili di proprietà del comune.
La burocrazia digitale
La Città ideale libera i cittadini da una burocrazia di carta, lunga, manuale, costosa, spesso inutile, ma dannosa e sempre a rischio corruzione.
La Città ideale vede operare in un contesto di geometrica e razionale bellezza i burocrati ad “esclusivo servizio” della città (art. 98 della Costituzione).
La Città ideale libera i cittadini dalla schiavitù di recarsi presso gli uffici pubblici capitolini e dei municipi per le “pratiche”, perché queste sono trattate in modalità digitale (art. 1 della legge 124/2015)
Il governo digitale della città ideale
Nella Rinascita i “governanti” di Roma Capitale devono essere scelti tra persone che abbiano uno spiccato senso del cambiamento, della innovazione, della trasparenza e della rendicontazione sulle decisioni pubbliche al cittadini.
Ciò che occorre sono Governanti che trasformino la burocrazia romana in amministrazione digitale, sono Governanti che abbiano la piena consapevolezza di governare la città Capitale d’Italia in una situazione critica, piena di debiti (dei quali nessuno parla), con un livello di qualità di vita bassissimo, sono Governanti che devono avere la consapevolezza (piena) di non avere altra scelta nel governare.
Perché o si è trasparenti oppure non si governa.
Perché o si semplifica oppure non si governa.
Perché o si è digitali oppure non si governa.
Il Rinascimento è servito!