Presentato al pubblico il primo cane-robot armato di fucile di precisione
Latest lethality 6.5 #creedmoor sniper payload from @SWORDINT. Check out the latest partner payloads @AUSAorg Wash DC. Keeping US and allied #sof #warfighter equipped with the latest innovations. @USSOCOM #defense #defence #NationalSecurity #drone #robotics pic.twitter.com/Dvk6OvL3Bu
— Ghost Robotics (@Ghost_Robotics) October 11, 2021
Era solo questione di tempo. Questo il commento più diffuso in rete e sulle principali testate a tema tecnologico. Sono stati presentati a livello mondiale i primi robot “armati”.
Si tratta di quadrupedi high-tech, come molti altri di questo tipo già disponibili, ma con una particolarità inquietante: sono dotati di armi da fuoco molto sofisticate e molto potenti.
La macchina è stata mostrata al pubblico per la prima volta la scorsa settimana, alla conferenza annuale 2021 dell’Associazione dell’esercito degli Stati Uniti (Association of the United States Army).
Ghost Robotics ha realizzato il robot chiamato “Vision 60”, Sword International l’ha armato.
Al posto della testa, il dog-bot è dotato di un fucile, denominato SPUR, cioè fucile di precisione automatizzato per scopi speciali (Special Purpose Unmanned Rifle), con zoom ottico 30x, una telecamera termica per centrare l’obiettivo anche al buio, una telecamera wireless per consentire il telecontrollo della scena da remoto in tempo reale e una portata effettiva dei colpi fino a 1.200 metri di distanza.
Robot multiuso
Una macchina da guerra a tutti gli effetti, chiamata “multiuso”, perché utilizzabile in ogni scenario, da quello di guerra a quello di pace, per la sicurezza pubblica, il pattugliamento delle strade, delle struttura/infrastrutture critiche, delle frontiere, dei fiumi, dei mari.
Fino ad oggi non erano stati ancora mostrati in pubblico questi prodotti di robotica da guerra “armata”. Certo, non sono i terminator e i robocop del cinema americano, ma è un primo drammatico passo verso quell’immaginario distopico.
Atten-Hut. @Hurlburt_Field pic.twitter.com/q1glfBZQfi
— Ghost Robotics (@Ghost_Robotics) September 28, 2021
L’esercito degli Stati Uniti ha già adottato dei cani-robot da guerra, ma non armati. Il 325° squadrone delle forze di sicurezza operative presso la base aeronautica di Tyndall in Florida è stata la prima unità del Dipartimento di Difesa ad aver a disposizione robot quadrupedi da impiegare nelle attività di controllo e pattugliamento del perimetro della base, in esercitazioni in terreni accidentali e in situazioni pericolose e/o di conflitto.
La robotica troverà un crescente impegno in ambito militare e di protezione civile, perché permetterà di usare macchine intelligenti automatizzate e/o pilotate da remoto in diverse situazioni pericolose, tra cui: teatri di guerra, per disinnescare bombe, trarre in salvo soldati feriti, per la sorveglianza a terra e subacquea, per rilevare radiazioni, materiale chimico e batteriologico, per entrare in edifici pericolanti, in fiamme e minati.
Un mercato mondiale di robotica militare in rapida crescita
Esiste già un mercato mondiale per la robotica militare, ufficialmente “non armata” (ma non ci vuole molto ad installare armi successivamente l’acquisto), che oggi vale più di 20 miliardi di dollari, secondo stime diffuse da The Business Research Company.
Un settore in rapida espansione, testimoniato dal tasso medio annuo di crescita del +8% (Cagr 2021-2030), che porterà il valore di mercato dei robot militari a 35 miliardi di dollari entro i prossimi dieci anni, secondo stime recenti di Allied Market Research.
Aumenta la spesa di USA, Russia e Cina in questa tecnologia
Secondo questo Rapporto, la Difesa americana già nel 2019 e nel 2020 aveva aumentato sensibilmente la spesa in questo settore, soprattutto per sistemi autonomi. La Marina, ad esempio, aveva portato gli investimenti da 50 a 450 milioni di dollari, l’esercito invece da 74 a 115 milioni di dollari.
L’anno passato il Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti aveva annunciato un piano di investimenti in robotica militare per 3,7 miliardi di dollari, mentre circa un miliardo sarebbe stato speso per sistemi di intelligenza artificiale (IA).
Sulla stessa strada anche la Cina e la Russia, entrambe in prima fila per la spesa in automazione militare, sia per combattimento aereo, sia terrestre e marino. Quest’anno, Mosca ha reso pubblica l’intenzione di dotare il proprio esercito della prima unità robotica (alcune macchine dotate di IA sono state impiegate in esercitazioni sul terreno in occasione della guerra in Siria).